Originariamente Scritto da Ryusuke
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Square: "Perchè l'America odia i JRPG?"
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Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggiosi ma non a caso l' ho spulciato fino a rovinarne i 4 cd di cui è composto, e pure tales of the sword coast etc etc. E sinceramente l' unica prova della sua componente ruolistica che ho è la gente che lo definisce "Il gioco di ruolo". Carica che riconoscerei più al secondo dove almeno potevi scegliere qualcosa. Il primo era pilotatissimo, anche con poche divagazioni tra l' altro. Aveva solo le regole di Ad&d nel combattimento, ma non ne beccava l' essenza... Se hai delle argomentazioni possiamo discuterne...
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Originariamente Scritto da cartman Visualizza Messaggiostiamo parlando di un giocone e i cd che tu hai spulciato, io a distanza di 10 anni mi ritrovo, regolarmente, a spulciare tutt'ora perchè non c'è un gioco di ruolo al pari di questa saga.
Dici che non prende l'essenza.. ma quando cammini in un bosco dove si vocifera ci sia la torre di un potente mago
e incappi in un elfo che ha perso la sua amata e che vuole farla pagare al mezzorco (anche se nel gioco poi è un ogre ma vabbe XD), oppure che cammini per la strada e ti si pianta davanti un paladino che ti offre la sua spada per cacciare i banditi dalla sword coast...
per non parlare poi di minsc che ti chiede aiuto nella cerca della strega, rapita dagli gnoll, che deve proteggere...
non so tu che essenze cerchi ma per me baldur anche se ora lo conosco troppo bene, è una sorta di ritorno al vero e proprio cartaceo nonostante non sia purtroppo paragonabile a quest'ultimo, ma personalmente se non prende l'essenza lui (certamente assieme al secondo che è stato rivoluzionario certo) non la prende nessuno..Last edited by Andrew Clemence; 13 July 2010, 22:35.
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Originariamente Scritto da Ryusuke Visualizza Messaggioper come la vedo io la parola rpg, è un modo per definire un genere. che sia poi lineare o no, giapponese o americano, sempre rpg è. magari qualche gioco lo è più di altri, ma la sostanza non cambia.
non definirei mai nessun gioco "Il gioco di ruolo".
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Eh bè...
Se un gioco è JRPG ovvio che sia noioso...
Cosa mi tocca sentire.
Magari dire che non c'è la voglia di spremersi un secondo il cervello sarebbe meglio.
Che dico...sto delirando. Ovvio che uno sparatutto a caso sarebbe superiore...
Per quando riguarda la contesa tra GDR orientali e occidentali non c'è molto da dire. Semplicemente sono specie diverse. Possono piacere o meno.
Per quanto mi riguarda, JRPG tutta la vita.
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Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza MessaggioNo, mi spiace non condivido.
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Originariamente Scritto da loaldnt Visualizza Messaggiosinceramente, non ci sono rpg occidentali che mi piacciano, se consideriamo le ultime produzioni. Fallout e mass effect sono praticamente degli sparatutto, anche io vedo la tattica nei jrpg a turni (e sottolineo a turni, non come i nuovi jrpg)
Poi non so se ho capito bene, ma stai facendo una sorta di equazione rpg= tattica?sigpicOriginariamente Scritto da ezio.auditorele proteine animali fanno male al corpo umano, inacidisce il sangue
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never winter nigth? si scirive cosi' ? per me è un rpg, ffvii è un jrpg, ci sono molte differenze ma solo perchè in uno crei il peronaggio e nell'altro già lo hai non mi sembra cosi' grave da stroncarlo. sono i personaggi alla giapponese che non paccioo, gli americani sono abituati ai loro bic gim tutti fichi e muscolosi.
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Originariamente Scritto da c1cc10 Visualizza MessaggioHai provato The witcher, Dragon Age, Risen, i Gothic? Poi non so se ho capito bene, ma stai facendo una sorta di equazione rpg= tattica?
Originariamente Scritto da oliviettolo Visualizza Messaggionever winter nigth? si scirive cosi' ? per me è un rpg, ffvii è un jrpg, ci sono molte differenze ma solo perchè in uno crei il peronaggio e nell'altro già lo hai non mi sembra cosi' grave da stroncarlo. sono i personaggi alla giapponese che non paccioo, gli americani sono abituati ai loro bic gim tutti fichi e muscolosi.
