Beh, se per elaborare ciascun post è necessario introdurlo ed argomentarlo, verrebbe cancellato il 99% dei messaggi di questo forum dalla sua creazione.
E soprattutto se in tutti questi anni avessi dovuto identificare interlocutori decorosamente preparati (tralasciando poi la componente sintattica, perché infierire non mi è mai piaciuto), beh, i topic sarebbero stati animati dai soliti 3-4 nickname...
Sorvolando su aspetti che definire sterili e puerili è eufemistico, la vittoria della Davis da parte di Federer A MIO AVVISO (sempre meglio ribadire l'ineluttabile discrezionalità di quello che, alla fine dei conti, altro non è che un pensiero individuale) non aggiunge nulla dal punto di vista tecnico a quanto già mostrato da parte dello svizzero (sia che chi legge sia un suo tifoso della prima o dell'ultima ora; spiacenti, purtroppo non possiedo ancora la capacità di identificare attraverso qualche post chi appartenga ad una categoria e chi all'altra, esattamente come la dote di valutare attraverso il medesimo criterio la preparazione in materia dei rispettivi bagnanti).
Come potrebbe, visto che stiamo parlando di un tennista che ha abbondantemente superato il proprio periodo d'oro (anche se sono ormai già cinque anni che i soliti espertoni di tennis lo danno per finito )?
E sono perfettamente d'accordo con Nadal, quando dichiara che adesso la Coppa Davis "conta di meno che in passato".
Soprattutto per Federer, come conferma il fuoriclasse di Manacor, "altrimenti l'avrebbe giocata più spesso".
Il significato è ovviamente in relazione al palmarès, che, volenti o nolenti, è ciò che decreta la grandezza di uno sportivo (o comunque ne circoscrive lo status).
Sulle dichiarazioni dei campioni del passato (che riportare per quelle che sono non significa di certo incollarle all'interno di un collage o, peggio, strumentalizzarle con sillogismi inefficaci) che, come già sottolineato, vanno un po' prese per quello che sono, il pensiero di Laver è netto, così come lo è quello di Borg (sempre appannaggio dello svizzero), così come lo sono quelli di altri grandi campioni nella direzione opposta (per non destare sospetti di funesta parzialità, citiamo Connors).
Su Clerici, beh, la sua adorazione per Federer non ha nemmeno bisogno di essere rimarcata in questa sede.
Per quanto riguarda la finale di Valencia, mi sono espresso male.
Intendevo di più alta fruibilità per lo spettatore; migliore dal punto di vista di chi segue, insomma.
Non avrebbero avuto senso, altrimenti, le implementazioni sulla scarsa incisività di Robredo nei punti importanti e sul fatto che, per una buona parte del match, il suo avversario non sia sembrato irresistibile.
E soprattutto se in tutti questi anni avessi dovuto identificare interlocutori decorosamente preparati (tralasciando poi la componente sintattica, perché infierire non mi è mai piaciuto), beh, i topic sarebbero stati animati dai soliti 3-4 nickname...
Sorvolando su aspetti che definire sterili e puerili è eufemistico, la vittoria della Davis da parte di Federer A MIO AVVISO (sempre meglio ribadire l'ineluttabile discrezionalità di quello che, alla fine dei conti, altro non è che un pensiero individuale) non aggiunge nulla dal punto di vista tecnico a quanto già mostrato da parte dello svizzero (sia che chi legge sia un suo tifoso della prima o dell'ultima ora; spiacenti, purtroppo non possiedo ancora la capacità di identificare attraverso qualche post chi appartenga ad una categoria e chi all'altra, esattamente come la dote di valutare attraverso il medesimo criterio la preparazione in materia dei rispettivi bagnanti).
Come potrebbe, visto che stiamo parlando di un tennista che ha abbondantemente superato il proprio periodo d'oro (anche se sono ormai già cinque anni che i soliti espertoni di tennis lo danno per finito )?
E sono perfettamente d'accordo con Nadal, quando dichiara che adesso la Coppa Davis "conta di meno che in passato".
Soprattutto per Federer, come conferma il fuoriclasse di Manacor, "altrimenti l'avrebbe giocata più spesso".
Il significato è ovviamente in relazione al palmarès, che, volenti o nolenti, è ciò che decreta la grandezza di uno sportivo (o comunque ne circoscrive lo status).
Sulle dichiarazioni dei campioni del passato (che riportare per quelle che sono non significa di certo incollarle all'interno di un collage o, peggio, strumentalizzarle con sillogismi inefficaci) che, come già sottolineato, vanno un po' prese per quello che sono, il pensiero di Laver è netto, così come lo è quello di Borg (sempre appannaggio dello svizzero), così come lo sono quelli di altri grandi campioni nella direzione opposta (per non destare sospetti di funesta parzialità, citiamo Connors).
Su Clerici, beh, la sua adorazione per Federer non ha nemmeno bisogno di essere rimarcata in questa sede.
Per quanto riguarda la finale di Valencia, mi sono espresso male.
Intendevo di più alta fruibilità per lo spettatore; migliore dal punto di vista di chi segue, insomma.
Non avrebbero avuto senso, altrimenti, le implementazioni sulla scarsa incisività di Robredo nei punti importanti e sul fatto che, per una buona parte del match, il suo avversario non sia sembrato irresistibile.
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