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Chi ben comincia è a metà dell'opera

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  • Un iter delicatissimo, e a scanso di equivoci, comunque dolorosissimo per la donna che l'affronta, che nessuno pensi che essere pro-aborto significhi vedere la faccenda come una cosa da niente, da prendere a cuor leggero. Dal canto mio (e penso di essere tutt'altro che in minoranza, nel mio fronte di pensiero) ambisco a una realtà in cui queste circostanze avvengano il meno possibile, e in cui una gravidanza sia qualcosa di cui essere felici, oltre che una responsabilità accettata nella piena consapevolezza, e in condizioni idonee.
    Fondamentale e sacrosanto. Nel 2010 evitare gravidanze indesiderate è, almeno nei paesi avanzati, elementare e sacrosanto. Fare del sesso senza le dovute precauzioni per poi ricorrere all'aborto resta un gesto incivile e ingiustificabile.
    Questo non toglie, che a danno fatto (e i tabù circa l'educazione sessuale negli stati uniti in primis, ci hanno insegnato quanto il danno fatto in età adolescenziale sia una colpa indiscutibile del bigottismo adulto), diviene necessario essere quanto più possibile "oggettivi" e non condizionare con dogmi e preferenze personali un diritto primario.
    Last edited by IISNT; 03 April 2010, 16:22.

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    • Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
      L'etica è una branca della filosofia dall'alba dei tempi a oggi O_o
      Certo che sì. Un sottogruppo insomma. Proprio per questo penso non siano la stessa cosa.



      Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
      Non lo assumi giuridicamente, lo assumi filosoficamente e quindi scientificamente.
      Ho capito io, ma penso che ai legislatori non gliene sbatta niente dell'anima. Voglio dire, se prendiamo un legislatore e poniamo che sia cattolico, sarebbe legittimato a rifarsi alla dottrina cattolica dell'anima, proprio in un ambito del genere?

      Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
      E la legge ovviamente deve basarsi anche sulle scoperte scientifiche!!!
      E io che ho detto? Anzi, su che altro dovrebbe basarsi? E' una domanda reale, non retorica: un legislatore ha facoltà di costruire qualsivoglia legge sulla base di dati provenienti dall'ambito della filosofia?


      Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
      Logica = filosofia
      Per me qui il rapporto è identico a quello filosofia/etica

      Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
      Buon senso ...? Non si capisce cosa sia, ognuno ha il proprio buon senso e buon gusto. Qui stiamo parlando di scelte da rendere universalizzabili.
      Se nella discussione embriogenetica di tre secoli fa avessero avuto ragione i preformisti ci sarebbero state molte più difficoltà nel promuovere il potere della donna, per il semplice fatto che il bambino sarebbe stato già formato (come homunculus), e non avresti potuto dare alla donna il potere di ucciderlo a sua volontà solo perchè ospite del suo corpo. Tra tutela del corpo e tutela della vita francamente penso avrebbe vinto la seconda (diversi sono i casi in cui si deve scegliere tra vita della madre o vita del bimbo). Fortunatamente la realtà è diversa e la scienza successiva ha stabilito una teoria maggiormente valida e accurata sulla genesi. Compito dello studio etico/bioetico (e non stiamo parlando di buon costume) quello di valutare e individuare, alla luce delle nuove scoperte biologiche, i caratteri "esistenziali" di quelle cellule e il momento in cui da mero essere umano diviene individuo (e dunque si parlerebbe sì di omicidio -> vedi sotto). Discussione ancora aperta, accesa e attuale (come possiamo vedere).
      Il buon senso di cui parlavo è il mio, chiaro che parlo solo per me e non di principi generalizzabili. Sono io che in base a quello che penso sia il mio buon senso affermo quello che ti ho detto. Sulla bioetica: il concetto di bioetica mi pare sia relativamente recente (forse anni Trenta del Novecento?) e mi pare persino che all'inizio se ne parlasse in tutt'altro ambito, qualcosa tipo l'uomo che distrugge la natura, ma potrei prendere un gran granchio. Ad ogni modo ho sempre pensato che i bioetici o come si fanno chiamare siano dei soggetti alquanto bislacchi, in primis perchè si arrogano il diritto di giudicare l'operato dei loro simili (e quand'anche non lo giudicassero loro in prima persona, fornirebbero comunque argomenti ed elementi già pronti. Anche se in effetti mi hai spiazzato quando mi hai detto, più sotto, che l'argomentazione medico-scientifica e non quella etica è quella ufficialmente portata avanti dal clero), e in secundis perchè per come la vedo io il sistema morale di un popolo o anche quello universale, posto che esista, è concetto indissolubilmente vincolato alle coordinate spazio-temporali. Cioè è destinato a variare al variare di tali coordinate.

      Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
      ? Certo che c'entra col discorso. L'argomento della persona è ambito filosofico (da distinguere da persona giuridica ovviamente, che viene dopo l'individuazione teoretica di cosa una persona è), e in campo bioetico la medicina offre le scoperte e le informazioni organiche. Ma poi queste informazioni vanno elaborate dagli etici, mica dai medici O_o Quella parentesi stava ad indicare che l'argomentazione medica andava a favore della chiesa (diventando anche un'argomentazione ufficiale contro l'aborto da parte dei religiosi), in quanto confondevano l'essere umano con la persona (legittimo visto che non era di loro competenza).
      Il famoso "argomento scientifico" era questo:
      a) è illecito l'omicidio
      b) la biologia dice che dalla fecondazione l'embrione umano è un essere umano;
      c) l'aborto causa la morte di un embrione (comporta l'uccisione di un essere umano);
      d) l'aborto è illecito in quanto forma di omicidio

      Inutile stare a dire le conseguenze di questa inferenza errata;

      La fallacia sta appunto nel termine "essere umano". Infatti il "non uccidere" proibisce l'uccisione di una persona, che la scienza biologica ovviamente non considera in quanto si occupa solo di corpo. Deve subentrare immediatamente la filosofia per risolvere questo casino (si scatenò un putiferio) per rimettere in gioco la parte "spirituale" che anima il corpo (le cosìdette "capacità superiori).
      Riformulando la premessa A si ottenne:
      A) è illecito l'omicidio (l'uccisione di una persona, formata da anima + corpo)
      B) la biologia dice che dalla fecondazione l'embrione umano è un essere umano (solo corpo)
      C) l'aborto causa la morte dell'embrione, cioè è un'uccisione di un essere umano
      D) ... (viene a mancare).

      La premessa D non può essere derivata dalle premesse precedenti visto che manca il termine medio che dovrebbe collegare premessa maggiore e minore. Per questo si parla di fallacia dell'argomento scientifico.
      La parte in grassetto è l'unica cosa che non sono riuscito a capire: a partire da quale momento le informazioni vengono elaborate degli etici, e a quale scopo?


      Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
      Mi sembra dunque chiaro che debba esserci una totalità unitaria e una collaborazione reciproca tra i vari saperi, sennò non se ne esce proprio.
      Poco ma sicuro

