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Torneo FanFictions. 1° Edizione.

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  • sono una frana al nuoto...
    lo sai che 'sto torneo mi procura un bel pò di stress? Ho sempre poco tempo a disposizione e finisco a buttare giù cose in fretta e furia...
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    • ragazzi, sono preoccupata. xD
      Boku wa Kira dewanai! ぼくわきらでわない!(Yagami Raito).

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      • Io finirò giusto il giorno dello scadere, di sicuro..
        appro,scade il 29, ok, ma a ke ora?

        videl92 ti uccido, un tema + difficile nn lo potevi trovare XD
        sigpic
        ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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        • Mi dispiace davvero molto, ma non sono riuscita a finire in tempo la mia one-sfot e tra poco parto e sto via un mese.....Un in bocca al lupo a tutti^_-
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          "Non si vede bene che col cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi."

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          • Sono a buon punto... ma fra poco devo andare a lavorare e torno alla 9 di sera per finire la FF... Non so se posso postare veramene entro oggi...
            sigpic
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            • c'è ancora domani.
              videl...parti oggi?
              Boku wa Kira dewanai! ぼくわきらでわない!(Yagami Raito).

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              • Vidy, dai questo tema e non posti???
                Mi sa che anchio la posto domani... mi spiace, ma devo ancora scriverla! ^///^
                .
                ."I'm eating all your kings and queens"
                all your sex and your diamonds.

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                • io l'ho cominciata, ma nn ancora finita XD
                  xea ma domani ce lo concedi tt o dobbiamo postare entro un orario?
                  sigpic
                  ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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                  • visto che siete delle polente..concesso tutto domani.
                    Boku wa Kira dewanai! ぼくわきらでわない!(Yagami Raito).

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                    • allora ecco la mia opera... mamma mia, 'sto tema non é proprio il mio forte... spero che valga qualcosa.... ho spremuto i miei poveri meningi, ma é tutto quello che ne era uscito...

