Originariamente Scritto da ghonnen
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Si può scorgere spesso difatti un certo contrasto tra il Freud pensatore, esploratore del campo libidico e promotore radicale di un cambio di razionalità, e il Freud psicanalista, la cui pratica rischiava sempre di trasformarsi in un'applicazione di facili schemi dove il paziente veniva fatto rientrare a forza nello schema edipico, finendo così per replicare nella pratica il pregiudizio sociale sui poteri dell'inconscio che aveva tanto combattuto in teoria. Freud purtroppo, a furia di allargare i suoi concetti per inglobare ogni cosa, finisce per considerare "normali" solo le persone che si cancellano in favore dell'istanza del Super-Io, non quelle che sviluppano fino in fondo la propria individualità attraverso le imposizioni del Super-Io, cioè dello schema edipico.
A questa parte del suo pensiero comunque si può dare meno importanza, se si leggono con attenzione le avvertenze che inscrive ad esempio all'interno dell'Interpretazione dei sogni, dove 1. combatte proprio l'idea che i sogni e l'inconscio siano irrazionali e assurdi (idea che portava gli altri teorici a non occuparsi nemmeno del problema), 2. avverte chiaramente che non tutti i sogni debbano avere un senso direttamente sessuale, 3. dice che il sistema Prec/C non deve bloccare il passaggio dell'inconscio (che sarebbe repressione), non deve obbligare le manifestazioni in direzioni statiche, bensì deve ridursi il più possibile di modo da permettere ai desideri di attualizzarsi in modi meno distruttivi per l'individuo e per gli altri ("i sogni vanno lasciati liberi il più possibile", per quanto la pratica psicoanalitica tenda a produrre il contrario).
Bisogna ricordarsi che quanto più si considera l'inconscio irrazionale, e per questo lo si tenta di buttar fuori dalla propria vista, tanto più si rischia il ritorno del rimosso, che diventerà tanto più violento quanto si è tentato di scacciarlo senza ascoltarlo.
Originariamente Scritto da IISNT
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