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      • 'giorno!
        Forse dovrei chiarire che per me la filosofia è una scienza. Ora, siamo in un contesto in cui l'anima in senso spirituale/ontologico è diventata davvero soltanto un credo. E da questo punto di vista mi pare chiarissimo che un credo personale non debba influenzare un legislatore. In un'altra epoca sappiamo bene però che l'anima era qualcosa di "scientificamente" accettato, e la legge doveva dunque basarsi anche su questa. Qualcosa di lontano? Bhe, insomma, Siamo in democrazia, e ancora tanta gente non è consapevole delle categorie mentali in gioco quando si parla di "anima" e di "Dio". Non possono dunque sapere il grado di legittimità di affermazioni di questo tipo. E paradossalmente, in democrazia, avrebbero più peso loro in quanto maggioranza. Se ci fosse un referendum sull'aborto in questo contesto storico io non so proprio come se ne uscirebbe. Ora, mi pare chiaro che quando si sta facendo un discorso sulla legittimità del sapere (e questo discorso l'hai appena fatto pure te) si sta facendo della gnoseologia. Dire che la riflessione sull'anima non è scienza e che il legislatore deve basarsi sulla scienza, è già un passo ulteriore da non dare per scontato (e pure da far capire alla maggioranza, nel caso in cui fosse davvero una risposta ragionevole al problema). In fondo, se il problema della riflessione sull'anima non fosse considerabile come scientifico per mancanza di un riscontro sull'empirico, resterebbe un dato di fatto che buona parte della matematica moderna lavora sul campo del puro ideale, perdendo molto spesso contatto totale con riferimenti empirici. E purtuttavia, va considerata scienza. Ora, io sono pure d'accordo con te, ma le cose non sono affatto così semplici.
        E' una domanda reale, non retorica: un legislatore ha facoltà di costruire qualsivoglia legge sulla base di dati provenienti dall'ambito della filosofia?
        La mia risposta non può che essere sì. Per il semplice fatto che nel momento in cui ritiene che l'anima non vada considerata nel fare la legge è già immerso in una questione filosofica novecentesca. Inoltre la parola anima non va intesa necessariamente in senso spiritualistico, ma anche in senso contemporaneo-razionalistico come "insieme di capacità superiori". E capisci quanto sia filosoficamente fondamentale lavorare su queste cose quando si decide sull'aborto (non solo il sì o il no, ma anche le varie regolamentazioni interne, come i mesi massimi in cui consentirlo) e su altre questioni riguardanti la vita umana.
        perchè per come la vedo io il sistema morale di un popolo o anche quello universale, posto che esista, è concetto indissolubilmente vincolato alle coordinate spazio-temporali. Cioè è destinato a variare al variare di tali coordinate.
        Per quanto mi riguarda credo che i costumi vadano ben distinti dall'etica in quanto scienza. Ci si sta lavorando, ma credo che una volta tolti i dogmi di mezzo si potrà tranquillamente parlare di etica universale (e chiaramente l'universale comporta strutture generali, non contenuti, visto che ciò che può far felice me può rendere triste te). Un esempio di universale bello e contemporaneo sono i diritti universali dell'uomo.
        a partire da quale momento le informazioni vengono elaborate degli etici, e a quale scopo?
        Bhe, per esempio, se per assurdo domani la medicina dovesse scoprire un sistema nervoso microscopico formatosi 12 giorni dopo la sinapsi immediatamente gli etici dovrebbero studiare le implicazioni morali della scoperta. Il medico e la scienza lavora sul corpo, non riesco a capire in che senso vorresti dargli facoltà di decisione su questioni molto più ampie... cioè, ha diritto anche lui di dire la sua (e infatti i comitati bioetici sono composti da medici, filosofi, giuristi: insomma, sono multidisciplinari) ma è un punto di vista estremamente limitato che autonomamente rischia di commettere grossi pasticci (quello sull'essere umano è solo uno degli esempi).
        Dobbiamo dunque levare i dogmi e le credulità personali di mezzo nel fare le leggi. Ma una buona filosofia contemporanea secondo me deve occuparsi proprio di questo, collaborando strettamente con gli altri ambiti scientifici. Altrimenti sono chiacchiere teoretiche fuori dal contesto (e si rischia di creare nuovamente quella crepa vista da metà 800) che rischiano di creare ancora divisioni all'interno del sapere, rovinando quanto si sta finalmente facendo per riunificarlo.

