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L'anime di Dragon Ball Z si rifà il look! Dragonball Kai!

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  • A mio modo di vedere, il punto focale è un altro. Siamo proprio sicuri che un eventuale nuovo anime, realizzato ex novo, sarebbe stato più fedele all'opera di Toriyama rispetto ai 291 episodi che tutti noi abbiamo avuto occasione di vedere? Tra l'altro, leggendo certi post mi viene quasi da pensare che questa fosse una prerogativa nemmeno troppo sentita e francamente non riesco davvero a comprenderne le motivazioni. E' indubbio che il numero scelto non sia stato subordinato ad un sapiente lavoro di taglia e incolla così come è inconfutabile che la scelta di privilegiare unicamente la seconda serie anime (fatto salvo il brevissimo promo) sia un'operazione attentamente studiata. Però è altrettanto vero che abbiamo avuto l'opportunità di constatare la caratura di una produzione realizzata da chi possedeva una conoscenza eufemisticamente marginale del prodotto. A questo punto mi chiedo cosa si potesse ancora pretendere da Dragonball. Ipotizziamo che il prgetto "Kai" non fosse ancora stato concepito; avendo a disposizione un materiale che consta di tre serie anime per un totale di 508 episodi, se avessi potuto esprimere un desiderio avrei sicuramente optato per avere l'occasione di guardare l'anime di Dragonball, dall'incontro tra Goku e Bulma al 28° Tenkaichi, con:

    - Il doppiaggio storico (la qualità del cast di doppiaggio è superba), anche se Torresan e Gamba purtroppo non sono più tra noi.

    - Un adattamento quantomeno decente (ma questo è un problema che coinvolge tutti gli anime che arrivano in Italia (http://gamesurf.tiscali.it/forum/sho...=78048&page=3), figurarsi quelli trasmessi in TV; l'unica arma di difesa che abbiamo è quella di acquistare i Dvd laddove sono presenti le traduzioni dei dialoghi originali giapponesi, confidando nella competenza della Yamato .

    - Un numero di episodi decisamente ridotto. Auspicandomi che il nuovo anime potesse comprendere anche le vicende di Goku da bambino non identifico una cifra precisa, ma un rapporto di poco inferiore a 1:3 ci sta tutto. Attenendosi ad un parametro del genere i 444 episodi sarebbero diventati 115, quantità ragionevole per un manga che consta di 42 tankobon (anche perchè gli anime citati nel precedente post sono anch'essi viziati da diversi filler).

    E' chiaro oltre ogni ragionevole dubbio che se avessimo potuto ammirare le gesta di Goku & Co. con le animazioni dell'opening saremmo stati tutti più contenti . Ma questo non è, a mio avviso, un parametro al quale poter vincolare, subordinandolo, un giudizio in merito a questo nuovo lavoro Toei bensì un ulteriore plusvalore venuto meno, nostro malgrado.

    Da amante di Dragonball sono decisamente contento del prodotto che è venuto fuori. L'unica critica che mi sento di muovere è quella di non aver incluso la prima serie anime (che, tuttavia, con i suoi 153 episodi rimane decisamente più aderente al ritmo del manga, basti pensare che, nell'edizione 95/97, essa corrisponde a 24 volumi, mentre per i restanti 38 si è pensato bene di realizzare un anime composto da 444 episodi. Se il rapporto della prima serie è poco più di 1:6 [e sarebbe stato anche inferiore se non fossero stati inseriti i filler pre matrimonio con tanto di improbabile ricomparsa di Son Gohan ] quello della seconda, lo Z, è superiore a 1:10; un po' troppo, se mi si permette ). Obiezione che muovo non tanto animato da motivazioni oggettive quanto da fruitore a 360 gradi dell'opera di Toriyama. Capisco, tuttavia, che chi non ha mai omaggiato particolarmente Dragonball, possa cogliere la palla al balzo per criticare un po' questa nuova creatura e nulla mi vieta di pensare che gli stessi giudizi negativi, sapientemente modellati, sarebbero piovuti anche nel caso fosse stato partorito un erede del GT .
    sigpic

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    • È sempre divertente vedere l'invidia in azione.
      Quando qualcuno, in un ambito qualsiasi, dal più grandioso al più superficiale e sciocco, riesce a capire qualcosa di nuovo ed a portarlo alla ribalta nel modo giusto, quello perfetto, la famosa persona giusta nel posto giusto al momento giusto, c'è sempre SEMPRE SEMPRE qualcuno che tenta di dire che qualcuno lo aveva già detto prima di lui, magari meglio, con più accuratezza, più intelligenza, più arguzia.
      La cosa buffa è che è quasi sempre vero in un certo senso.
      Perchè le cose giuste non nascono mai dal niente, sono sempre parte -dalle più stupide alle più importanti- di processi storico-sociali indipendenti dalla nostra volontà, dei quali noi possiamo solo imparare a cavalcare l'onda, trovandoci nel migliore dei casi esattamente al momento giusto nel posto giusto e nel modo giusto.
      È quasi sempre così.
      Prima che arrivi lui, quello che è davvero la persona giusta nel posto giusto al momento giusto, c'è sempre la persona giusta nel posto giusto al momento sbagliato, o la persona sbagliata al momento giusto nel posto giusto, o magari la persona giusta al momento sbagliato e nel posto sbagliato.
      Ma quando arriva Lui. È solo Lui che conta.
      Non importa se qualcuno prima di Toriyama avesse in qualche modo già intrapreso la via di un certo tipo di fumetto d'azione, perchè la persona giusta al momento giusto e nel posto giusto... è solo lui.
      Tutti i fumetti giapponesi moderni d'azione di maggior successo sono figli suoi, apertamente, palesemente dichiarati. Questo fumetto, con tutta la miriade di difetti che ha, è il fumetto più letto del mondo, è finito da vent'anni ed ancora la gente ne parla e se n'appassiona.
      Non gliene frega niente a nessuno da dove può aver preso quello che ha, se qualcuno prima di lui lo aveva in qualche modo già fatto, e se gli 'esperti' di fumetti lo considerano merda, perchè lui lo ha fatto meglio di tutti, solo Lui che è stato capace di divenire un fenomeno di costume alla faccia di chi spulcia invidiosamente tutti i difetti (effettivi) del suo lavoro.
      E probabilmennte i difetti che ha fanno parte del suo successo, fosse stato migliore forse avrebbe perso parte della sua 'perfezione'.
      Com'è facile considerare scontata e priva di forza narrativa una tecnica solo perchè ormai è talmente usurata da far venire quasi la nausea.