                      Una serata normale

                      “Ma dove si è cacciato Trunks?! Non ha visto che ora è?”, si scandalizzò Bulma guardando l’orologio della cucina segnare le sette di sera. Nella vasta casa della casa Briefs regnò il silenzio, dato che sia il figlio che il padre non erano presenti. La donna aveva appena terminato la riparazione di un nuovo prototipo di frigorifero, e solo ora si accorse del tempo passato. Mise da parte gli strumenti e si tolse i guanti:
                      “Strano… normalmente i miei due uomini a quest’ora reclamano cibo…”
                      Non fece in tempo di terminare la frase che sentì l’aprire del portone del laboratorio, senza voltare lo sguardo intuì chi volle entravi. E infatti una voce bassa e decisa si fece sentire:
                      “Bulma! Ho fame! A quando la cena?!”
                      La donna sospirò sorridendo, ora si che riconobbe suo compagno.
                      “Si, calma… fra dieci minuti è pronta… come va l’allenamento?”
                      “Come sempre… Sbrigati!”, tagliò corto il Saiyan asciugandosi i capelli corvini con un asciugamano, lui stesso era a petto nudo dopo una doccia rinfrescante.
                      “Va bene… hai visto Trunks per caso? Prima era con te nella stanza gravitazionale…”, chiese lei.
                      “E che ne so… Dopo un’ora è venuto il marmocchio di Kakaroth e i due sono spariti… Che scansafatiche!”, brontolò il guerriero.
                      “Goten? Allora si spiega tutto….”, sospirò Bulma. “Vabbeh… se tarda troppo niente cena… colpa sua.”
                      Bulma si massaggiò le spalle indolenzite per il lungo lavoro davanti al computer e in posizione seduta, per poi avviarsi per la cucina, Vegeta si limitò ad osservarla in silenzio. Pochi minuti dopo l’odore della cena si propagò per tutto l’edificio, Bulma aspettò qualche minuto.
                      “Se non arriva fra un minuto iniziamo...!”, fece lei osservando l’orologio al muro, non senza un sorriso sapiente sulle labbra.
                      ”E allora? Iniziamo!!! Ho fame!”, si arrabbiò Vegeta un pochettino. “Anzi, facciamo fuori tutto prima che arrivi, cosi impara…”
                      “Aspetta! Dieci… nove… otto... sette…”
                      Il countdown stava per raggiungere lo zero, quando si sentì la voce di ragazzo.
                      “Eccomi, sono tornato!!! Ho fame!!!”
                      Infatti la figura di un ragazzo cor capelli viola comparì nella porta, Vegeta rimase apertamente sorpreso, mente Bulma sorrise.
                      “Ma… ma come lo sapevi…?”, chiese il Saiyan stupefatto da tale tempismo.
                      “Intuito materno…”, rispese lei. Ma quando vide i vestiti di suo figlio sporchi e stracciati, quel sorriso scomparve. “Ma Trunks! Che hai fatto ai vestiti?! Sembri un barbone!”
                      Il ragazzo divenne rosso e spiegò: “Ehm… io e Goten abbiamo giocato a guarda e ladri nel bosco… forse abbiamo esagerato… Sai che lui è diventato troppo bravo, mi becca sempre…!”
                      “Cosa?! Ti fai battere da quel moccioso?!”, s’intromise il Saiyan che intanto aveva giá cominciato la cena, ma ora era abbastanza arrabbiato da interrompere il pasto.
                      “Beh, lui si allena ogni giorno così… ce l’ha il bosco davanti a casa sua! E con lui mi divento! Che c’è di male?!”, rispose il figlio senza esitazione.
                      “Tu sei il figlio del principe dei Saiyan! ESIGO che tu sia migliore del figlio di Kakaroth, chiaro?!”, scleró Vegeta, ma il suo scatto d’ira venne fermato da Bulma che gli posò davanti un nuovo piatto di carne. All’istante si zittì.
                      “Vegeta… smettila. Anche tu ti diverti di più se ogni tanto Goku era più forte… lascialo fare… Tu piuttosto, Trunks... sbrigati a mangiare! Se non ricordo male domani hai un compito in classe di fisica, no? L’ultima volta hai preso solo 7, vuoi compromettere la tua media di 9?”
                      “Uffa… va bene…! Ho capito…”, sospirò il ragazzo dai capelli viola sedendosi a tavola.
                      Dopo la cena Trunks scomparì nella sua stanza e tirò fuori i libri di fisica, era veramente intenzionato a studiare, dato che la materia gli piaceva molto. Inoltre era il migliore della classe, titolo che aveva reso fiero persino suo padre. Il voto “basso” era dovuto a una ragazza della classe che durante il compito insisteva a passargli foglietti strani che lo distraevano troppo…