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        • Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
          In un'altra epoca sappiamo bene però che l'anima era qualcosa di "scientificamente" accettato, e la legge doveva dunque basarsi anche su questa. Qualcosa di lontano? Bhe, insomma, Siamo in democrazia, e ancora tanta gente non è consapevole delle categorie mentali in gioco quando si parla di "anima" e di "Dio". Non possono dunque sapere il grado di legittimità di affermazioni di questo tipo. E paradossalmente, in democrazia, avrebbero più peso loro in quanto maggioranza. Se ci fosse un referendum sull'aborto in questo contesto storico io non so proprio come se ne uscirebbe.
          Sì sono molto d'accordo. Anche se a onor del vero in quel caso spererei che almeno si vedesse il primato, con precisa volontà di tutela, dell'arbitrio della donna. L'esempio della scientificità dell'anima che hai portato tu è perfetto in effetti: d'accordo con te che la filosofia è scienza, ma personalmente vedo anche un certo pericolo nel voler "scientificizzare" troppo in materie come questa. Soprattutto in questa, anzi; pericolo che, con i meccanismi di cui abbiamo parlato, le leggi diventino troppo svincolate dalla realtà che ne ha richiesto la promulgazione. Continuiamo sull'esempio dell'aborto, e ipotizziamo che la comunità scientifica scopra che il feto è cosciente e in grado di percepire il dolore a partire dalle 24 ore successive al concepimento. Bene, in questo caso il legislatore chi tutela? Nel caso in cui la tutela tenda più verso il feto, e temo che sarebbe proprio questo il caso, avremmo una situazione tale per cui la donna, iniziale destinataria di tutela da parte della legge in gioco, si vedrebbe probabilmente del tutto tagliata fuori da un discorso che lei stessa aveva posto in essere. Non so se riesco a farti capire cosa intendo.

          Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
          Ora, mi pare chiaro che quando si sta facendo un discorso sulla legittimità del sapere (e questo discorso l'hai appena fatto pure te) si sta facendo della gnoseologia. Dire che la riflessione sull'anima non è scienza e che il legislatore deve basarsi sulla scienza, è già un passo ulteriore da non dare per scontato (e pure da far capire alla maggioranza, nel caso in cui fosse davvero una risposta ragionevole al problema). In fondo, se il problema della riflessione sull'anima non fosse considerabile come scientifico per mancanza di un riscontro sull'empirico, resterebbe un dato di fatto che buona parte della matematica moderna lavora sul campo del puro ideale, perdendo molto spesso contatto totale con riferimenti empirici. E purtuttavia, va considerata scienza. Ora, io sono pure d'accordo con te, ma le cose non sono affatto così semplici.
          Allora io forse sbaglio qualche cosa in questo mio sillogismo:
          A - La scienza necessita di dati empirici;
          B - Lo studio dell'anima non fornisce dati empirici;
          C - Il discorso sull'anima non è territorio della scienza.
          Studiando psicologia però ho imparato che non è solo una questione di dati visibili (forse è questo il punto?): questa disciplina è sicuramente una scienza, dal momento che ha le sue regole, i suoi paradigmi, insomma è dotata di empiricità. Tra l'altro questo è il motivo per cui credo di capire cosa intendi quando parli di filosofia come disciplina dotata di dignità scientifica.

          Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
          Per quanto mi riguarda credo che i costumi vadano ben distinti dall'etica in quanto scienza. Ci si sta lavorando, ma credo che una volta tolti i dogmi di mezzo si potrà tranquillamente parlare di etica universale (e chiaramente l'universale comporta strutture generali, non contenuti, visto che ciò che può far felice me può rendere triste te). Un esempio di universale bello e contemporaneo sono i diritti universali dell'uomo.
          Occhio però. L'etica è quella disciplina che permette di valutare in buona o cattiva la portata morale di un comportamento, siamo d'accordo? Ora, se tu parli della necessità di liberarsi dei costumi in quanto portatori di intrinseci dogmi, come mi pare tu abbia detto subito dopo, sono assolutamente con te. Mi sfugge invece come secondo te sia possibile eliminare i dogmi per arrivare all'etica universale, dal momento che in seguito parli di contenuti soppiantati da strutture generali. Cosa intendi dire?

          Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
          Bhe, per esempio, se per assurdo domani la medicina dovesse scoprire un sistema nervoso microscopico formatosi 12 giorni dopo la sinapsi immediatamente gli etici dovrebbero studiare le implicazioni morali della scoperta. Il medico e la scienza lavora sul corpo, non riesco a capire in che senso vorresti dargli facoltà di decisione su questioni molto più ampie... cioè, ha diritto anche lui di dire la sua (e infatti i comitati bioetici sono composti da medici, filosofi, giuristi: insomma, sono multidisciplinari) ma è un punto di vista estremamente limitato che autonomamente rischia di commettere grossi pasticci (quello sull'essere umano è solo uno degli esempi).
          Quindi il legislatore è immerso in questa multidisciplinarità. Allora ogni legge è frutto di tale contesto? Mi pare di capire di no, o se non altro mi pare di capire che spesso accade che l'aspetto scientifico in senso medico-biologico prevalga, e questo sicuramente porta alla tua conclusione.

          Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
          Dobbiamo dunque levare i dogmi e le credulità personali di mezzo nel fare le leggi. Ma una buona filosofia contemporanea secondo me deve occuparsi proprio di questo, collaborando strettamente con gli altri ambiti scientifici. Altrimenti sono chiacchiere teoretiche fuori dal contesto (e si rischia di creare nuovamente quella crepa vista da metà 800) che rischiano di creare ancora divisioni all'interno del sapere, rovinando quanto si sta finalmente facendo per riunificarlo.
          Su questo sono d'accordo senza alcuna riserva.

          Sarò assente per qualche giorno, finalmente riesco a fare una scappata nel mai visto Sud Italia. Spero di poter riprendere il discorso prima o poi, ti saluto.

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          • Sono sempre stato favorevole all'aborto, una persona è libera di fare del proprio corpo ciò che vuole, se alla chiesa non sta bene fottesega, che continuino pure a predicare, in certe cose in Italia siamo arretrati mostruosamente anche per certe ideologie vecchie come il mondo profetizzate da loro.

            Poi mi viene da ridere a leggere possibili conseguenze come "se l'aborto fosse così semplice e a disposizione di tutti, non si userebbero le precauzioni perchè tanto c'è la pillola per ogni evenienza"
            Ma vi rendete conto cosa comporti una gravidanza per una donna? Secondo voi una persona civile potrebbe prendere cose del genere così alla leggera?

            Argomentazioni ignoranti per gente ignorante.

            Elusys

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            • Originariamente Scritto da Alessandro330 Visualizza Messaggio
              Sono sempre stato favorevole all'aborto, una persona è libera di fare del proprio corpo ciò che vuole, se alla chiesa non sta bene fottesega, che continuino pure a predicare, in certe cose in Italia siamo arretrati mostruosamente anche per certe ideologie vecchie come il mondo profetizzate da loro.

              Poi mi viene da ridere a leggere possibili conseguenze come "se l'aborto fosse così semplice e a disposizione di tutti, non si userebbero le precauzioni perchè tanto c'è la pillola per ogni evenienza"
              Ma vi rendete conto cosa comporti una gravidanza per una donna? Secondo voi una persona civile potrebbe prendere cose del genere così alla leggera?

              Argomentazioni ignoranti per gente ignorante.
              uhm d'accordo senza dubbio su aborto e pillola (lo preciso perchè magari fraintendi)
              Ma dai troppa fiducia alla solennità delle donne in queste occasioni. Ho sentito ragazze che conosco dire "meno male che mi posso levare la roba dalla pancia quando voglio" Oppure "cavolo che figo con la nuova pillola abortiva se me la danno a casa posso davvero far quel che mi pare". Troppa fiducia troppa... Ti prego però di non definire ignorante gente che evidentemente non conosci (non in tema di aborto eh!) ma in generale.

