Ecco la mia One-Shot ^^ Commentate, please XD
Allora, questa ff si svolge 7 anni dopo la fine dei draghi nel GT ^^
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Strong Love
Gohan diede un calcio ad una parete, poi un altro ancora, un calcio, un pugno, un altro calcio, in una successione senza fine.
Si odiava, si odiava terribilmente. Sua moglie, Videl, era morta da appena un anno a causa di un tumore, e lui già era innamorato di un'altra.
“Calmo, Gohan, calmo” si disse “Non c’è niente di male, succede…anche il tuo nuovo amore non ha più il marito, giusto? Giusto! Crilin è morto cinque anni fa in un incidente, quindi se sei innamorato di C18 non ci sono problemi…dopotutto tua moglie è morta…”
Gohan sbattè la testa contro il muro così forte che fece una crepa “E invece i problemi ci sono eccome!” urlò con quanto fiato aveva in corpo.
La giovane Pan, udite le urla del padre entrò in camera “Papà, ci sono problemi?” “No,no, tesoro, nessun problema…ma adesso è tardi, vai a letto” “Papà! Non puoi spedirmi in camera, ho ventidue anni, ormai, non sono più una bambina”. Gohan sorrise alla figlia e le disse di uscire comunque dalla sua camera, la figlia ubbidì e lui restò solo.
“Non posso continuare così, maledizione! Meglio se vado a fare un giro per schiarire le idee”.
Il sayan si vestì con jeans e maglietta, dopo la morte della moglie aveva smesso di vestire elegante, e decise di mettersi le lenti, anziché gli occhiali.
Durante il cammino continuò a pensare al suo amore, a quanto era bella C18, nonostante la preferisse vecchio stile, con i capelli più lunghi.
“Ragioniamo, Videl ormai è morta, Crilin ormai è morto, le sfere non le abbiamo più, non possiamo più fare niente…perché non dovrei rifarmi una vita con C18?” Gohan si sentì rincuorato da questi ragionamenti, ma poi cadde nuovamente in depressione “Ma lei vorrà rifarsi una vita? E vorrà rifarsela con me?”
Continuò a camminare, finchè giunse nei pressi di un vicolo malfamato.
“Mi vuoi lasciare in pace?”
La voce della donna lo fece sussultare, l’aveva riconosciuta subito come appartenente a C18
“Eddai, bambolina, perché fai così la scontrosa?”
Gohan prese per il colletto l’uomo che la importunava e lo lanciò dall’altra parte della strada, lui, spaventato, si alzò e se ne andò di corsa.
C18 guardò Gohan con aria di strafottenza “Guarda che non avevo problemi a cavarmela da sola”
“Lo so. Solo che volevo parlare con te, ed ho pensato di accelerare le cose”
“Volevi parlare con me? Ok, dimmi”
Gohan aveva deciso di rivelarle il suo amore, ma non aveva ancora trovato il coraggio. “Ehm, non c’è fretta. Che ne dici di prendere qualcosa al bar qui vicino?”
La cyborg fece spallucce e annuì, rendendo il sayan veramente contento.
“Bene, cosa ordini?” chiese Gohan una volta arrivati
“Mi basta un cappuccino, grazie”
“Bene. Due cappuccini” ordinò al cameriere, e quando l’ordinazione arrivò si preparò a fare la sua dichiarazione.
“C18, devo parlarti di una cosa molto importante”
“Parla, ti ascolto”
Gohan respirò profondamente per farsi coraggio “Ascolta, lo so che soffri ancora per la morte di Crilin…”
C18 poggiò la tazza sul tavolinetto, e a Gohan sembrò che i suoi occhi fossero stranamente lucidi, ma decise di continuare lo stesso “…ma volevo dirti che…ecco…io mi sono innamorato di te…”.
C18 spalancò gli occhi e rimase assorta nei suoi pensieri. Il ragazzo pensò non si trattasse di un rifiuto, al massimo di un dubbio, così si alzò dalla sedia e le andò alle spalle, quindi la abbracciò e le poggiò la testa nell’incavo delle spalle.
“Ti amo…” sussurrò prima di baciarle il collo, ma la donna ebbe una reazione brusca, lo spinse da parte e uscì velocemente dal locale. Il sayan rimase sbalordito per questa reazione, ma fu una cosa di un solo secondo, immediatamente si riprese e, pagato il conto, uscì per raggiungerla. Non ci mise molto, non era andata così lontano.
