EPISODIO 5: COLUI CHE SI CELA NELL’OMBRA
“Non credo tu sia a conoscenza di quanto è accaduto alla Terra negli ultimi anni, cara la mia numero 18! Beh, sappi che il nostro pianeta è stato ripetutamente minacciato, e la razza umana si è trovata spesso ad un passo dalla distruzione totale! Il primo fu Piccolo, no, non quello che conosci tu! Mi riferisco in particolar modo a suo padre! Dal momento che l’attuale Piccolo è stato neutralizzato da Goku prima che avesse il tempo di nuocere in alcun modo al genere umano! Ma egli non fu che un precursore, oscuro presagio di altre spaventose minacce che successivamente si sono abbattute sulla Terra. I saiyan Nappa, Vegeta e Turles! Il namekiano Lord Slug, che ha tramutato il mondo in una desolata landa ghiacciata! E Garlic Junior, che ha reso il nostro mondo un autentico inferno in terra! Beh… anche se poi tutte queste situazioni di crisi si sono risolte per il meglio, è innegabile che in questo momento la razza umana viva in un costante stato di tensione e di preoccupazione, pervasa dal timore che un giorno una nuova minaccia si palesi all’orizzonte e che stavolta nulla riesca a impedire la fine del mondo. In questo momento gli umani sentono il bisogno di mettersi nelle mani di un leader! Di una figura che possa proteggerli!” spiegò Ghiller, con i gomiti appoggiati sulla propria scrivania mentre sorreggeva il proprio capo posando il mento sul dorso delle mani. L’espressione dei suoi occhi sembrava palesare un sincero interesse per le paure dei terrestri, ed uno spontaneo desiderio di placarle, ma C-18 non si lasciò ingannare dalle premure dell’uomo. Le sue rosse pupille splendevano di una follia malvagia che la cyborg aveva imparato in passato a cogliere e che non sarebbe mai potuta sfuggirle. Aveva compreso in anni di prigionia, prima di essere tramutata in cyborg, come i modi affabili e dalle parvenze gentili di Ghiller fossero in realtà una maschera che celava un animo persino più nero e perverso rispetto a quello scorbutico e aggressivo del Dottor Gero. Giammai si sarebbe fatta trarre in inganno. Sapeva che egli vedeva nei terrestri soltanto qualcuno da sfruttare, esattamente come aveva fatto con lei e suo fratello. Ciò che realmente le interessava era comprendere quali possibilità avesse quel mostro incarnato nel corpo di un uomo di riuscire a mettere in atto i suoi propositi. E per quanto il piano di Ghiller presentasse molti punti oscuri, ella non si illudeva che egli non avesse preso in considerazione quegli aspetti che tendevano a far sembrare il suo piano campato in aria. “Sono stata recentemente messa al corrente dei fatti che mi hai elencato! Dunque è per questo che ti stai adoperando in queste ammirevoli attività filantropiche! Vuoi acquisire una popolarità tale da portare gli esseri umani a fidarsi di te! In ogni caso penso che le tue aspettative siano fin troppo ottimistiche! Al mondo ci sono molte persone generose che aiutano da sempre gli altri! Come pensi di poterti elevare sopra tutti e di spingere gli uomini ad avere una fiducia così cieca nei tuoi confronti? Non ti basterebbe una vita intera a conquistarla! E poi in che modo queste persone dovrebbero sentirsi protette da minacce come quelle che mi hai precedentemente elencato?” chiese la donna. “Una domanda intelligente la tua, cara la mia 18! Effettivamente hai ragione! Non basterà certo quanto fatto finora a raggiungere il mio scopo! Considera questo come un mio insediamento preliminare nelle grazie della gente! Mi sto soltanto costruendo una buona reputazione nell’attesa di compiere un gesto tanto grandioso da consacrarmi come unico e grande leader di questo pianeta! Il messia che tramuterà i deboli e timorosi terrestri nella razza dominante dell’intero universo!” disse Ghiller, caricando le ultime frasi di un tono enfatico, palesando il proprio entusiasmo per quanto egli affermava. “Di che gesto stai parlando?” chiese la donna dai biondi capelli, che continuava a non capire. Ghiller ridacchiò sommessamente e disse “Huhuhu! E’ molto semplice, cara la mia C-18! Io sarò colui… che salverà il mondo dalla distruzione totale!”