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              • La filosofia è una scienza??? O_O isnnt ora ti trovi a batterti con la tua bestia personale, il non accettare come scienza qualcosa di intangibile

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                • Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggio
                  uhm d'accordo senza dubbio su aborto e pillola (lo preciso perchè magari fraintendi)
                  Ma dai troppa fiducia alla solennità delle donne in queste occasioni. Ho sentito ragazze che conosco dire "meno male che mi posso levare la roba dalla pancia quando voglio" Oppure "cavolo che figo con la nuova pillola abortiva se me la danno a casa posso davvero far quel che mi pare". Troppa fiducia troppa... Ti prego però di non definire ignorante gente che evidentemente non conosci (non in tema di aborto eh!) ma in generale.
                  Se dobbiamo prendere in esame tutte le ragazzine che la danno via a 12 anni posso anche essere d'accordo, ma una ragazza normale, che si avvia alla maggiore età questi argomenti li affronta con più maturità, oltretutto a lei non cambia niente se il ragazzo usa il preservativo o no, quindi che differenza ci starebbe?
                  Comunque direi di prendere una doppietta ed abbatterle sul posto queste tali ragazze

                  Ignorante come ben sai non è un offesa, e chi si nasconde appunto dietro a certe "scuse" lo dimostra, tutto quì

                  Elusys

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                  • Originariamente Scritto da Alessandro330 Visualizza Messaggio
                    Se dobbiamo prendere in esame tutte le ragazzine che la danno via a 12 anni posso anche essere d'accordo, ma una ragazza normale, che si avvia alla maggiore età questi argomenti li affronta con più maturità, oltretutto a lei non cambia niente se il ragazzo usa il preservativo o no, quindi che differenza ci starebbe?
                    Sei più ottimista di me


                    Comunque direi di prendere una doppietta ed abbatterle sul posto queste tali ragazze
                    sono d'accordo

                    Ignorante come ben sai non è un offesa, e chi si nasconde appunto dietro a certe "scuse" lo dimostra, tutto quì
                    Beh più che altro non bisogna fare generalizzazione tutto quì...

                    Comment


                    • Originariamente Scritto da jenny56 Visualizza Messaggio
                      A me sembra che tanti altri, non avete rispetto per le donne! Chi, come ISNT, dice di "aprire" le donne PER PRENDERE I GAMETI, che sono...UOVA DI PASQUA? Non è meglio dire: fare un intervento chirurgico? E poi, di questo passo, venderanno le pillole in farmacia...SCUSI, SIGNOR FARMACISTA, DEVO AMMAZZARE MIO FIGLIO NON ANCORA NATO...COSA MI CONSIGLIA? AH, OKAY, GRAZIE...MI DIA LA SCATOLA DA 20!
                      Riguardo a quello che ha detto iisnt di aprire le donne era una riposta ironica ad un' affermazione di lucas
                      Originariamente Scritto da Ryusuke
                      Originariamente Scritto da Roscio360
                      mi viene un dubbio: anche questo gioco sarà su dvd?
                      no questo gioco sarà, in esclusiva, su vinile

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                      • Originariamente Scritto da Alessandro330 Visualizza Messaggio
                        Sono sempre stato favorevole all'aborto, una persona è libera di fare del proprio corpo ciò che vuole, se alla chiesa non sta bene fottesega, che continuino pure a predicare, in certe cose in Italia siamo arretrati mostruosamente anche per certe ideologie vecchie come il mondo profetizzate da loro.

                        Poi mi viene da ridere a leggere possibili conseguenze come "se l'aborto fosse così semplice e a disposizione di tutti, non si userebbero le precauzioni perchè tanto c'è la pillola per ogni evenienza"
                        Ma vi rendete conto cosa comporti una gravidanza per una donna? Secondo voi una persona civile potrebbe prendere cose del genere così alla leggera?