                      “Allora… le leggi di Newton… pagina 45…”
                      Ma dopo mezz’ora la sua voglia venne sminuita da un certo bisognino, quando tornò dal bagno lo sguardo cadde sulla console per videogiochi. Non poté resistere e in iniziò una partita di calcio virtuale.
                      “Trunks? Cosa stai facendo???”
                      Ovviamente con le sue orecchie fini Bulma aveva capito preszo che il ragazzo non stava studiando e decise di controllare bussando alla porta della sua stanza.
                      “Faccio una pausa, mamma! Dammi dieci minuti!”, fu la risposta da dentro la camera.
                      “Va bene. Dieci minuti! Mi posso fidare?”
                      “Si, mamma!”
                      La donna sorrise, in quei minuti si ricordò della sua gioventù, capiva troppo bene come si sentiva suo figlio. A tredici anni anche lei era stata la migliore della classe, ma non aveva mai studiato tanto come lo fece come esempio Gohan. Scese le scale trovando nel soggiorno sua madre che annaffiava i fiori.
                      “Dov’è Vegeta?”, chiese alla donna bionda.
                      “Non lo so, cara… Oddio, questa camelia è troppo bella, non pensi?”, fu la risposta.
                      Bulma sospirò sorridendo, ma il rimbombo di un esplosione la fece girare di scatto. Non vi erano tracce di fumo o polvere, ma la detonazione aveva fatto tremare il pavimento. Subito si rese conto che cosa era ne stata la causa. Corse verso la stanza gravitazionale e trovò il portone aperto.
                      “Uffa… di nuovo… Vegeta!!! Attento a non distruggere tutto un’altra volta, va bene?”
                      Il Saiyan uscì barcollando e coperto di lividi, trovandosi davanti ad una Bulma leggermente preoccupata, ma soprattutto seccata.
                      “Umpf… forse ho esagerato…”, fu il suo giudizio secco. Una piccola smorfia tradì il suo dolore provocato da una ferita sulla spalla, ma quella espressione facciale fu abbastanza visibile per la donna accanto a lui.
                      “Vieni… ti medico la spalla e il resto… dai!”
                      “Uffa… Non è niente!”, ribadì il Saiyan.
                      “Lo dici anche se ti rompi l’osso del collo. Vieni!”, insistette lei.
                      A malavoglia Vegeta seguì Bulma verso il soggiorno, che ormai in situazioni come queste era diventata una specie d’infermeria. Con mani abili la donna medicò la ferita sulla spalla e pulì anche le piccole scalfitture su tutto il corpo muscoloso del Saiyan.
                      “Accidenti… che muscoli! Uffa, non si direbbe che tu ormai hai cinquanta anni… sono gelosa!”, iniziò Bulma ad un tratto accarezzando le spalle imponenti e muscolosi del marito. Vegeta in un primo momento volle scacciarla via, ma un secondo dopo si calmò lasciandola fare.
                      “Beh… la gioventù per noi Saiyan dura molto di più… per permetterci di combattere! Non vedo niente di strano…”
                      “Non mi lamento mica… anzi… sono contenta di avere un compagno cosi…”, rise Bulma abbracciandolo da dietro. Questo gesto fece arrossire persino Vegeta che sembrò di sentirsi bene cosi. I due rimasero seduti sulla poltrona per alcuni minuti finche Bulma iniziò a togliersi la maglietta, Vegeta era sempre a petto nudo.
                      “Cosa vuoi fare ora, eh?”, chiese l’uomo piano, intuendo l’intenzione della donna.
                      “Aspetta a vedrai…”
                      “Va bene…”
                      I due si scambiarono un bacio intenso che durò quasi mezzo minuto, ma alla ripresa vennero interrotti da una voce giovanile che arrivò dalla porta.
                      “Ma cosa state facendo?!”
                      “Trunks!!! Cosa stai facendo tu???”, gridavano Vegeta e Bulma in sintonia agitati dall’interruzione improvvisa.
                      “Mi è venuto fame… Ho quasi finito di studiare… e voi vi divertire, eh?”, spiegò il ragazzo con un sorriso stampato in faccia.
                      “A… Allora vai in cucina… e lasciaci soli!”, ordinò Bulma ancora agitata, si era coperta velocemente il petto nudo con la maglietta tolta prima, Vegeta si limitò a voltare lo sguardo altrove per nascondere l’imbarazzo.
                      “Va bene… Non fate troppo chiasso, c’è gente che studia! Ciao!”, rise Trunks scomparendo dalla porta. Finalmente da soli prima i due amanti si guardarono esterrefatti per poi cimentarsi in una risata sonora liberativa. Dopodichè continuarono dove erano stati interrotti.


