Ep.23 : Stelle cadenti?
Ci troviamo in una stanza di medie dimensioni, con al centro un lungo tavolo nero. Attorno al tavolo vi sedettero dieci uomini in bianco, tutti coinvolti in un’accesa discussione.
<< La situazione del nostro regno è sempre più drammatica. Dopo il suicidio del nostro re Dafi abbiamo potuto constatare l’ottavo fallimento del regno dopo-Wiza. Adesso siamo costretti a scegliere un nuovo padrone, ma dobbiamo trovarne uno che possa davvero tenere la situazione sotto controllo, una volta per tutte >> disse l’uomo che risiedeva a capotavola.
Dall’altro lato del tavolo si alzò un altro uomo, che rispose:
<< Io un’idea ce l’avrei… >>.
<< Dica pure… >> ribadì l’uomo visto in precedenza.
<< Vi ricordate di Ogam? >>.
<< Ogam?!?! >> esclamarono tutti in coro, esterrefatti.
<< Stai parlando di quell’Ogam? >> chiese la figura che gli stava vicino.
<< Esattamente… >>.
<< Ti ricordo che il vecchio signore Wiza, dopo averlo mandato sul pianeta Arret per proteggerlo da Palm, ha ordinato a tutti noi di non farlo più tornare su Floria, forse perché sapeva di soccombere davanti alla forza di quel saiyan e quindi non voleva fargli conoscere la sua tragica fine…Ma resta comunque un ordine, e in quanto tale non possiamo disobbedirgli! >>
<< Lo so, non è la cosa più giusta da fare, ma riflettete: non abbiamo altra scelta, la situazione ci è ormai sfuggita di mano e, a mio parere solo il figlio potrà sistemare tutto e far tornare Floria ai tempi di suo padre >>.
<< Forse hai ragione, in quanto capo dei Waib, propongo di partire verso Arret e riportare sul nostro pianeta il nuovo re di Floria: Ogam, il figlio di Wiza! >>.
Alcuni giorni dopo sul pianeta atterrò una navicella. Da essa uscì una figura sconosciuta. Intorno all’astronave vi erano migliaia e migliaia di gente. Appena lo sportello di entrata si aprì vi fu un boato e la persona che uscì fu acclamata dal pubblico con un sonoro applauso.
L’essere, non troppo alto, ma nemmeno bassissimo, accompagnato da due Waib (gli uomini in bianco) si diresse verso il castello reale, che si trovava a qualche metro davanti a loro. Camminavano lentamente e a testa alta. I tre entrarono nel castello aprendo un gigantesco portone. Si ritrovavano nella sala d’ingresso: vi erano due enormi scale arcuate che portavano ad una sala ancora più grande, la sala reale. Entrati nella sala, la figura andò a sedersi sul trono e i due uomini in bianco si inginocchiarono dinanzi ad esso.
<< Sua maestà Ogam, quale sarà il primo obiettivo del suo nuovo regno? >>
<< Vendicare la morte di mio padre… >> rispose sghignazzando.
Intanto la festa di compleanno del piccolo Kiri stava andando alla grande: si festeggia a ritmo di musica e i nostri amici si improvvisano giocatori di limbo. Bulma e Chichi tenevano un lungo bastone dalle estremità e, a turno, ognuno cercava di passare sotto di esso semplicemente piegando il busto all’indietro. A riuscire nell’intento furono pochi, molti invece rimediarono solo delle figuracce, come ad esempio Crillin, al quale cadde il bastone sulla testa.
C’era chi però non si divertiva, come Vegeta e suo fratello Palm, che erano messi in disparte, a fissare il cielo buio.
Gli si avvicinò Trunks, che si sedette vicino ai due:
<< Ehi papà, zio, che fate? >>.
<< Niente di che… >> rispose Palm.
<< Perché non venite a divertirvi con noi? Vorrei vedere come ve la cavate col limbo… >>.
Vegeta sbuffò. I tre tornarono a fissare il cielo, fino a quando Trunks ruppe nuovamente il silenzio:
<< Ehi guardate una stella cadente, che bello… >> disse indicandola. Poi ne vide altre due e aggiunse << Eccone altre, stranissimo, non mi era mai capitato di vederne così tante… >>
Rapidamente il cielo si riempì di luci che si schiantarono verso il suolo terrestre.
<< Trunks, non credo che quelle siano delle normali stelle cadenti… >> pronunciò Vegeta.