. “Salvare il mondo? Tu stai delirando, Ghiller! E da che cosa lo dovresti salvare?” chiese una sconcertata C-18. Sul volto di Ghiller si materializzò un sorriso diabolico, degno di colui che è conscio di star per rivelare qualcosa che avrebbe sconvolto la propria interlocutrice, e che avrebbe tratto un malsano piacere nel vedere la medesima in quello stato. “Non ti è ancora chiaro, mia cara? Ti credevo più perspicace! Io salverò la Terra dalla furia distruttiva delle creature del Dottor Gero!” sibilò l’uomo dai capelli bianchi. Così come Ghiller aveva previsto, C-18 sussultò, tutto le era ad un tratto chiaro. “Adesso ho capito! Allora è per questo che hai collaborato con quel folle di Gero! Non avendo la certezza che si sarebbe presentata una minaccia alla Terra che ti consentisse di mettere in atto il tuo piano hai pensato bene di costruirtela da te! Dunque il tuo piano originale, che non sei riuscito a mettere in atto nel futuro di Trunks, era quello di sguinzagliarci a spargere il terrore sulla Terra per poi annientarci…” disse la donna, che per quanto fosse consapevole del fatto che Ghiller avesse un animo diabolico, stentava a credere che una mente umana potesse aver concepito un disegno tanto subdolo e perverso. Ghiller aveva ingannato tutti, lo stesso dottor Gero non era stato che una vittima ignara nelle sue mani, che mai avrebbe sospettato come colui che tanto lo aveva aiutato nella realizzazione del suo piano non avesse fatto altro che servirsi di lui per la realizzazione di un progetto ancora più ambizioso e folle. “Esattamente! Vedo che alla fine ci sei arrivata! Per la precisione il compito tuo, di tuo fratello, e di tutti gli altri cyborg da me costruiti era quello di eliminare unicamente Goku e i suoi compagni, che avrebbero potuto rappresentare un ostacolo ai miei piani. Per quello ho fatto in modo che non diventaste degli esseri del tutto malvagi! Non dovevate distruggere il pianeta come avete fatto nel futuro di Trunks! Anche C-13 e gli altri androidi erano programmati unicamente per uccidere Goku e gli altri… il vostro compito era semplicemente quello di spazzare via tutti coloro che mi avrebbero potuto intralciare, mentre la vera minaccia si sarebbe presentata solo qualche tempo dopo!” spiegò Ghiller. “Cell!” esclamò la donna, rendendosi conto a chi alludesse il malvagio scienziato. “Esatto… Cell avrebbe da prima cancellato ogni traccia dei cyborg precedenti, assimilando voi! E a quel punto sarebbe stato lui presentarsi come vera e autentica minaccia per il pianeta Terra!” annuì l’uomo. “Dunque è per questo che noi siamo stati creati come energia di alimentazione per Cell! Per spingerlo a darci la caccia! Non c’è che dire! Ingegnoso! Ma toglimi una curiosità… come ti saresti liberato di C-16 e gli altri androidi artificiali che non avevano nulla a che fare con l’evoluzione di Cell?” chiese la cyborg, nella mente della quale il piano di Ghiller aveva oramai preso forma. “E’ molto semplice! Tu non lo potevi sapere dal momento che Goku non è deceduto se non dopo che tutti gli androidi erano già stati distrutti, ma non appena morto Goku, il sistema degli androidi avrebbe attivato automaticamente lo status di “missione compiuta” e ciò avrebbe comportato l’immediata attivazione del processo di autodistruzione. In altre parole, morto Goku, C-16, C-13, C-14, C-15 e C-19 sarebbero esplosi da soli, senza lasciare alcuna traccia della loro esistenza. Ovviamente ho fatto in modo che per te e tuo fratello non fosse lo stesso dal momento che non avevo alcuna garanzia del fatto che sarebbe stato Goku a morire per ultimo. Dovevo far si che qualcuno di voi restasse in vita per annientare gli eventuali guerrieri superstiti! Tanto a voi avrebbe pensato Cell successivamente!”. “Hai veramente pensato a tutto…” biascicò la donna. Non c’era che dire, Ghiller era un pazzo, ma al contempo era da ritenersi un autentico genio. Ad un tratto C-18, riflettendo su quanto affermato da Ghiller, realizzò un dettaglio che sul momento le era sfuggito, e la maturazione di tale consapevolezza la inquietò ulteriormente. “Aspetta un momento… dunque, se tu pianificavi di eliminare Cell, questo significa… che tu disponi di un arma tanto potente da permetterti di uccidere persino quell’essere spaventoso?” urlò C-18, sul cui volto era apparsa un’espressione terrorizzata. Lei aveva sperimentato sulla sua stessa pelle che essere micidiale e implacabile fosse Cell, e il pensiero che ella avrebbe potuto avere a che fare con un essere ancora più pericoloso le fece gelare il sangue.