                      PS. In quella sera venne concepita la piccola Bra…
                      sigpic
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                      • Io sono in altissimo mare, nn so se riuscirò a postare, cercherò di fare il possibile.

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                        • brava BK.
                          ragazzi. ç_ç su!
                          Boku wa Kira dewanai! ぼくわきらでわない!(Yagami Raito).

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                          • Ed ecco anche la mia fanfic.
                            Mi dispiace di non aver potuto postarla prima, ma come avevo già detto, questa volta non avevo nessuna idea... ^^
                            Ho dovuto pensarci un pò, ed è venuto fuori questo... Spero piaccia.
                            La fanfic si svolge cinque anni dopo la morte di Goku nel cell game (e quindi prima dell'ultimo torneo), ed ho preferito utilizzare soltanto due dei membri Brief (ho letto bene il tema, e mi pare che questo fosse permesso!)
                            Enjoy! xD

                            Eccolo di nuovo lì, sdraiato sul letto.
                            Senza voglia di far nulla, senza voglia di vivere.
                            Solo un pensiero nella testa, solo un’ossessione: Kakaroth.
                            Quanto tempo era passato da quando si era sacrificato per salvare il pianeta, salvare lui?
                            Troppi anni per sentirsi ancora vivo come una volta, per poter avvertire quel fuoco scorrergli nelle vene.
                            Ormai era tutto sepolto, tutto morto, così come il suo rivale.
                            La sua vita sarebbe mai tornata come prima? Ne dubitava.
                            E nel silenzio della sua stanza, meditava un modo per farla finita.