Il sayan la fermò per un braccio, facendola voltare “C18…scusa, io…non volevo mancarti di rispetto”
“Non è solo a me che sei mancato di rispetto, ma anche a Crilin!”
Gohan sospirò “C18…io…lo so che è dura, ma…devi renderti conto che Crilin è morto, non puoi cambiare il passato. Non vuoi stare con me? Mi sta bene, ma ti prego, non continuare a vivere nel passato”
C18 scoppiò a piangere e il sayan l’abbracciò. La cyborg non oppose resistenza, non ne aveva la forza morale
“Gohan…lui mi manca, non puoi nemmeno immaginare quanto mi manca…”
L’uomo le diede un buffetto sul mento, facendole sollevare il volto e le diede un bacio, un bacio dolce e gentile, un bacio che sapeva del vento che soffiava insensibile, un bacio che sapeva della pioggia che lenta cominciava a scendere, un bacio che sapeva del sale delle lacrime, un bacio che sapeva semplicemente dell’amore che lui provava per lei.
C18 si staccò bruscamente, dando una spinta tale al povero Gohan che per poco non lo fece cadere, quindi si allontanò di corsa.
Gohan, ripresosi, sentì una strana sensazione allo stomaco, non ci mise molto a capire che si trattava di ribrezzo, per se stesso. Quando l’aveva baciata aveva pensato che poi si sarebbe sentito bene, felice, invece sentiva un nodo alla gola ed una sensazione di rigetto imminente, si sentiva uno schifo, non solo aveva baciato una donna che ancora non aveva dimenticato il marito, ma per di più si era approfittato di un momento in cui lei era debole e fragile, più ci pensava, più si sentiva un verme.
C18 corse più forte che poteva, non riusciva a capacitarsi di quanto era appena successo…lei e Gohan…Gohan e lei…le immagini apparivano confuse nella sua testa mentre correva al massimo che le sue gambe le permettevano.
Si fermò solo quando arrivò nei pressi di un cimitero, a quell’ora era chiuso, ma lei scavalcò il cancello, lo faceva sempre.
Arrivò davanti ad una piccola tomba, il nome di suo marito appariva a chiare lettere, ed i fiori posti in un vasetto lì accanto erano ancora freschi. Si inginocchiò e sfiorò la lapide con le dita.
“Oh, Crilin…perdonami…io, non so cosa mi è preso…non volevo…” una mano si posò sulla sua spalla, facendola sussultare.
“Oh, Ianko, sei tu…mi hai spaventata…”
“Spaventata? Una come te si spaventa solo perché sente una mano in un cimitero? Avevi paura fossi uno zombie?” disse lui con un sorrisetto ironico sul volto, di solito si divertiva a stuzzicarla e farla innervosire, ma questa volta gli bastò uno sguardo sul suo volto, ancora rigato di lacrime, per capire che non era il caso.
“Hey, che ti prende, perché piangi? Non ti ho mai visto piangere davanti alla sua tomba…hai pianto solo quando…è successo”
C18 si pulì gli occhi con la manica della giacca, anche se la pioggia l’aveva ormai del tutto inzuppata.
“Vuoi proprio saperlo? Bè, a che serve nasconderlo? Poco fa Gohan mi ha confessato che è innamorato di me e mi ha baciato…ed io non so cosa fare…”
“Ecco, un altro pazzo al mondo dopo Crilin, ci serviva!”
“Ianko, non sono in vena…dico sul serio…”
L’uomo si inginocchiò vicino a lei “Ok, scusa…C18, ascolta, io e te non siamo mai andati troppo d’accordo, ma Crilin era il mio migliore amico, e, dopo la sua morte, io mi sento in parte responsabile per te e Marlon, anche se ormai lei è un’adulta, e non sto scherzando. Ormai sei parecchio grande, e non è un offesa in quanto io sono ancora più vecchio, e capisco che non sia facile ricominciare con un altro dopo tutti questi anni passati accanto a Crilin. Ma lo sai anche tu che lui non avrebbe mai voluto vederti soffrire, e stando da sola non puoi fare altro che pensare costantemente a lui, e soffrire. So che non hai chiesto il mio parere, ma secondo me devi avere accanto qualcuno, e sono sicuro che Crilin sarebbe più felice di vederti accanto a Gohan, che ad uno sconosciuto. E’ sempre stato il tuo migliore amico, sai anche tu che sarà un ottimo marito”
“Io non ce la faccio, Ianko…non posso stare con un altro, non posso dimenticarlo”
“Non devi dimenticarlo, infatti! Devi solo continuare ad essere felice, come, tra l’altro, avrebbe voluto lui. Crilin ha sempre fatto di tutto perché tu fossi felice, sono strasicuro che anche dopo la sua morte vorrebbe che tu lo fossi. Non stai facendo niente di male, 18, stai continuando la tua vita”
“Io…non lo so, Ianko…non voglio essere di qualcun altro…”
Ianko non sapeva cosa dire, era fermamente convinto di ogni parola pronunciata, ma capiva anche come poteva sentirsi C18.