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A me piaciono gli RPG occidentali ma i JRPG sono 10000 volte meglio... i nostri RPG sono quasi tutti action se non addirittura sparatutto, un esempio è fallout 3 che a me è piaciuto moltissimo ( ma tanto tanto XD ) ma che alla fine ci giocavo come se fosse uno sparatutto piu che un RPG... i JRPG avranno anche la storia gia scritta ma la maggior parte delle volte è una storia stupenda che non ti fa di certo rimpiangere quelle degli RPG occidentali, e il gameplay è un po' piu classico degli nostri action-rpg che di rpg oramai non hanno quasi piu nulla ( tranne casi rari come dragon age ecc... )
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per me può essere rpg o jrpg che non fa differenza, basta che i combattimenti mi lascino spazio se no mi annoio. tante ore di intrattenimento, customizzazioni varie, poteri o abilità, creazione del personaggio e controlli adeguati. poi se arriva dall'oriente o dall'occidente non mi importa. basta sia un prodotto valido
(esempio sto giocando a the witcher, mi intrippano le magie, i nemici, i luoghi, ma i comandi mi fanno cagare! e non è un jrpg. non mi sembra manco action sinceramente...)
occhio per occhio: occhio al quadrato
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allora, oggi che sono un pelino più calmo (scusa sentinel, ma ieri era un po' alterato, e il tuo post mi ha fatto traboccare il vaso cmq chiarito tutto e massimo rispetto ) dico un po' la mia.
Io penso che bisogna cercare di risalire al concetto di base di RPG per capire dove e quando i filoni si sono divisi.
Origine degli RPG? Ovviamente il cartaceo, e ovviamente Dungons & Dragons (e tralasciamo le polemiche che vedono invece travellers o rolemaster affacciarsi per primi nella pubblicazioni e bla bla bla yadda yadda wakka wakka: salvo alcuni talebani, IL MONDO considera l'opera di Gygax il primo motore immobile degli RPG).
Un rpg da tavolo ha, in forza della fantasia del master e dei giocatori, una trama e un'evoluzione della vicenda assolutamente aperta e imprevedibile. Qualsiasi "bravo" master sa che la cosa migliore da fare è chiedere ai suoi giocatori "cosa fate?" e reagire di conseguenza. Al presentarsi dei combattimenti, per ovvie ragioni di pari opportunità, si agisce a turno - d'altronde D&D deriva da un gioco di guerra da tavolo intitolato (se non erro) Chainmail.
Non a caso i primi video-RPG seguivano questo schema, ma con la mancanza della fantasia improvvisa dei giocatori: sin da Pool of Radiance, Dungeon Master e Eye of the Beholder (il primo e il terzo proprio sul regolamento di D&D) il videogioco risultava alla fin fine essere un'avventura legata ad una trama fissa - ed anzi proprio pool of radiance offriva una libertà di eplorazione incredibile per l'epoca.
In seguito semplicemente le due filosofie si sono divise: gli occidentali, grandi giocatori di ruolo da tavolo, hanno cominciato a cercare di aumentare il grado di libertà e di "immedesimazione" (e quindi interpretazione, elemento chiave del gioco di ruolo) moltiplicando le sub quest, affinando il free roaming e appoggiandosi via via a sistemi di gioco che abbandonassero il party-oriented in favore di un'ottica più personale. Contemporaneamente hanno applicato al genere uno stile di gioco (iterazione) consona alla voga del momento, come la prima persona e il tempo reale. Non tutti gli RPG all'americana sono così, ovviamente (Diablo è lineare da far paura anche se zeppo di sottoquest).
In Giappone invece hanno considerato le possibilità tattiche/strategiche di una iterazione ancora e sempre basata sui turni, con grande onore al gioco degli scacchi "evoluto" alla gestione di un party, e contemporaneamente hanno aggirato il problema della libertà con trame semplicemente meravigliose. Anziché dare al giocatore la libertà di scegliere che personaggio fare, come farlo evolvere e come guidare il suo destino, gli chiedono invece di INTERPRETARE uno specifico eroe in una specifica storia, che sia esso Link, "Lightning" Farrel o Kaim Argonas (così non scontento nessuno, vah). Anche qui esistono le eccezioni: proprio Zelda è un esempio pratico di un RPG di Azione, in tempo reale e con un solo personaggio, e molti giochi hanno finali multipli - come dimenticare Lucifer's Call, dove alla fine il giocatore può salvare, preservare o distruggere il mondo?