                            Un rumore improvviso lo fece sussultare, qualcuno stava bussando alla porta.
                            Chi cavolo era? Eppure era stato perentorio nell’ordinare di non essere disturbato!
                            <<Pap&#224;! Pap&#224;? Posso entrare?>>
                            Trunks. Quel moccioso di Bulma. Avrebbe dovuto immaginarlo.
                            <<Si pu&#242; sapere che accidenti vuoi?>>
                            Nessuna risposta dall’altra parte, forse aveva usato un tono troppo aggressivo.
                            <<Dai,entra…>>
                            Il bambino esit&#242; un attimo, poi entr&#242; con un vassoio pieno di cibo.
                            <<Pap&#224;…. Stai bene?>>
                            <<Te ne importa qualcosa?>>
                            <<Beh, ecco… e da tre giorni che te ne stai chiuso qui, senza far entrare nessuno… Io e la mamma siamo preoccupati.>>
                            <<Sto bene se ci tieni a saperlo, e ora vattene>>
                            Il piccolo pos&#242; il vassoio sul comodino, continuando a fissarlo, in silenzio.
                            <<Si pu&#242; sapere perch&#233; diavolo mi fissi?! Lo sai che detesto essere guardato in quel modo!!!>>
                            Ma perch&#233; non se ne andava? Aveva una gran voglia di buttarlo gi&#249; per la finestra, ma se l’avesse fatto, la madre sarebbe venuta a reclamare… e non aveva nessuna voglia di averla tra i piedi!
                            Trunks arross&#236;, abbassando gli occhi al pavimento; il viso lo tradiva, mostrando tutta la sua timidezza, mentre nei suoi occhi si poteva leggere una malnascosta paura.
                            Nonostante ci&#242;, sembrava non essere intenzionato ad allontanarsi.
                            Decise che l’unico modo per toglierselo dalle scatole era quello di costringerlo a parlare.
                            <<Senti, non ho nessuna intenzione di sopportare una bella statuina nella mia camera, se hai qualcosa da dirmi ti ascolter&#242;, altrimenti lasciami in pace!>>
                            Trunks trasal&#236;. Era cos&#236; evidente il suo bisogno di parlare?
                            <<D’accordo pap&#224;… te lo dir&#242;… Beh, ecco…>>
                            <<Allora?>>
                            <<Allora…. &#200; da un po’ che ci penso…. Io ho capito perch&#233; non esci pi&#249; da qui, perch&#233; ti costringi a vivere in questa piccola stanzetta, rifiutandoti persino di mangiare… Tu vuoi lasciarti morire vero?>>
                            Non pot&#233; fare a meno di spalancare gli occhi.
                            Come poteva un bambino cos&#236; piccolo averlo capito cos&#236; facilmente? Pensandoci era evidente…. e Trunks era sempre stato un ragazzino sveglio… ma che diamine, aveva 5 anni!!!!!
                            <<Non ho nessuna intenzione di uccidermi se &#232; questo che pensi. E ora smamma!>>
                            Gli aveva mentito, ma perch&#233; angosciarlo con i suoi propositi di morte? Ormai lui era perso, quel moccioso invece aveva una vita davanti… Avrebbe badato a Bulma come lui non aveva mai saputo fare, di quello ne era sicuro.
                            Lasciava quella arrogante, insulsa donna nelle sue mani. La stessa che era finito per amare…
                            Diversamente dalle sue speranze comunque, Trunks non se ne and&#242;, ma anzi, continu&#242;.
                            <<No, pap&#224;. Non ti capisco, alcune volte sei estremamente dolce, altre volte ci allontani… non so il perch&#233; lo fai. Ma di una cosa sono sicuro, ed &#232; proprio questa….Non ti ho mai visto cos&#236;… Non c’&#232; pi&#249; vita nei tuoi occhi… E questo dalla morte di Goku, non &#232; vero?>>
                            Accidenti!!!! Come era possibile?? Forse i piccoli Sayan erano pi&#249; perspicaci di quelli terrestri, o forse il suo era un bambino speciale, il che era quasi scontato dato il sangue.
                            Ma… lo aveva analizzato, lo aveva capito fino in fondo… come nessun’altro ci era riuscito.
                            <<Ma cosa ne vuoi sapere tu di Kakaroth? E’ morto che eri in fasce!>>
                            <<Me l’ha detto la mamma… era la tua ragione di vita, combattevi per superarlo, per dimostrare quello che io ho sempre saputo… che tu sei il migliore… E ora che l’hai perso non ti dai pace. Ogni notte nei tuoi sogni, urli il suo nome disperato…>>
                            Cosa??? Urlava il suo nome? Perch&#233; Bulma non gliel’aveva mai detto?! Era ossessionato fino a tal punto da Kakaroth?
                            Non sapeva pi&#249; che dire, Trunks aveva compreso quello che provava nel suo cuore avvizzito.
                            Ormai non c’era pi&#249; motivo di mentire, quel dannato moccioso sapeva leggergli nella mente.
                            <<Si, forse &#232; come dici tu. Forse mi lascer&#242; morire. Ma questa non &#232; una decisione che spetta a te e non ti deve nemmeno riguardare. Va’ da tua madre, digli che sto bene e vivi sereno. Mi far&#242; vedere io, uno di questi giorni, giusto per tranquillizzarla.>>
                            <<Prima di lasciarci per sempre…>>
                            Un silenzio cal&#242; fra i due. Padre e figlio vicini, cos&#236; diversi, ma cos&#236; simili…
                            Il bambino riabbass&#242; la testa, i capelli azzurri gli coprirono gli occhi.
                            Ma a Vegeta non sfuggirono quelle lacrime che, scendendo, rigarono le guance del bambino; e non gli sfuggirono nemmeno quelle piccole mani, che si chiusero in due stretti pugni, carichi di rabbia e frustrazione.
                            <<Pap&#224;…. Perch&#233; non mi alleni? Perch&#233; non mi fai diventare forte come te? Se te ne andrai… che ne sar&#224; di noi? Perch&#233; non fai di me il tuo compagno di combattimento, perch&#233; non mi permetti di aiutarti a dimenticare Goku? Ti prego… non abbandonarmi…>> Lo aveva urlato, con tutta la disperazione che aveva nel cuore.
                            Un altro terribile silenzio li separ&#242;, ma non dur&#242; a lungo.
                            Trunks si asciug&#242; le lacrime con due veloci movimenti, rialzando la testa.
                            <<Se hai fame, ti ho portato il pranzo anche oggi. Per favore, mangia qualcosa. Il digiuno &#232; un modo terribile per togliersi la vita, soprattutto dopo che hai assaggiato i manichetti della mamma!!!!>> Gli rivolse un debole sorriso e si allontan&#242;, uscendo dalla stanza.
                            Tir&#242; un sospiro di sollievo.
                            Quel bambino! Il suo bambino….
                            Era arrivato a chiedergli di allenarlo…
                            Che strana idea… Allenarlo… Allenare quel piccolo, ma forte Sayan, renderlo degno di tale nome…
                            Buffo, il pensiero non gli dispiaceva nemmeno.
                            Se lui non era mai riuscito, non solo a superare, ma nemmeno ad uguagliare Kakaroth, forse poteva prendersi la sua rivincita con Trunks… Poteva renderlo infinitamente potente, poteva fargli battere Goten, il secondogenito del suo eterno nemico….
                            L’idea lo elettrizzava…
                            Da quanto tempo non sentiva un sentimento cos&#236;?
                            Allung&#242; un braccio, raggiunse il comodino e afferr&#242; una fetta di pane, portandosela alla bocca.
                            Accidenti che fame che aveva!
                            Si alz&#242;, prese il vassoio e divor&#242; l’intero pasto; doveva dare ragione a Trunks, i manichetti di Bulma erano assolutamente deliziosi…
                            Dopodich&#232; si alz&#242; e usc&#236; dalla stanza, dopo tre giorni di isolamento.
                            Grandi progetti nella mente, una nuova scintilla negli occhi…
                            E lo doveva tutto a Trunks.
                            A quel bambino che lo aveva reso orgoglioso di essere padre…


