EPISODIO 192: LA CATASTROFE DI NEO NAMEK
Zaina, con le mani incatenate dietro la schiena dalla tecnica di Arier che le impediva di utilizzare i propri poteri, rimase immobile, guardandosi intorno con aria torva, muovendo soltanto gli occhi al fine di non rendere palese il proprio disagio nel non sapere dove si trovasse. “Ben svegliata!” la salutò Arier con un sorriso amichevole che però non sembrò sortire lo sperato effetto di ammorbidire negli atteggiamenti la sorella di Zarbon, la quale distolse lo sguardo. “Non sembra che le vada molto di parlare con noi…” commentò Videl. “Gliela faccio venire io la voglia di parlare…” asserì Zangya avvicinandosi alla prigioniera con fare minaccioso. L’ex seguace di Borjack non era certo tipa da farsi scrupoli quando si trattava di estorcere una confessione con ogni mezzo, e il fatto che Zaina le avesse inflitto una sonora batosta quando si era battuta con lei la motivava ulteriormente. “Zangya, no! Cerchiamo di risolvere la questione senza ricorrere alla violenza! Secondo me lei non è malvagia, e credo si possa convincerla con le parole!” disse Goten frapponendosi tra la zardiana e la sorella di Zarbon. “Sono d’accordo! Se cercassimo di estorcere una confessione con la tortura dimostreremmo di non essere migliori rispetto a coloro che stiamo combattendo! Dobbiamo farle capire che di noi può fidarsi!” concordò Bra. “Tsk! Compiere cattive azioni è certamente deprecabile! Ma anche eccedere in buonismo certe volte può portare a conseguenze sgradevoli!” commentò Zangya. Zaina ridacchiò sommessamente, attirando l’attenzione dell’ex compagna di Zardock e di tutti gli altri presenti. “Cosa ci trovi di tanto divertente?” si inalberò Zangya. “Oh nulla… è solo che sentirti fare questi discorsi quando se sei viva è merito solo della mia refrattarietà ad ammazzarti, benché non ti conosca nemmeno, mi suona alquanto ironico e stonato!” sibilò l’aliena. Zangya ringhiò ma non ribatté. Ella sapeva perfettamente che quanto Zaina affermava era vero. La sorella di Zarbon era molto più forte di lei, e se l’avesse voluta uccidere ci sarebbe senza dubbio riuscita. Ci aveva combattuto contro e se ne era resa conto perfettamente. Se quel colpo che le aveva fatto perdere i sensi fosse stato eseguito con una maggiore potenza e con la volontà di uccidere, Zangya sarebbe certamente tornata nell’inferno da cui proveniva. “Oh… seppure per proferire una frase tanto sibillina la tua lingua sembra essersi sciolta perlomeno!” commentò Arier con un sorriso. Lo zefiriano si voltò verso il gruppo e disse “Non credo sia il caso che rimaniate tutti qui! Non mi sentirei a mio agio neppure io a parlare di fronte a tanti sconosciuti! Lasciate che ci occupiamo io, Goten e Zangya, ovvero coloro che l’hanno portata qui, si parlare con lei!”. “Mi sembra la soluzione migliore!” concordò Trunks, per poi allontanarsi con il resto del gruppo lasciando soltanto Arier, Zangya e Goten nella stanza con Zaina. “Vuoi spiegarci perché una guerriera leale come te combatte al fianco di farabutti con Ghiller e Cell?” chiese Goten. “E’ inutile che ci giriate tanto attorno come se vi importasse realmente perché e per come io agisca! Tutto quello che volete da me è avere delle informazioni sulla coalizione di cui mi sono trovata a far parte! Non è forse così?” fece Zaina. “A dire il vero no… certo, le informazioni che puoi darci ci interessano molto, tuttavia vorremmo anche…” fece Goten, venendo però interrotto dalla sorella di Zarbon. “Vorreste guadagnarvi la mia fiducia in modo che io divenga una vostra alleata, non è vero? Huhuhu! Tranquillo! Prima che mi rispondiate voglio precisare che ho capito benissimo la vostra buona