Ci troviamo in una stanza di medie dimensioni, con al centro un lungo tavolo nero. Attorno al tavolo vi sedettero dieci uomini in bianco, tutti coinvolti in un’accesa discussione.
<< La situazione del nostro regno è sempre più drammatica. Dopo il suicidio del nostro re Dafi abbiamo potuto constatare l’ottavo fallimento del regno dopo-Wiza. Adesso siamo costretti a scegliere un nuovo padrone, ma dobbiamo trovarne uno che possa davvero tenere la situazione sotto controllo, una volta per tutte >> disse l’uomo che risiedeva a capotavola.
Dall’altro lato del tavolo si alzò un altro uomo, che rispose:
<< Io un’idea ce l’avrei… >>.
<< Dica pure… >> ribadì l’uomo visto in precedenza.
<< Vi ricordate di Ogam? >>.
<< Ogam?!?! >> esclamarono tutti in coro, esterrefatti.
<< Stai parlando di quell’Ogam? >> chiese la figura che gli stava vicino.
<< Esattamente… >>.
<< Ti ricordo che il vecchio signore Wiza, dopo averlo mandato sul pianeta Arret per proteggerlo da Palm, ha ordinato a tutti noi di non farlo più tornare su Floria, forse perché sapeva di soccombere davanti alla forza di quel saiyan e quindi non voleva fargli conoscere la sua tragica fine…Ma resta comunque un ordine, e in quanto tale non possiamo disobbedirgli! >>
<< Lo so, non è la cosa più giusta da fare, ma riflettete: non abbiamo altra scelta, la situazione ci è ormai sfuggita di mano e, a mio parere solo il figlio potrà sistemare tutto e far tornare Floria ai tempi di suo padre >>.
<< Forse hai ragione, in quanto capo dei Waib, propongo di partire verso Arret e riportare sul nostro pianeta il nuovo re di Floria: Ogam, il figlio di Wiza! >>.
Alcuni giorni dopo sul pianeta atterrò una navicella. Da essa uscì una figura sconosciuta. Intorno all’astronave vi erano migliaia e migliaia di gente. Appena lo sportello di entrata si aprì vi fu un boato e la persona che uscì fu acclamata dal pubblico con un sonoro applauso.
L’essere, non troppo alto, ma nemmeno bassissimo, accompagnato da due Waib (gli uomini in bianco) si diresse verso il castello reale, che si trovava a qualche metro davanti a loro. Camminavano lentamente e a testa alta. I tre entrarono nel castello aprendo un gigantesco portone. Si ritrovavano nella sala d’ingresso: vi erano due enormi scale arcuate che portavano ad una sala ancora più grande, la sala reale. Entrati nella sala, la figura andò a sedersi sul trono e i due uomini in bianco si inginocchiarono dinanzi ad esso.
<< Sua maestà Ogam, quale sarà il primo obiettivo del suo nuovo regno? >>
<< Vendicare la morte di mio padre… >> rispose sghignazzando.
Intanto la festa di compleanno del piccolo Kiri stava andando alla grande: si festeggia a ritmo di musica e i nostri amici si improvvisano giocatori di limbo. Bulma e Chichi tenevano un lungo bastone dalle estremità e, a turno, ognuno cercava di passare sotto di esso semplicemente piegando il busto all’indietro. A riuscire nell’intento furono pochi, molti invece rimediarono solo delle figuracce, come ad esempio Crillin, al quale cadde il bastone sulla testa.
C’era chi però non si divertiva, come Vegeta e suo fratello Palm, che erano messi in disparte, a fissare il cielo buio.
Gli si avvicinò Trunks, che si sedette vicino ai due:
<< Ehi papà, zio, che fate? >>.
<< Niente di che… >> rispose Palm.
<< Perché non venite a divertirvi con noi? Vorrei vedere come ve la cavate col limbo… >>.
Vegeta sbuffò. I tre tornarono a fissare il cielo, fino a quando Trunks ruppe nuovamente il silenzio:
<< Ehi guardate una stella cadente, che bello… >> disse indicandola. Poi ne vide altre due e aggiunse << Eccone altre, stranissimo, non mi era mai capitato di vederne così tante… >>
Rapidamente il cielo si riempì di luci che si schiantarono verso il suolo terrestre.
<< Trunks, non credo che quelle siano delle normali stelle cadenti… >> pronunciò Vegeta.
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