Un iter delicatissimo, e a scanso di equivoci, comunque dolorosissimo per la donna che l'affronta, che nessuno pensi che essere pro-aborto significhi vedere la faccenda come una cosa da niente, da prendere a cuor leggero. Dal canto mio (e penso di essere tutt'altro che in minoranza, nel mio fronte di pensiero) ambisco a una realtà in cui queste circostanze avvengano il meno possibile, e in cui una gravidanza sia qualcosa di cui essere felici, oltre che una responsabilità accettata nella piena consapevolezza, e in condizioni idonee.
Questo non toglie, che a danno fatto (e i tabù circa l'educazione sessuale negli stati uniti in primis, ci hanno insegnato quanto il danno fatto in età adolescenziale sia una colpa indiscutibile del bigottismo adulto), diviene necessario essere quanto più possibile "oggettivi" e non condizionare con dogmi e preferenze personali un diritto primario.
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