“Non credo tu sia a conoscenza di quanto è accaduto alla Terra negli ultimi anni, cara la mia numero 18! Beh, sappi che il nostro pianeta è stato ripetutamente minacciato, e la razza umana si è trovata spesso ad un passo dalla distruzione totale! Il primo fu Piccolo, no, non quello che conosci tu! Mi riferisco in particolar modo a suo padre! Dal momento che l’attuale Piccolo è stato neutralizzato da Goku prima che avesse il tempo di nuocere in alcun modo al genere umano! Ma egli non fu che un precursore, oscuro presagio di altre spaventose minacce che successivamente si sono abbattute sulla Terra. I saiyan Nappa, Vegeta e Turles! Il namekiano Lord Slug, che ha tramutato il mondo in una desolata landa ghiacciata! E Garlic Junior, che ha reso il nostro mondo un autentico inferno in terra! Beh… anche se poi tutte queste situazioni di crisi si sono risolte per il meglio, è innegabile che in questo momento la razza umana viva in un costante stato di tensione e di preoccupazione, pervasa dal timore che un giorno una nuova minaccia si palesi all’orizzonte e che stavolta nulla riesca a impedire la fine del mondo. In questo momento gli umani sentono il bisogno di mettersi nelle mani di un leader! Di una figura che possa proteggerli!” spiegò Ghiller, con i gomiti appoggiati sulla propria scrivania mentre sorreggeva il proprio capo posando il mento sul dorso delle mani. L’espressione dei suoi occhi sembrava palesare un sincero interesse per le paure dei terrestri, ed uno spontaneo desiderio di placarle, ma C-18 non si lasciò ingannare dalle premure dell’uomo. Le sue rosse pupille splendevano di una follia malvagia che la cyborg aveva imparato in passato a cogliere e che non sarebbe mai potuta sfuggirle. Aveva compreso in anni di prigionia, prima di essere tramutata in cyborg, come i modi affabili e dalle parvenze gentili di Ghiller fossero in realtà una maschera che celava un animo persino più nero e perverso rispetto a quello scorbutico e aggressivo del Dottor Gero. Giammai si sarebbe fatta trarre in inganno. Sapeva che egli vedeva nei terrestri soltanto qualcuno da sfruttare, esattamente come aveva fatto con lei e suo fratello. Ciò che realmente le interessava era comprendere quali possibilità avesse quel mostro incarnato nel corpo di un uomo di riuscire a mettere in atto i suoi propositi. E per quanto il piano di Ghiller presentasse molti punti oscuri, ella non si illudeva che egli non avesse preso in considerazione quegli aspetti che tendevano a far sembrare il suo piano campato in aria. “Sono stata recentemente messa al corrente dei fatti che mi hai elencato! Dunque è per questo che ti stai adoperando in queste ammirevoli attività filantropiche! Vuoi acquisire una popolarità tale da portare gli esseri umani a fidarsi di te! In ogni caso penso che le tue aspettative siano fin troppo ottimistiche! Al mondo ci sono molte persone generose che aiutano da sempre gli altri! Come pensi di poterti elevare sopra tutti e di spingere gli uomini ad avere una fiducia così cieca nei tuoi confronti? Non ti basterebbe una vita intera a conquistarla! E poi in che modo queste persone dovrebbero sentirsi protette da minacce come quelle che mi hai precedentemente elencato?” chiese la donna. “Una domanda intelligente la tua, cara la mia 18! Effettivamente hai ragione! Non basterà certo quanto fatto finora a raggiungere il mio scopo! Considera questo come un mio insediamento preliminare nelle grazie della gente! Mi sto soltanto costruendo una buona reputazione nell’attesa di compiere un gesto tanto grandioso da consacrarmi come unico e grande leader di questo pianeta! Il messia che tramuterà i deboli e timorosi terrestri nella razza dominante dell’intero universo!” disse Ghiller, caricando le ultime frasi di un tono enfatico, palesando il proprio entusiasmo per quanto egli affermava. “Di che gesto stai parlando?” chiese la donna dai biondi capelli, che continuava a non capire. Ghiller ridacchiò sommessamente e disse “Huhuhu! E’ molto semplice, cara la mia C-18! Io sarò colui… che salverà il mondo dalla distruzione totale!”