                        Argomentazioni ignoranti per gente ignorante.
                        'nzomma. se non sbaglio, nei paesi dove l'hanno liberalizzata, le gravidanze indesiderate sono salite in maniera vertigionosa proprio perchè "tanto c'è il pillolone"...

                        tolto che se fosse per me, ci sarebbe anche la pillola dell'anno dopo...
                        Seguimi su Twitter! Insomma, follouami!

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                        • Originariamente Scritto da El Fundo Visualizza Messaggio
                          'nzomma. se non sbaglio, nei paesi dove l'hanno liberalizzata, le gravidanze indesiderate sono salite in maniera vertigionosa proprio perchè "tanto c'è il pillolone"...

                          tolto che se fosse per me, ci sarebbe anche la pillola dell'anno dopo...
                          c' è, il cianuro

                          Comment


                          • Vediamo se stasera riesco a partecipare sensatamente alla discussione, purtroppo ho davvero poco tempo.
                            ipotizziamo che la comunità scientifica scopra che il feto è cosciente e in grado di percepire il dolore a partire dalle 24 ore successive al concepimento. Bene, in questo caso il legislatore chi tutela? Nel caso in cui la tutela tenda più verso il feto, e temo che sarebbe proprio questo il caso, avremmo una situazione tale per cui la donna, iniziale destinataria di tutela da parte della legge in gioco, si vedrebbe probabilmente del tutto tagliata fuori da un discorso che lei stessa aveva posto in essere. Non so se riesco a farti capire cosa intendo.
                            Allora, nel caso in cui sentisse semplicemente dolore eticamente diverrebbe importante più o meno quanto una gallina. Insomma, se c'è dolore senza coscienza umana il feto sarebbe un corpo sofferente come lo è qualunque animale. Eppure non ci facciamo scrupoli nell'ucciderli per giuste cause. Sarebbe invece più problematico arrivare alla coscienza (ovviamente parliamo per assurdo, visto che dipende dal cervello che non funziona prima del sesto mese almeno), che effettivamente darebbe un'enorme rilevanza etica. Eh, in questo caso -sempre parlando per assurdo- anzitutto prenderebbe ancora più piede l'etica della donna e l'importanza del rapporto tra madre e feto; ma poi bisognerebbe tenere presente che si ucciderebbe davvero (penso, forse, chiss&#224 una persona (in effetti la persona vera e propria si forma dopo la nascita, ma in quel caso davvero avrebbe senso parlare di potenzialit&#224. Insomma, in effetti una scoperta scientifica del genere rivoluzionerebbe la discussione sull'aborto in etica. Il problema tuttavia non si pone, visto che la scienza non lascia spazio a molti dubbi circa la genesi tecnica del feto e la centralità del sistema nervoso nella percezione del dolore. Però insomma, spero di averti fatto più o meno comprendere i meccanismi di ricerca.
                            Allora io forse sbaglio qualche cosa in questo mio sillogismo:
                            A - La scienza necessita di dati empirici;
                            B - Lo studio dell'anima non fornisce dati empirici;
                            C - Il discorso sull'anima non è territorio della scienza.
                            Studiando psicologia però ho imparato che non è solo una questione di dati visibili (forse è questo il punto?): questa disciplina è sicuramente una scienza, dal momento che ha le sue regole, i suoi paradigmi, insomma è dotata di empiricità. Tra l'altro questo è il motivo per cui credo di capire cosa intendi quando parli di filosofia come disciplina dotata di dignità scientifica.
                            Questa mi piace. Ed è un argomento che crea disputa anche all'interno della filosofia stessa.
