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Forum Libero - Il ritorno!

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  • Secondo me è fin troppo chiaro come andranno ad evolversi le cose, ma è una situazione che si tende a non accettare e quindi cerchiamo altre fantasiose strade che non hanno alcun fondamento e alcun senso logico, ma ce le imponiamo nella mente pur di non accettare la realtà.
    Non me ne intendo molto ma, da quel che so, ogni parte di noi è costituita da materia, i nostri ricordi sono essenzialmente collegamenti sinaptici tra i nostri neuroni, il cervello comanda tutto e ci fa muovere in base ai ricordi che i 5 sensi hanno ricevuto dal mondo esterno, ovvero è tutta materia. E si sa che la materia prima o poi si trasforma, ma si trasforma in altra materia, quello che è adesso di noi un giorno sarà qualcos'altro: parte di un oggetto, una pianta, un animale, un uomo, un pezzo di merda o qualsiasi altra cosa
    Veniamo fuori da vari meccanismi che accadono in natura, tutto ciò che è parte di noi verrà eternamente trasformato in altro, questa nostra condizione è solo di passaggio, dobbiamo accettare il fatto di non essere nulla di speciale ma solo parte della materia universale che da sempre esiste.
    Come si può pensare quindi ad una continuazione della nostra vita? Niente è stabilmente eterno, la nostra vita finirà e inizieranno nuove cose che poi finiranno e di nuovo ne rinasceranno, e così via. Poi il fatto di una beatitudine eterna non ha completamente senso da qualunque punto di vista, tralasciando anche il fatto che di come è articolato il cervello umano è impossibile a prescindere, noi tendiamo ad essere sempre insoddisfatti e a volere sempre di meglio, non esiste e non può esistere una beatitudine eterna, ma neanche continua. Quelli che stanno quasi sempre bene, lo stanno a prescindere dall'ambiente esterno, perché vedono la vita con una concezione diversa da chi tende a vedere tutto nero, quindi in teoria non avremmo neanche bisogno di morire per quello.


    Originariamente Scritto da Buddha94 Visualizza Messaggio
    In fin dei conti sono convinto che la vità in sè e per sè non abbia senso, ma non vedo questo come un fatto negativo. Perchè pensare che sia necessario dare un senso alla vita? La nostra esistenza è frutto del caso, quindi già che ci siamo è meglio sfruttarla al meglio per essere felici che è quello a cui aspirano tutti gli uomini. Se proprio vogliono possiamo indicare proprio la felicità e il piacere come il senso della vita. Ad esempio io al tuo posto avrei usato le parole "il più piacevole possibile" che rendono il tono della frase completamente diverso.
    Non è poi tanto diversa, ho detto in quel modo perché per come la vedo io la vita è fondamentalmente sofferenza, ma è giusto così. E' questa che ci fa muovere e ci tiene in vita, la nascita e la morte sono due momenti di sofferenza, cerchiamo di evitarle durante il tragitto semplicemente vivendo. La nostra vita si può sintetizzare come un continuo allontanamento dal dolore e ricerca del piacere, quindi per me le due frasi anche se rendono il tono diverso hanno lo stesso significato (io ho usato la frase che secondo me era più consona da usare).

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    • Originariamente Scritto da Lorenzo GOV Visualizza Messaggio
      Il tuo quindi è un niente derivante non (detto alla buona) dal non-essere quanto dal non-pensare. Se la realtà, anche dopo la nostra morte, continuasse ad essere significherebbe che la peculiarità della vita è la percezione di ciò che ci circonda e di se stessi, quindi appunto la coscienza. Da questo punto di vista la morte è davvero ipotizzabile come un non-conoscere.
      Tuttavia perchè il fatto che noi non possiamo più conoscere dopo la morte, ridurrebbe ad un non-senso ciò che la precede? Perchè l'impossibilità di conoscere rende insensato ciò che s'è conosciuto?

      Conoscere ha un valore, un valore che dà un senso alla vita, che, abbiamo detto, è fondamentalmente percezione? Certo, ma non un valore intrinseco derivante da una rilevanza in re del conosciuto, quanto un valore che nasce dal conoscente, ovvero principalmente l'uomo. Intingiamo la realtà della nostra essenza.
      Ma ora mi sto perdendo in sofismi lunghi e complessi da spiegare, perdendo di vista l'argomento.
      Sì, come dici te per me vita è coscienza.