                            PV
                            Last edited by Profondo Viola; 29 July 2007, 15:48.
                            .
                            ."I'm eating all your kings and queens"
                            all your sex and your diamonds.

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                            • Ecco qua, non è il massimo, ma lo è x quanto concerne questa famiglia.
                              Ho inserito altri due pg di un'altra famiglia ma hanno un ruolo + ke marginale, i protagonisti rimangono Vegeta e Trunks ^^
                              E' ambientata dopo MajinBu, come sappiamo poco prima Vegeta aveva promesso a Trunks di portarlo al parco giochi, io ho descritto quella giornata ^^

                              Una giornata al parco giochi

                              “Allora, Trunks, vi siete divertiti?”
                              “Tantissimo!” urlò il bambino entusiasta, Vegeta invece teneva le braccia incrociate al petto e aveva il solito broncio di sempre, ma questa volta un colorito pallido caratterizzava il suo volto.
                              Tutto era cominciato quel diabolico pomeriggio…

                              ************************************************** ********

                              “Papà, me l’hai promesso!”
                              Vegeta continuava ad allenarsi, incurante delle suppliche del figlio, la versione cattiva di Majin Bu era stata sconfitta, ma rimaneva quella grassa, il principe era preoccupato e cercava di allenarsi al meglio per poter diventare più forte di lui.
                              “Papà!”
                              Un colpo…un altro…Vegeta era implacabile mentre si trovava nella gravity room,
                              “Uffa!”

                              Il piccolo Trunks si diresse in cucina, dove la madre era impegnata a preparare la colazione
                              “Mamma! Papà è cattivo!”
                              “Cosa ti ha fatto, tesoro?”
                              “Mi aveva promesso di portarmi al Luna Park, invece non mi ci porta!”

                              Bulma sorrise e depose la padella su cui stava cocendo le frittelle, quindi si diresse dal marito.
                              Arrivata nei pressi della stanza d’allenamento del principe, spense la gravità ed entrò.
                              “Vegeta!”
                              “Donna! Ti ho detto un mucchio di volte di non entrare mentre mi sto allenando!”
                              “Hai promesso a mio figlio di portarlo al Luna Park, e lo farai!”
                              “E’ anche mio figlio!”
                              “Allora portacelo!”
                              Vegeta imprecò, mentre la moglie si diresse nuovamente in cucina.

                              Il principe entrò e sbaffò una buona metà delle frittelle preparate da Bulma, quindi si rivolse al figlio “Ti porterò al Luna Park, ma devi promettermi che non mi disturberai mai più durante gli allenamenti!”
                              “Va bene, papà!”
                              Trunks stava per aggiungere qualcosa, ma un occhiata della madre lo zittì, quando il sayan più grande ebbe finito di mangiare, il piccolo lo tirò per la maglietta e gli rivolse due occhioni supplicanti “Papà, Marlon può venire con me?”.
                              Il cervello di Vegeta non collegò immediatamente ma quando ci riuscì un urlo proruppe dalla sua bocca “Cosa?? Intendi quella mocciosa figlia dell’ex pelato e della sua donna d’acciaio??”
                              Trunks si fece piccolo piccolo, mentre continuava a supplicare il padre con lo sguardo.
                              “Sì, Trunks, tuo padre porterà anche Marlon…”
                              Vegeta aprì bocca per replicare
                              “…a meno che non voglia restare senza cena e senza altro!”
                              Il glorioso principe strinse i pugni e fulminò con lo sguardo sua moglie, quindi, non sapendo che fare, si vide costretto ad accontentare il moccioso.
                              “E va bene, Trunks” ringhiò “Chiama pure Marlon…”

