Originariamente Scritto da Lorenzo GOV
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http://inchieste.repubblica.it/it/repubblica/rep-it/2012/01/18/news/il_terremoto_negato-28369392/index.html?ref=HRER1-1
E' la fine di marzo 2009, la città abruzzese da quattro mesi è ostaggio di uno sciame sismico e una nuova scossa di magnitudo 4.1 Richter ha appena fatto crescere la paura. Il responsabile della Protezione Civile racconta al telefono che sta organizzando una riunione di tecnici (la Commissione Grandi Rischi) al solo scopo di tranquillizzare la popolazione. Gli esperti vennero, dissero che non c'era da preoccuparsi. Sette giorni dopo, la tragedia
Nella conversazione del 30 marzo 2009, il giorno prima della riunione della Commissione, il capo della Protezione Civile definiva la convocazione degli esperti “un’operazione mediatica” e che la riunione era stata convocata “perché vogliamo tranquillizzare la gente“.
La commissione, secondo l’accusa, non doveva avere capacità divinatorie. Avrebbe dovuto però calcolare correttamente il rischio di un evento tragico che derivava dallo sciame sismico che era in corso da mesi. Su questo si è sostenuto il quadro accusatorio. “Non si rimprovera, ovviamente, l’assenza di virtù profetiche, ma, più concretamente, una carente valutazione degli indicatori di rischio e una errata informazione” avevano spiegato durante la requisitoria.
“Se avessi letto prima di scrivere la requisitoria il rapporto della Commissione del Congresso Usa su l’inchiesta post Uragano Katrina - aveva ribadito nella sua requisitoria il pm Fabio Picuti - avrei probabilmente usato anche io le parole: ‘monumentale negligenza’”. Picuti ha citato espressamente i documenti americani per parlare di “fallimento della leadership”. Nelle fasi finali del processo alla Commissione Grandi rischi entrano quindi anche le vicende a stelle e strisce con l’evento catastrofico che nel 2004 provocò morti e distruzione in Louisiana. La pubblica accusa ha tirato fuori il documento della Commissione d’inchiesta del Parlamento americano per dimostrare come “ci possa essere un difetto di prevenzione e previsione di un rischio”, e quindi gli stessi americani – con una frase scritta che se avessi letto in precedenza avrei usato anche io – sembra far parte della stessa mia requisitoria. Il rapporto Usa dà piena cittadinanza quindi al concetto di difetto di analisi del rischio”.
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