fede! Soltanto che io non sono finita su questo pianeta per caso! Ho una mia missione da compiere, e non era mia intenzione stringere alleanze ne con voi ne con Ghiller! E’ stato un insieme di circostanze a farmi trovare in questa situazione! Perciò vi propongo un accordo! E dopo che ognuno avrà fatto la sua parte questi potrà andare per la sua strada senza sentirsi ulteriormente vincolato nei confronti dell’altro!” disse Zaina. “Sembra piuttosto restia a instaurare legami con le persone… è come se avesse un segreto e non volesse rischiare che chi la circonda lo scopra…” pensò Arier per poi annuire “Va bene! Proponi pure il tuo accordo!”. Zaina annuì “Io mi impegno a rivelarvi tutto quello che so in merito a Ghiller e al resto della coalizione! Risponderò a qualunque vostra domanda in merito! Inoltre combatterò al vostro fianco contro di loro! Anche perché ho anche io i miei buoni motivi per voler dare loro una lezione!”. “E noi cosa dovremmo fare invece?” chiese Zangya. “Voi dovrete fare soltanto due cose! In primo luogo dovrete accettare il mio rifiuto a rispondere a eventuali domande che non riguardino la battaglia che combatteremo insieme! Nessuno vi vieta di farmi domande, anche perché ho notato che siete piuttosto curiosi…” disse Zaina volgendo lo sguardo verso Goten, il quale sorrise leggermente imbarazzato sentendosi chiamato in causa. “Però sappiate che non risponderò a tutto! Anche perché molte cose non sono affari vostri!” concluse la sorella di Zarbon. “Come immaginavo” pensò Arier. “E la seconda cosa?” chiese Goten. “Dovrete aiutarmi a liberare il mio compagno, che Ghiller tiene prigioniero!” rispose Zaina. “Ora è tutto chiaro! E’ per quello che combattevi al suo servizio! Ti ci ha costretta!” realizzò il figlio di Goku. Zaina annuì “Esatto… ho dovuto fare buon viso a cattivo gioco! Purtroppo Chang non era nelle condizioni di difendersi quando ci siamo imbattuti in Ghiller e il suo gruppo, e neppure io ero nel pieno delle forze! Del resto anche io sono sopravissuta per miracolo a ciò in cui ci siamo imbattuti! Qualunque cosa fosse!”. “Qualunque cosa fosse?” ripeté Arier. “Non so spiegarvi cosa sia stato… era come se il pianeta stesso su cui eravamo capitati si fosse trasformato in un nemico! Un intero corpo celeste era diventato una trappola mortale! Come se un’entità superiore riuscisse a controllare interamente il pianeta e ciò che lo circondava, ghermendoci e impedendoci la fuga. Probabilmente ci ha trattenuti li per puro sadismo! Giocando con noi come pedine di un gioco perverso! Siamo stati per giorni in balia di ogni genere di cataclisma e di fenomeno naturale, con le nostre forze che venivano prosciugate da quella misteriosa presenza che aleggiava! Alla fine si deve essere stancato di giocare con noi e ci ha permesso di lasciare il pianeta, ma ne siamo usciti distrutti e abbiamo veramente temuto per la nostra vita! Siamo sopravissuti per pura casualità!” raccontò Zaina. “Un essere superiore? Che si tratti di Dyamans? No, è imprigionato in eterno in una dimensione isolata da tutte le altre! Inoltre se fosse lui in primo luogo non perderebbe tempo in simili giochetti ma intraprenderebbe piuttosto un’opera di conquista di tutti gli universi conosciuti! Inoltre la leggenda lo dipingeva come un’entità dalla potenza infinita, ma non come un essere malvagio in senso stretto! Pertanto tale sadismo non sarebbe da lui! Si tratta di qualcuno di decisamente più debole ma al contempo molto più maligno” pensò Arier. “Questo vuole essere il mio unico consiglio! Perché non auguro a nessuno di passare quello che abbiamo passato io e Chang! State lontani dal pianeta Neo Namek!” ammonì i presenti Zaina.