                            Innanzitutto nemmeno la matematica pura lavora su dati empirici -anzi, sta totalmente sul piano dell'ideale- eppure è scientificamente valida. Bisognerebbe dunque analizzare i valori epistemici di ogni singola disciplina e provare a capire e giudicare. Riguardo l'anima mi trovi in una posizione difficile. Io sostengo che l'anima non sia conoscibile (e qui siamo in campo gnoseologico che ha validità scientifica) e critico in effetti chi ancora cerca di fare filosofia sull'anima. Diciamo che però da un certo punto di vista è legittimato nel farlo, visto che si tratta di attribuire validità ontologica alla logica. E bhe, in effetti lo fanno anche i matematici e i fisici, come sopra si è detto. A volte lavorando su un piano totalmente ideale possono arrivare dei risultati. Certo, a me lasciano scettico certe ricerche. Quindi insomma, secondo me nella modernità è aberrante attribuire onta all'essere (che io vedo solo come un qualcosa di semantico e funzionalistico), però sono questioni aperte su cui ancora ci si scanna. Così come ci si è scannati tra matematici quando qualche secolo fa ci si è chiesti quale era l'oggetto della matematica, che nel staccarsi dalla realtà e nel lavorare su un piano puramente ideale diventò problematica almeno quanto la metafisica (che ripeto, personalmente ritengo attualmente valida solo su un piano funzionalistico).
                            Occhio però. L'etica è quella disciplina che permette di valutare in buona o cattiva la portata morale di un comportamento, siamo d'accordo? Ora, se tu parli della necessità di liberarsi dei costumi in quanto portatori di intrinseci dogmi, come mi pare tu abbia detto subito dopo, sono assolutamente con te. Mi sfugge invece come secondo te sia possibile eliminare i dogmi per arrivare all'etica universale, dal momento che in seguito parli di contenuti soppiantati da strutture generali. Cosa intendi dire?
                            Discorso complesso, aperto e delicato. Talmente aperto che se davvero sei interessato te ne posso parlare in privato, pubblicamente no.
                            Quindi il legislatore è immerso in questa multidisciplinarità. Allora ogni legge è frutto di tale contesto? Mi pare di capire di no, o se non altro mi pare di capire che spesso accade che l'aspetto scientifico in senso medico-biologico prevalga, e questo sicuramente porta alla tua conclusione.
                            Esatto. Infatti sta accadendo che gli scienziati cercano di recuperare i filosofi e i filosofi cercano di riconciliarsi con la scienza. In questa unione si stanno vedendo dei risultati davvero interessanti (cito, per quanto riguarda l'italia, i recenti incontri per l'anno di Darwin passato avvenuti tra Roma e Milano), sopratutto in filosofia della scienza (in cui comprendo la scienza cognitiva e specialmente la neuroscienza). Bisogna arrabbiarsi tanto quando si vedono i filosofastri screditare la scienza in nome dell'essere, quanto quando lo scienziato crede di possedere la verità assoluta.
                            La filosofia è una scienza??? O_O isnnt ora ti trovi a batterti con la tua bestia personale, il non accettare come scienza qualcosa di intangibile
                            Credo di non capire.

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                            • Certo che se la alla fine lo scopo della pillola diventa quello di fare l'amore tranquillamente anche in giovanissima età per non avere "problemi" dopo,allora cambia tutto!
                              Bisognerebbe cominciare a parlare di valori,di tutto quanto!
                              "Non è grave il clamore chiassoso dei violenti,bensì il silenzio spaventoso delle persone oneste".
                              cit M.L.KING

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                              • Originariamente Scritto da enzo680 Visualizza Messaggio
                                Certo che se la alla fine lo scopo della pillola diventa quello di fare l'amore tranquillamente anche in giovanissima età per non avere "problemi" dopo,allora cambia tutto!
                                Bisognerebbe cominciare a parlare di valori,di tutto quanto!
                                Non si potrebbe dire lo stesso dei preservativi?
                                Originariamente Scritto da Ryusuke
                                Originariamente Scritto da Roscio360
                                mi viene un dubbio: anche questo gioco sarà su dvd?
                                no questo gioco sarà, in esclusiva, su vinile

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