                              Felice, il bambino corse al telefono per chiamare l’amichetta, mentre Bulma si avvicinò con fare segreto a Vegeta.
                              “Sai, tesoro, credo che nostro figlio si sia preso la sua prima cotta”
                              Vegeta spalancò gli occhi…suo figlio innamorato della figlia di 18?? Per lui era inammissibile, ma preferì stare zitto, per non dare a Bulma la soddisfazione di averlo fatto innervosire, dopotutto si trattava di due bambini.

                              Il giorno dopo Vegeta, brontolando, si diresse verso la Kame House, per prendere in custodia la piccola, mentre Trunks volava felice al suo fianco.
                              “Evviva! Evviva! Papà mi porta al parco giochi! Evviva! Quando lo dirò a Goten non ci crederà, dice sempre che sei insensibile e freddo, invece il mio bravo papà mi porta al parco giochi!”
                              Un ringhio da parte del principe fece capire al bambino che era meglio chiudere la bocca.
                              C18 li stava aspettando davanti alla porta, con la piccola figlioletta a fianco, le braccia incrociate e lo sguardo truce.
                              Indossava una camicetta hawaiana ed un paio di pantaloncini di velluto rossi, il risultato era semplicemente ridicolo, ma il principe preferì non fare commenti.
                              “Su, mocciosa, andiamo!”
                              Prese in braccio la piccola, che ancora non sapeva volare, ma lei si mise a gridare perché voleva la mamma, Vegeta la guardò esasperato, ed il suo cervello cominciò a ragionare, se non avesse portato Marlon, Trunks si sarebbe lamentato per tutto il pomeriggio, e non era una prospettiva gradevole, ma l’unico modo per portare Marlon…Vegeta si passò una mano sul volto in un gesto di stizza.
                              “C18, perché non venite anche te e quell’altro? Almeno la piccola sta zitta!”
                              La bionda cyborg lo fulminò con lo sguardo, poi osservò maternamente la piccola e sospirò “Crilin non c’è, lo chiamo per avvertirlo”
                              Sparì dentro casa, mentre il principe era sempre più frustrato e ritornò poco dopo vestita in modo diverso (e decente) per poi prendere la piccola in braccio ed alzarsi in volo seguita da Vegeta e Trunks.

                              Dopo un’ oretta di volo, piagnistei della piccola che aveva paura (con indifferenza totale di 18, che poteva perlomeno farla smettere) ed urla gioiose di Trunks, a Vegeta il parco giochi sembrava un’ ancora di salvezza.
                              Alla vista della scritta luminosa sopra l’entrata, Vegeta trattenne un’esclamazione di gioia pari a quella dei bambini, sebbene per lui il motivo di felicità fosse diverso.
                              Entrò e pagò il biglietto per tutti e quattro, era il principe dei gloriosi sayan, sì, ma era un gentiluomo, dopotutto…o almeno Bulma gli aveva detto che se non si fosse comportato da tale gliel’avrebbe fatta pagare, anche se lei non aveva accennato a C18.

                              I quattro entrarono, e per prima cosa Trunks volle salire sulle montagne russe, il principe salì a bordo e si preparò ad annoiarsi a morte.
                              “Pfui…figuriamoci se una cosa del genere può fare effetto al grande principe dei saaaaaaaaaaaaaa”
                              Il vagoncino era partito ed aveva cominciato ad acquistare sempre più velocità, cominciando poi ad esibirsi in mille evoluzioni.
                              Finito il tutto, Vegeta aveva assunto il caratteristico colore dei namecciani, verde, mentre suo figlio saltellava perchè voleva fare un altro giro.
                              “Non ora, moccioso, dobbiamo cercare Marlon e la donna robot…ma dove si sono cacciate?”
                              “Papà, papà! Entriamo nella casa degli spettri?”
                              “Ed entriamo nella casa degli spettri…”