Zaina, con le mani incatenate dietro la schiena dalla tecnica di Arier che le impediva di utilizzare i propri poteri, rimase immobile, guardandosi intorno con aria torva, muovendo soltanto gli occhi al fine di non rendere palese il proprio disagio nel non sapere dove si trovasse. “Ben svegliata!” la salutò Arier con un sorriso amichevole che però non sembrò sortire lo sperato effetto di ammorbidire negli atteggiamenti la sorella di Zarbon, la quale distolse lo sguardo. “Non sembra che le vada molto di parlare con noi…” commentò Videl. “Gliela faccio venire io la voglia di parlare…” asserì Zangya avvicinandosi alla prigioniera con fare minaccioso. L’ex seguace di Borjack non era certo tipa da farsi scrupoli quando si trattava di estorcere una confessione con ogni mezzo, e il fatto che Zaina le avesse inflitto una sonora batosta quando si era battuta con lei la motivava ulteriormente. “Zangya, no! Cerchiamo di risolvere la questione senza ricorrere alla violenza! Secondo me lei non è malvagia, e credo si possa convincerla con le parole!” disse Goten frapponendosi tra la zardiana e la sorella di Zarbon. “Sono d’accordo! Se cercassimo di estorcere una confessione con la tortura dimostreremmo di non essere migliori rispetto a coloro che stiamo combattendo! Dobbiamo farle capire che di noi può fidarsi!” concordò Bra. “Tsk! Compiere cattive azioni è certamente deprecabile! Ma anche eccedere in buonismo certe volte può portare a conseguenze sgradevoli!” commentò Zangya. Zaina ridacchiò sommessamente, attirando l’attenzione dell’ex compagna di Zardock e di tutti gli altri presenti. “Cosa ci trovi di tanto divertente?” si inalberò Zangya. “Oh nulla… è solo che sentirti fare questi discorsi quando se sei viva è merito solo della mia refrattarietà ad ammazzarti, benché non ti conosca nemmeno, mi suona alquanto ironico e stonato!” sibilò l’aliena. Zangya ringhiò ma non ribatté. Ella sapeva perfettamente che quanto Zaina affermava era vero. La sorella di Zarbon era molto più forte di lei, e se l’avesse voluta uccidere ci sarebbe senza dubbio riuscita. Ci aveva combattuto contro e se ne era resa conto perfettamente. Se quel colpo che le aveva fatto perdere i sensi fosse stato eseguito con una maggiore potenza e con la volontà di uccidere, Zangya sarebbe certamente tornata nell’inferno da cui proveniva. “Oh… seppure per proferire una frase tanto sibillina la tua lingua sembra essersi sciolta perlomeno!” commentò Arier con un sorriso. Lo zefiriano si voltò verso il gruppo e disse “Non credo sia il caso che rimaniate tutti qui! Non mi sentirei a mio agio neppure io a parlare di fronte a tanti sconosciuti! Lasciate che ci occupiamo io, Goten e Zangya, ovvero coloro che l’hanno portata qui, si parlare con lei!”. “Mi sembra la soluzione migliore!” concordò Trunks, per poi allontanarsi con il resto del gruppo lasciando soltanto Arier, Zangya e Goten nella stanza con Zaina. “Vuoi spiegarci perché una guerriera leale come te combatte al fianco di farabutti con Ghiller e Cell?” chiese Goten. “E’ inutile che ci giriate tanto attorno come se vi importasse realmente perché e per come io agisca! Tutto quello che volete da me è avere delle informazioni sulla coalizione di cui mi sono trovata a far parte! Non è forse così?” fece Zaina. “A dire il vero no… certo, le informazioni che puoi darci ci interessano molto, tuttavia vorremmo anche…” fece Goten, venendo però interrotto dalla sorella di Zarbon. “Vorreste guadagnarvi la mia fiducia in modo che io divenga una vostra alleata, non è vero? Huhuhu! Tranquillo! Prima che mi rispondiate voglio precisare che ho capito benissimo la vostra buona fede! Soltanto che io non sono finita su questo