“Bè…solo tu puoi sapere cosa è giusto per te…è una frase fatta, però è vera” disse con un sorriso, la cyborg gli sorrise di rimando, anche se il suo era un sorriso debole e forzato.
“Hey, robottina” C18 si girò nuovamente verso di lui “Lo sai che, nonostante tu sia irritante e scontrosa e io ti detesti, dopo tutto questo tempo che ci conosciamo ci tengo a te, vero?”
Questa volta il sorriso di C18 era sincero mentre annuiva e rispondeva “Grazie, Ianko”
L’uomo le diede un buffetto sulla guancia e se ne andò, lasciandola da sola, ad accarezzare quella lapide con le dita e ripensare ad ogni momento vissuto con Crilin.
“Come posso rifarmi una vita? Come posso dimenticarmi di un uomo che ho amato così tanto?” la donna stava piangendo silenziosamente, lo sentiva, forte e chiaro, che Crilin possedeva ancora il suo cuore, che lei non sarebbe potuta essere di nessun’altro…e che non voleva essere di nessun’altro!
Tornò a casa, quella casa dove lui l’aveva accolta, quella casa dove lei era vissuta, quella casa che era stata muta spettatrice del loro amore, quella casa che ora, senza di lui, sentiva vuota e fredda, nonostante Muten, Oscar e Tartaruga fossero tuttora lì.
Si buttò sul letto, quel letto dove avevano scherzato, quel letto su cui si erano stesi per rilassarsi guardando la televisione, quel letto dove si erano amati. C18 si sentì persa, ogni notte, quando si sdraiava su quel letto, sentiva di non farcela a stare senza di lui, di non poter essere felice se non l’aveva accanto.
Allora, questa ff si svolge 7 anni dopo la fine dei draghi nel GT ^^
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Strong Love
Gohan diede un calcio ad una parete, poi un altro ancora, un calcio, un pugno, un altro calcio, in una successione senza fine.
Si odiava, si odiava terribilmente. Sua moglie, Videl, era morta da appena un anno a causa di un tumore, e lui già era innamorato di un'altra.
“Calmo, Gohan, calmo” si disse “Non c’è niente di male, succede…anche il tuo nuovo amore non ha più il marito, giusto? Giusto! Crilin è morto cinque anni fa in un incidente, quindi se sei innamorato di C18 non ci sono problemi…dopotutto tua moglie è morta…”
Gohan sbattè la testa contro il muro così forte che fece una crepa “E invece i problemi ci sono eccome!” urlò con quanto fiato aveva in corpo.
La giovane Pan, udite le urla del padre entrò in camera “Papà, ci sono problemi?” “No,no, tesoro, nessun problema…ma adesso è tardi, vai a letto” “Papà! Non puoi spedirmi in camera, ho ventidue anni, ormai, non sono più una bambina”. Gohan sorrise alla figlia e le disse di uscire comunque dalla sua camera, la figlia ubbidì e lui restò solo.
“Non posso continuare così, maledizione! Meglio se vado a fare un giro per schiarire le idee”.
Il sayan si vestì con jeans e maglietta, dopo la morte della moglie aveva smesso di vestire elegante, e decise di mettersi le lenti, anziché gli occhiali.
Durante il cammino continuò a pensare al suo amore, a quanto era bella C18, nonostante la preferisse vecchio stile, con i capelli più lunghi.
“Ragioniamo, Videl ormai è morta, Crilin ormai è morto, le sfere non le abbiamo più, non possiamo più fare niente…perché non dovrei rifarmi una vita con C18?” Gohan si sentì rincuorato da questi ragionamenti, ma poi cadde nuovamente in depressione “Ma lei vorrà rifarsi una vita? E vorrà rifarsela con me?”
Continuò a camminare, finchè giunse nei pressi di un vicolo malfamato.
“Mi vuoi lasciare in pace?”