      E posso anche capire che è la soggettività umana a dare un valore alle cose rapportandosi ad esse, sono d'accordo, ma puoi davvero continuare ad agire come se la tua esistenza abbia un senso se tutto ciò che stai facendo, tutte le esperienze che stai accumulando e che ti stanno costruendo come individuo vivente, prima o poi non saranno più?

      Quello che voglio dire è; una volta morto, l'uomo mantiene le conoscenze che ha acquisito? Mantiene quella soggettività che dava un senso a tutto? Ovviamente no (sempre dando per scontato quel nulla post mortem preso in considerazione nei precedenti post). Una volta morto tutto ciò che ha sperimentato in vita è perduto, tutta l'esperienza accumulata - ovvero la vita, svanisce. L'uomo non fa altro che nascere ignorante per poi tornare nell'ignoranza. È un cerchio chiuso, senza scopo e senza senso. Ciò che sopravvive alla coscienza umana è la realtà, la quale, come hai detto tu stesso, non ha un senso intrinseco poichè per averne uno deve rapportarsi necessariamente ad un soggetto. Al TUO soggetto, che dopo la morte svanisce nel nulla.

      È questo che più mi fa paura di questo "nulla" successivo alla morte: la paura di essere un ente insensato.

      EDIT: concordo con sssebi, anche se il minuscolo dubbio che la morte sia inconoscibile in quanto insperimentabile rimane comunque.
      Last edited by TOB; 14 November 2012, 00:17.

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      • Domandarsi cosa ci sia dopo la morte è banale. E' più interessante chiedersi cosa sia la coscienza.

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        • TOB, io parto da due presupposti (postulati) che mi spingono a ritenere che quello che noi facciamo e viviamo non è privo di senso, in quanto inferito della nostra essenza. Sono due slanci fideistici, ma del resto é l'unico modo per vivificare un mondo inerte e privo di valore intrinseco.
          Se uno riesce a credere, a trovare la forza, confidando in un "miracolo quotidiano", di vedere oltre una scorza insensibile e spesso tragica, allora la morte non annulla quel miracolo.

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          • Concediamoci un sofisma sul discorso di TOB: a parte il problema derivante da tale termine, a quanto ho capito secondo te il problema dell'insensatezza dell'esistenza (uso la terminologia un po' a sproposito, temo, ma questo non è un forum di filosofia) deriva dal fatto che, ipoteticamente, dopo la morte si giunga ad uno stadio di non-coscienza che, di fatto, rende del tutto inutile quanto si è conosciuto in vita (detta alla buona mi pare che il succo del tuo discorso sia questo); ora, questo significa che una pianta, in quanto (almeno in teoria, visto che sulla cosa io non sono d'accordo) priva di coscienza (epperò caduca) è un ente più sensato di un essere umano?

            Precisando che non si tratta di una domanda retorica (a proposito del discorso della coscienza io ho le mie tesi), si tratta solo di trarre delle conseguenze da quanto stai dicendo.
            Myanimelist.net
            Lastfm.it

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            • Sì, il mio discorso l'hai compreso (e comunque sicuramente nel foro non userò termini filosofici, primo perchè rischierei di usarli in modo improprio e secondo perchè ciò che conta è solo farmi comprendere il più semplicemente possibile da chi legge).

              La pianta (se considerata priva di coscienza) è sensata solo in quanto funzionale alla preservazione della vita nostra e del mondo animale, ma dato che la nostra vita non avrebbe senso se seguita dal nulla di conseguenza non avrebbero senso nemmeno le piante. Come ho detto son d'accordo con Lorenzo nel considerare il mondo inanimato privo di un senso intrinseco, e se come abbiamo detto la vita è coscienza allora in quest'ottica le piante non sono veri e propri esseri viventi, o perlomeno sono composte da cellule animate che svolgono le loro funzioni senza libertà decisionale, solo tramite catene di causa/effetto ben determinate e necessarie, proprio perchè prive di coscienza.

              Ma anche se possedessero una coscienza (non sono ferrato in queste cose, ma prioprio non saprei che tipo di coscienza possa avere una pianta, mi interesserebbe sapere su quali considerazioni è basato il tuo punto di vista a riguardo) lo stesso discorso svolto per gli uomini varrebbe per il mondo vegetale.