. “Salvare il mondo? Tu stai delirando, Ghiller! E da che cosa lo dovresti salvare?” chiese una sconcertata C-18. Sul volto di Ghiller si materializzò un sorriso diabolico, degno di colui che è conscio di star per rivelare qualcosa che avrebbe sconvolto la propria interlocutrice, e che avrebbe tratto un malsano piacere nel vedere la medesima in quello stato. “Non ti è ancora chiaro, mia cara? Ti credevo più perspicace! Io salverò la Terra dalla furia distruttiva delle creature del Dottor Gero!” sibilò l’uomo dai capelli bianchi. Così come Ghiller aveva previsto, C-18 sussultò, tutto le era ad un tratto chiaro. “Adesso ho capito! Allora è per questo che hai collaborato con quel folle di Gero! Non avendo la certezza che si sarebbe presentata una minaccia alla Terra che ti consentisse di mettere in atto il tuo piano hai pensato bene di costruirtela da te! Dunque il tuo piano originale, che non sei riuscito a mettere in atto nel futuro di Trunks, era quello di sguinzagliarci a spargere il terrore sulla Terra per poi annientarci…” disse la donna, che per quanto fosse consapevole del fatto che Ghiller avesse un animo diabolico, stentava a credere che una mente umana potesse aver concepito un disegno tanto subdolo e perverso. Ghiller aveva ingannato tutti, lo stesso dottor Gero non era stato che una vittima ignara nelle sue mani, che mai avrebbe sospettato come colui che tanto lo aveva aiutato nella realizzazione del suo piano non avesse fatto altro che servirsi di lui per la realizzazione di un progetto ancora più ambizioso e folle. “Esattamente! Vedo che alla fine ci sei arrivata! Per la precisione il compito tuo, di tuo fratello, e di tutti gli altri cyborg da me costruiti era quello di eliminare unicamente Goku e i suoi compagni, che avrebbero potuto rappresentare un ostacolo ai miei piani. Per quello ho fatto in modo che non diventaste degli esseri del tutto malvagi! Non dovevate distruggere il pianeta come avete fatto nel futuro di Trunks! Anche C-13 e gli altri androidi erano programmati unicamente per uccidere Goku e gli altri… il vostro compito era semplicemente quello di spazzare via tutti coloro che mi avrebbero potuto intralciare, mentre la vera minaccia si sarebbe presentata solo qualche tempo dopo!” spiegò Ghiller. “Cell!” esclamò la donna, rendendosi conto a chi alludesse il malvagio scienziato. “Esatto… Cell avrebbe da prima cancellato ogni traccia dei cyborg precedenti, assimilando voi! E a quel punto sarebbe stato lui presentarsi come vera e autentica minaccia per il pianeta Terra!” annuì l’uomo. “Dunque è per questo che noi siamo stati creati come energia di alimentazione per Cell! Per spingerlo a darci la caccia! Non c’è che dire! Ingegnoso! Ma toglimi una curiosità… come ti saresti liberato di C-16 e gli altri androidi artificiali che non avevano nulla a che fare con l’evoluzione di Cell?” chiese la cyborg, nella mente della quale il piano di Ghiller aveva oramai preso forma. “E’ molto semplice! Tu non lo potevi sapere dal momento che Goku non è deceduto se non dopo che tutti gli androidi erano già stati distrutti, ma non appena morto Goku, il sistema degli androidi avrebbe attivato automaticamente lo status di “missione compiuta” e ciò avrebbe comportato l’immediata attivazione del processo di autodistruzione. In altre parole, morto Goku, C-16, C-13, C-14, C-15 e C-19 sarebbero esplosi da soli, senza lasciare alcuna traccia della loro esistenza. Ovviamente ho fatto in modo che per te e tuo fratello non fosse lo stesso dal momento che non avevo alcuna garanzia del fatto che sarebbe stato Goku a morire per ultimo. Dovevo far si che qualcuno di voi restasse in vita per annientare gli eventuali guerrieri superstiti! Tanto a voi avrebbe pensato Cell successivamente!”. “Hai veramente pensato a tutto…” biascicò la donna. Non c’era che dire, Ghiller era un pazzo, ma al contempo era da ritenersi un autentico genio. Ad un tratto C-18, riflettendo su quanto affermato da Ghiller, realizzò un dettaglio che sul momento le era sfuggito, e la maturazione di tale consapevolezza la inquietò ulteriormente. “Aspetta un momento… dunque, se tu pianificavi di eliminare Cell, questo significa… che tu disponi di un arma tanto potente da permetterti di uccidere persino quell’essere spaventoso?” urlò C-18, sul cui volto era apparsa un’espressione terrorizzata. Lei aveva sperimentato sulla sua stessa pelle che essere micidiale e implacabile fosse Cell, e il pensiero che ella avrebbe potuto avere a che fare con un essere ancora più pericoloso le fece gelare il sangue.
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