La voce della donna lo fece sussultare, l’aveva riconosciuta subito come appartenente a C18
“Eddai, bambolina, perché fai così la scontrosa?”
Gohan prese per il colletto l’uomo che la importunava e lo lanciò dall’altra parte della strada, lui, spaventato, si alzò e se ne andò di corsa.
C18 guardò Gohan con aria di strafottenza “Guarda che non avevo problemi a cavarmela da sola”
“Lo so. Solo che volevo parlare con te, ed ho pensato di accelerare le cose”
“Volevi parlare con me? Ok, dimmi”
Gohan aveva deciso di rivelarle il suo amore, ma non aveva ancora trovato il coraggio. “Ehm, non c’è fretta. Che ne dici di prendere qualcosa al bar qui vicino?”
La cyborg fece spallucce e annuì, rendendo il sayan veramente contento.
“Bene, cosa ordini?” chiese Gohan una volta arrivati
“Mi basta un cappuccino, grazie”
“Bene. Due cappuccini” ordinò al cameriere, e quando l’ordinazione arrivò si preparò a fare la sua dichiarazione.
“C18, devo parlarti di una cosa molto importante”
“Parla, ti ascolto”
Gohan respirò profondamente per farsi coraggio “Ascolta, lo so che soffri ancora per la morte di Crilin…”
C18 poggiò la tazza sul tavolinetto, e a Gohan sembrò che i suoi occhi fossero stranamente lucidi, ma decise di continuare lo stesso “…ma volevo dirti che…ecco…io mi sono innamorato di te…”.
C18 spalancò gli occhi e rimase assorta nei suoi pensieri. Il ragazzo pensò non si trattasse di un rifiuto, al massimo di un dubbio, così si alzò dalla sedia e le andò alle spalle, quindi la abbracciò e le poggiò la testa nell’incavo delle spalle.
“Ti amo…” sussurrò prima di baciarle il collo, ma la donna ebbe una reazione brusca, lo spinse da parte e uscì velocemente dal locale. Il sayan rimase sbalordito per questa reazione, ma fu una cosa di un solo secondo, immediatamente si riprese e, pagato il conto, uscì per raggiungerla. Non ci mise molto, non era andata così lontano.
Il sayan la fermò per un braccio, facendola voltare “C18…scusa, io…non volevo mancarti di rispetto”
“Non è solo a me che sei mancato di rispetto, ma anche a Crilin!”
Gohan sospirò “C18…io…lo so che è dura, ma…devi renderti conto che Crilin è morto, non puoi cambiare il passato. Non vuoi stare con me? Mi sta bene, ma ti prego, non continuare a vivere nel passato”
C18 scoppiò a piangere e il sayan l’abbracciò. La cyborg non oppose resistenza, non ne aveva la forza morale
“Gohan…lui mi manca, non puoi nemmeno immaginare quanto mi manca…”
L’uomo le diede un buffetto sul mento, facendole sollevare il volto e le diede un bacio, un bacio dolce e gentile, un bacio che sapeva del vento che soffiava insensibile, un bacio che sapeva della pioggia che lenta cominciava a scendere, un bacio che sapeva del sale delle lacrime, un bacio che sapeva semplicemente dell’amore che lui provava per lei.
C18 si staccò bruscamente, dando una spinta tale al povero Gohan che per poco non lo fece cadere, quindi si allontanò di corsa.
Gohan, ripresosi, sentì una strana sensazione allo stomaco, non ci mise molto a capire che si trattava di ribrezzo, per se stesso. Quando l’aveva baciata aveva pensato che poi si sarebbe sentito bene, felice, invece sentiva un nodo alla gola ed una sensazione di rigetto imminente, si sentiva uno schifo, non solo aveva baciato una donna che ancora non aveva dimenticato il marito, ma per di più si era approfittato di un momento in cui lei era debole e fragile, più ci pensava, più si sentiva un verme.
C18 corse più forte che poteva, non riusciva a capacitarsi di quanto era appena successo…lei e Gohan…Gohan e lei…le immagini apparivano confuse nella sua testa mentre correva al massimo che le sue gambe le permettevano.
Si fermò solo quando arrivò nei pressi di un cimitero, a quell’ora era chiuso, ma lei scavalcò il cancello, lo faceva sempre.
Arrivò davanti ad una piccola tomba, il nome di suo marito appariva a chiare lettere, ed i fiori posti in un vasetto lì accanto erano ancora freschi. Si inginocchiò e sfiorò la lapide con le dita.