Le differenze sostanziali vanno ricercate in questo piccolo trattato, secondo me. E in un altro piccolo difetto che anche i giapponesi hanno, e ben più degli americani, e al quale non si può dare una risposta logica:
CampanilismoLast edited by Tatsumaki; 14 July 2010, 09:17.
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Originariamente Scritto da Tatsumaki Visualizza Messaggioallora, oggi che sono un pelino più calmo (scusa sentinel, ma ieri era un po' alterato, e il tuo post mi ha fatto traboccare il vaso cmq chiarito tutto e massimo rispetto ) dico un po' la mia. Io penso che bisogna cercare di risalire al concetto di base di RPG per capire dove e quando i filoni si sono divisi. Origine degli RPG? Ovviamente il cartaceo, e ovviamente Dungons & Dragons (e tralasciamo le polemiche che vedono invece travellers o rolemaster affacciarsi per primi nella pubblicazioni e bla bla bla yadda yadda wakka wakka: salvo alcuni talebani, IL MONDO considera l'opera di Gygax il primo motore immobile degli RPG). Un rpg da tavolo ha, in forza della fantasia del master e dei giocatori, una trama e un'evoluzione della vicenda assolutamente aperta e imprevedibile. Qualsiasi "bravo" master sa che la cosa migliore da fare è chiedere ai suoi giocatori "cosa fate?" e reagire di conseguenza. Al presentarsi dei combattimenti, per ovvie ragioni di pari opportunità, si agisce a turno - d'altronde D&D deriva da un gioco di guerra da tavolo intitolato (se non erro) Chainmail. Non a caso i primi video-RPG seguivano questo schema, ma con la mancanza della fantasia improvvisa dei giocatori: sin da Pool of Radiance, Dungeon Master e Eye of the Beholder (il primo e il terzo proprio sul regolamento di D&D) il videogioco risultava alla fin fine essere un'avventura legata ad una trama fissa - ed anzi proprio pool of radiance offriva una libertà di eplorazione incredibile per l'epoca. In seguito semplicemente le due filosofie si sono divise: gli occidentali, grandi giocatori di ruolo da tavolo, hanno cominciato a cercare di aumentare il grado di libertà e di "immedesimazione" (e quindi interpretazione, elemento chiave del gioco di ruolo) moltiplicando le sub quest, affinando il free roaming e appoggiandosi via via a sistemi di gioco che abbandonassero il party-oriented in favore di un'ottica più personale. Contemporaneamente hanno applicato al genere uno stile di gioco (iterazione) consona alla voga del momento, come la prima persona e il tempo reale. Non tutti gli RPG all'americana sono così, ovviamente (Diablo è lineare da far paura anche se zeppo di sottoquest). In Giappone invece hanno considerato le possibilità tattiche/strategiche di una iterazione ancora e sempre basata sui turni, con grande onore al gioco degli scacchi "evoluto" alla gestione di un party, e contemporaneamente hanno aggirato il problema della libertà con trame semplicemente meravigliose. Anziché dare al giocatore la libertà di scegliere che personaggio fare, come farlo evolvere e come guidare il suo destino, gli chiedono invece di INTERPRETARE uno specifico eroe in una specifica storia, che sia esso Link, "Lightning" Farrel o Kaim Argonas (così non scontento nessuno, vah). Anche qui esistono le eccezioni: proprio Zelda è un esempio pratico di un RPG di Azione, in tempo reale e con un solo personaggio, e molti giochi hanno finali multipli - come dimenticare Lucifer's Call, dove alla fine il giocatore può salvare, preservare o distruggere il mondo? Le differenze sostanziali vanno ricercate in questo piccolo trattato, secondo me. E in un altro piccolo difetto che anche i giapponesi hanno, e ben più degli americani, e al quale non si può dare una risposta logica: Campanilismo
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