                              Vegeta pagò il biglietto e salì a bordo, deciso a non rientrare mai più in un parco giochi in vita sua.
                              “Pfui, il grande principe dei sayan ha affrontato Freezer, Cell, Majin Bu…potrà mai avere paura di….AHHHHHH!!!Un ragno!!! Non mi avevi detto che c’erano i ragni!”
                              “Non pensavo fosse grave, papà”
                              Il principe ringhiò per tutta la corsa e quando il tragitto finì balzò agilmente a terra e si allontanò con il figlio, prima che a Trunks venisse in mente di fare un altro giro.

                              Il principe vide C18 e Marlon mangiare lo zuccherò filato su una panchina e cercò di tirare dritto, ma Trunks se ne accorse
                              “Papà! Marlon e la zia Didi sono laggiù!”
                              “Marlon e chi??”
                              “La zia Didi! Diciotto, diminutivo Didi”
                              “Oh mio Dende!”
                              Trunks trascinò il padre dalle due ragazze.
                              “Papino, me lo compri lo zucchero filato?”
                              “Tz…moccioso…Sali su una giostra e poi torniamo a casa, sono già stufo!”
                              “Ma…ma…”
                              Trunks minacciò di scoppiare a piangere
                              “Il figlio del principe dei sayan non deve piangere, deve essere duro, forte…su, non piangere”
                              Il principe non sapeva cosa fare, così 18 prese Trunks in braccio e gli comprò lo zucchero filato, perché finisse di piangere.

                              Trunks trotterellò nuovamente al fianco di suo padre, Marlon e C18 si erano dirette al castello degli specchi, ma lui aveva in mente ben altro.
                              Un guizzo di furbizia gli balenò negli occhi, aveva individuato il suo obbiettivo.
                              “Papà!Papà! Mi porti su Superman?”
                              Il principe non capì e guardò suo figlio interrogativamente
                              “Ma sì, papà, quello!”
                              Le piccole dita del bambino indicarono una giostra enorme, dove dei poveri disperati erano seduti in una cabina che veniva fatta roteare e shakerata, a Vegeta veniva da vomitare solo a guardarli, mentre Trunks era impaziente di salire.
                              Il piccolo lo guardò con speranza “Dai, papino! Uno come te non avrà certo paura di questo gioco? Non fa paura nemmeno ai bambini!”
                              “Ma certo che non ho paura, moccioso!” replicò il principe, bianco come un lenzuolo.
                              Afferrò il figlio e, dopo aver comprato i biglietti, entrarono insieme dentro quell’attrazione infernale.

                              Durò pochi minuti, ma sembrava una pena eterna.
                              Il principe scese con la convinzione che mai più avrebbe portato suo figlio al parco giochi, mentre Trunks era convinto che il padre si fosse divertito e l’avrebbe portato più spesso.
                              Vegeta prese in braccio il bambino e mandò un messaggio a 18, per informarla che loro andavano.
                              “Papy, hai il numero di cellulare di zia Didi?”
                              “Sì, ma non chiamarla così, mi da sui nervi!”
                              Si alzò in volo con il piccolo, tenendolo stretto per paura che vedesse qualche attrazione e lo costringesse a salire.

                              Arrivati a casa, il piccolo scese dalle braccia del padre per correre da Bulma, che si era fatta loro incontro, ed aveva rivolto quella terribile domanda…
                              “Vi siete divertiti?”
                              Vegeta non ascoltò il racconto entusiasta di Trunks, ma entrò in casa ed andò nella Gravity Room, deciso a riprendere l’allenamento e deciso, in modo assoluto, a non promettere mai più a Trunks di portarlo in quel posto infernale che era il parco giochi.
                              sigpic
                              ~E' meglio esser odiati per ciò che siamo, che essere amati per la maschera che portiamo~

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                              • caspita, che ridere!
                                me le sto immaginando le scene... uffa, che mal di pancia...! Brava, mi gusta!
                                sigpic
                                >>>visitate la mia fanart gallery su Deviantart

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