              Insomma, se prive di coscienza sarebbero insensate in quanto perderebbero la loro utilità nei confronti del soggetto nel momento in cui quest'ultimo muore (anzi, più precisamente non avrebbero senso nemmeno mentre il soggetto è in vita dato che risulterebbero finalizzate ad una cosa insensata qual'è la vita stessa), se caratterizzate da coscienza non avrebbero senso per gli stessi motivi per cui la vita umana non ha senso.

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              • Ma secondo voi la coscienza che consistenza ha? Come potrebbe essere ciò che rimande di noi dopo il decadimento del corpo materiale, e che differenza la separa dal concetto di anima? Per me se proprio qualcosa di noi dovrebbe essere in grado di continuare a essere, esso è il ricordo, quello è cio che rimane di noi dopo la morte se chiaramente lo abbiamo creato in qualcuno, anche se pure esso è destinato a terminare, a meno che non si diventi un personaggio storico.
                sigpic

                Comment


                • Vi era un esperimento simile a questo in un altro forum, solo che li attirava maggiormente poiché potevi parlare di tutto. Ci si raccontava la giornata, i fatti strani, si cercava un consiglio, si parlava del più e del meno...Insomma, era più flessibile
                  11 maggio 1995, Sega lancia sul suolo americano il Saturn.

                  Il prezzo? 399 dollari, 100 in più della Playstation.

                  Comment


                  • E un'infinità di volte meno costruttivo, immagino.
                    sigpic

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                    • Originariamente Scritto da Shadow Visualizza Messaggio
                      E un'infinità di volte meno costruttivo, immagino.
                      Però più divertente e attirava più gente

                      Scusa, Only, non avevo letto il tuo post
                      11 maggio 1995, Sega lancia sul suolo americano il Saturn.

                      Il prezzo? 399 dollari, 100 in più della Playstation.

                      Comment


                      • Attira gente in un forum popoloso e con fancazzisti, qua siamo rimasti in pochi saggi
                        sigpic

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                        • Originariamente Scritto da Pharrel Visualizza Messaggio
                          Scusa, Only, non avevo letto il tuo post
                          Nono avevo semplicemente frainteso il tuo post quindi ho cancellato subito la mia risposta idiota

                          Comment


                          • Originariamente Scritto da Shadow Visualizza Messaggio
                            Ma secondo voi la coscienza che consistenza ha? Come potrebbe essere ciò che rimande di noi dopo il decadimento del corpo materiale, e che differenza la separa dal concetto di anima? Per me se proprio qualcosa di noi dovrebbe essere in grado di continuare a essere, esso è il ricordo, quello è cio che rimane di noi dopo la morte se chiaramente lo abbiamo creato in qualcuno, anche se pure esso è destinato a terminare, a meno che non si diventi un personaggio storico.
                            Ci pensavo anch'io, ad esempio nessuno sa nulla del padre del nonno di mio nonno, non è rimasto di lui nessun ricordo da parte di nessuno.
                            Eppure credo che senza di lui, o chiunque altro, il mondo sarebbe abbastanza diverso. Ognuno contribuisce in maniera decisiva a formare il futuro, quindi cercherò di farlo nel migliore dei modi possibili...

                            Originariamente Scritto da Pharrel Visualizza Messaggio
                            Vi era un esperimento simile a questo in un altro forum, solo che li attirava maggiormente poiché potevi parlare di tutto. Ci si raccontava la giornata, i fatti strani, si cercava un consiglio, si parlava del più e del meno...Insomma, era più flessibile
                            Quindi un topic completamento diverso, si potrebbe provare ad aprirlo un topic del genere, questo sicuramente è più serio e adatto all'utenza, quello che dici non so se potrebbe funzionare, ma si può tentare. Però non c'entra nulla parlarne qui...

                            Comment


                            • No, la coscienza di cui parlo io è cosa ben diversa dall'anima: è appercezione del tutto personale di se stesso e di ciò che circonda.

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                              • Bene, parlando di morte abbiamo fatto nascere una lunga discussione durata una settimana (solo il topic sugli alieni era stato più duraturo), cambiamo argomento ora...

                                Lavoro

                                Siete attualmente dei lavoratori? Avete mai lavorato in passato? Che lavori avete fatto? Siete soddisfatti dei lavori che avete fatto e/o che state continuando a fare? Li fate/facevate solo per necessità o siete/eravate anche appassionati? A che lavoro ambite per il vostro futuro?

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