pianeta per caso! Ho una mia missione da compiere, e non era mia intenzione stringere alleanze ne con voi ne con Ghiller! E’ stato un insieme di circostanze a farmi trovare in questa situazione! Perciò vi propongo un accordo! E dopo che ognuno avrà fatto la sua parte questi potrà andare per la sua strada senza sentirsi ulteriormente vincolato nei confronti dell’altro!” disse Zaina. “Sembra piuttosto restia a instaurare legami con le persone… è come se avesse un segreto e non volesse rischiare che chi la circonda lo scopra…” pensò Arier per poi annuire “Va bene! Proponi pure il tuo accordo!”. Zaina annuì “Io mi impegno a rivelarvi tutto quello che so in merito a Ghiller e al resto della coalizione! Risponderò a qualunque vostra domanda in merito! Inoltre combatterò al vostro fianco contro di loro! Anche perché ho anche io i miei buoni motivi per voler dare loro una lezione!”. “E noi cosa dovremmo fare invece?” chiese Zangya. “Voi dovrete fare soltanto due cose! In primo luogo dovrete accettare il mio rifiuto a rispondere a eventuali domande che non riguardino la battaglia che combatteremo insieme! Nessuno vi vieta di farmi domande, anche perché ho notato che siete piuttosto curiosi…” disse Zaina volgendo lo sguardo verso Goten, il quale sorrise leggermente imbarazzato sentendosi chiamato in causa. “Però sappiate che non risponderò a tutto! Anche perché molte cose non sono affari vostri!” concluse la sorella di Zarbon. “Come immaginavo” pensò Arier. “E la seconda cosa?” chiese Goten. “Dovrete aiutarmi a liberare il mio compagno, che Ghiller tiene prigioniero!” rispose Zaina. “Ora è tutto chiaro! E’ per quello che combattevi al suo servizio! Ti ci ha costretta!” realizzò il figlio di Goku. Zaina annuì “Esatto… ho dovuto fare buon viso a cattivo gioco! Purtroppo Chang non era nelle condizioni di difendersi quando ci siamo imbattuti in Ghiller e il suo gruppo, e neppure io ero nel pieno delle forze! Del resto anche io sono sopravissuta per miracolo a ciò in cui ci siamo imbattuti! Qualunque cosa fosse!”. “Qualunque cosa fosse?” ripeté Arier. “Non so spiegarvi cosa sia stato… era come se il pianeta stesso su cui eravamo capitati si fosse trasformato in un nemico! Un intero corpo celeste era diventato una trappola mortale! Come se un’entità superiore riuscisse a controllare interamente il pianeta e ciò che lo circondava, ghermendoci e impedendoci la fuga. Probabilmente ci ha trattenuti li per puro sadismo! Giocando con noi come pedine di un gioco perverso! Siamo stati per giorni in balia di ogni genere di cataclisma e di fenomeno naturale, con le nostre forze che venivano prosciugate da quella misteriosa presenza che aleggiava! Alla fine si deve essere stancato di giocare con noi e ci ha permesso di lasciare il pianeta, ma ne siamo usciti distrutti e abbiamo veramente temuto per la nostra vita! Siamo sopravissuti per pura casualità!” raccontò Zaina. “Un essere superiore? Che si tratti di Dyamans? No, è imprigionato in eterno in una dimensione isolata da tutte le altre! Inoltre se fosse lui in primo luogo non perderebbe tempo in simili giochetti ma intraprenderebbe piuttosto un’opera di conquista di tutti gli universi conosciuti! Inoltre la leggenda lo dipingeva come un’entità dalla potenza infinita, ma non come un essere malvagio in senso stretto! Pertanto tale sadismo non sarebbe da lui! Si tratta di qualcuno di decisamente più debole ma al contempo molto più maligno” pensò Arier. “Questo vuole essere il mio unico consiglio! Perché non auguro a nessuno di passare quello che abbiamo passato io e Chang! State lontani dal pianeta Neo Namek!” ammonì i presenti Zaina.
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