“Oh, Crilin…perdonami…io, non so cosa mi è preso…non volevo…” una mano si posò sulla sua spalla, facendola sussultare.
“Oh, Ianko, sei tu…mi hai spaventata…”
“Spaventata? Una come te si spaventa solo perché sente una mano in un cimitero? Avevi paura fossi uno zombie?” disse lui con un sorrisetto ironico sul volto, di solito si divertiva a stuzzicarla e farla innervosire, ma questa volta gli bastò uno sguardo sul suo volto, ancora rigato di lacrime, per capire che non era il caso.
“Hey, che ti prende, perché piangi? Non ti ho mai visto piangere davanti alla sua tomba…hai pianto solo quando…è successo”
C18 si pulì gli occhi con la manica della giacca, anche se la pioggia l’aveva ormai del tutto inzuppata.
“Vuoi proprio saperlo? Bè, a che serve nasconderlo? Poco fa Gohan mi ha confessato che è innamorato di me e mi ha baciato…ed io non so cosa fare…”
“Ecco, un altro pazzo al mondo dopo Crilin, ci serviva!”
“Ianko, non sono in vena…dico sul serio…”
L’uomo si inginocchiò vicino a lei “Ok, scusa…C18, ascolta, io e te non siamo mai andati troppo d’accordo, ma Crilin era il mio migliore amico, e, dopo la sua morte, io mi sento in parte responsabile per te e Marlon, anche se ormai lei è un’adulta, e non sto scherzando. Ormai sei parecchio grande, e non è un offesa in quanto io sono ancora più vecchio, e capisco che non sia facile ricominciare con un altro dopo tutti questi anni passati accanto a Crilin. Ma lo sai anche tu che lui non avrebbe mai voluto vederti soffrire, e stando da sola non puoi fare altro che pensare costantemente a lui, e soffrire. So che non hai chiesto il mio parere, ma secondo me devi avere accanto qualcuno, e sono sicuro che Crilin sarebbe più felice di vederti accanto a Gohan, che ad uno sconosciuto. E’ sempre stato il tuo migliore amico, sai anche tu che sarà un ottimo marito”
“Io non ce la faccio, Ianko…non posso stare con un altro, non posso dimenticarlo”
“Non devi dimenticarlo, infatti! Devi solo continuare ad essere felice, come, tra l’altro, avrebbe voluto lui. Crilin ha sempre fatto di tutto perché tu fossi felice, sono strasicuro che anche dopo la sua morte vorrebbe che tu lo fossi. Non stai facendo niente di male, 18, stai continuando la tua vita”
“Io…non lo so, Ianko…non voglio essere di qualcun altro…”
Ianko non sapeva cosa dire, era fermamente convinto di ogni parola pronunciata, ma capiva anche come poteva sentirsi C18.
“Bè…solo tu puoi sapere cosa è giusto per te…è una frase fatta, però è vera” disse con un sorriso, la cyborg gli sorrise di rimando, anche se il suo era un sorriso debole e forzato.
“Hey, robottina” C18 si girò nuovamente verso di lui “Lo sai che, nonostante tu sia irritante e scontrosa e io ti detesti, dopo tutto questo tempo che ci conosciamo ci tengo a te, vero?”
Questa volta il sorriso di C18 era sincero mentre annuiva e rispondeva “Grazie, Ianko”
L’uomo le diede un buffetto sulla guancia e se ne andò, lasciandola da sola, ad accarezzare quella lapide con le dita e ripensare ad ogni momento vissuto con Crilin.
“Come posso rifarmi una vita? Come posso dimenticarmi di un uomo che ho amato così tanto?” la donna stava piangendo silenziosamente, lo sentiva, forte e chiaro, che Crilin possedeva ancora il suo cuore, che lei non sarebbe potuta essere di nessun’altro…e che non voleva essere di nessun’altro!
Tornò a casa, quella casa dove lui l’aveva accolta, quella casa dove lei era vissuta, quella casa che era stata muta spettatrice del loro amore, quella casa che ora, senza di lui, sentiva vuota e fredda, nonostante Muten, Oscar e Tartaruga fossero tuttora lì.
Si buttò sul letto, quel letto dove avevano scherzato, quel letto su cui si erano stesi per rilassarsi guardando la televisione, quel letto dove si erano amati. C18 si sentì persa, ogni notte, quando si sdraiava su quel letto, sentiva di non farcela a stare senza di lui, di non poter essere felice se non l’aveva accanto.
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