      Se poi uno nel prodotto ci vede solo qualche combattimento uber-powa... beh è meglio che si appassioni ai film dei supereroi americani, perchè avrà terreno ben più fertile da coltivare.
      sigpic

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      • Originariamente Scritto da ghonnen Visualizza Messaggio
        Non vorrai certo farmi screditare le leggendarie Shonen Magazine (le cui pagine hanno ospitato ancor prima che Toriyama prendesse la matita in mano pilastri del manga come Go Nagai, Yaguchi, Takamori) e Shonen Sunday (Rumiko Takahashi, Adachi, Ishinomori), che tutto sono tranne che riviste contenitore di nicchia, anzi, sono state ancor prima di JUMP le maggiori testate del Giappone, e che hanno contribuito a consolidare il fenomeno manga...
        Che poi tu non conosca queste testate e questi autori, son cavoli tuoi, non son certo di nicchia in Giappone, anzi, Kinnikuman è sconosciuto in occidente solo perchè non ci è mai arrivato, cè solo l' anime della 4-Kids che è il seguito del primo kinnikuman...
        Dragonball nel 87 era ad un anno dalla sua progettazione? Ma lo sai che veniva pubblicato dal 84? nel 87 ci troviamo alla fine del secondo torneo Tenkaichi, prima che Dragonball entrasse nella fase Z, perchè la saga di Piccolo è un anteprima di ciò che sarà lo Z...prima di allora, Dragonball aveva una sua originalità ed un ambientazione davvero curata...poi sbucano alieni e balle varie ed è solo un allunga allunga forzato.
        Poi mi chiedo come tu possa confutare ciò che dico se non hai mai letto Kinnikuman . . .
        Se ha raggiunto l' illuminazione, a me non puo' fregar un cavolo, siediti a meditare e non rompermi ogni volta le balle, che sei ancor più odioso di quando facevi lo pseudo-filosofo emo.
        Non scredito assolutamente nulla di nulla, casomai è il diretto inverso, ovvero di te che sopravvaluti. Non ho mai toccato maestri come Nagai e la Takahashi (benché non mi piacciano le opere di entrambi, ne riconosco l'importanza ed il valore storico), né tantomeno ho fatto menzione a qualche testata specifica. Ora che tu mi porti contro come argomenti di dibattito che DB sia forzato, scontato (cavolo, mi aspettavo che Ulisse sarebbe tornato ad Itaca!) ed altri fattori che, soprattutto in un forum come questo, sono state pane trito e ritrito, tutto ciò soltanto per sminuire il suo valore storico, la trovo una cosa senza fondamento logico. La critica è più che lecita e ben voluta, ma se non le si associa la basilare dignità di palesare quanto un'opera abbia influito oggettivamente in un determinato contesto (e di prove oggettive ne abbiamo, in quanto quelli che oggi macchiano le pagine dello SJ hanno a più riprese espresso apprezzamenti verso Toriyama e verso DragonBall, così come Toriyama a suo tempo ha dichiarato le sue maggiori fonti ispiratrici), quella critica perde di credibilità e diventa un banale pretesto. Kinikkuman magari presenterà anche elementi ripresi da Toriyama, ma da qui a dire che sia il fondatore di un genere (considerando che tra gente che si sia ispirata a DB ed altra che abbia fatto altrettanto con Kinikkuman, il paragone mi sembra scontato). Evidentemente a questo punto mi sembra che è proprio sul "fondare un movimento" che essenzialmente siamo discordanti, ma io sinceramente non ci vedo proprio nessun motivo perché "soltanto" qualche elemento debba essere necessario indice di precursione, ma magari sottovaluto quel soltanto, quindi se hai da controbattere, ti inviterei a dirmi quali sono questi elementi che caratterizzano Kinikkuman (o altre opere che a tuo parere gettino i semi per le pianticelle dell'odierno SJ) in modo da poter vedere assieme quanti dei nomi odierni o successivi a questa/e opera/e abbiano ripreso queste particolarità esclusive che addirittura vanno a sotterrare la fama della produzione giapponese più letta di sempre.

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        • Originariamente Scritto da Kabu Visualizza Messaggio
          È sempre divertente vedere l'invidia in azione.
          Addirittura invidia?
          Tra l' altro ti riferisci alla parte del mio post in cui rispondevo a Davyl, il quale aveva tirato in ballo un discorso avvenuto tra me ed un altro utente di un altro forum su un topic che era stato aperto per proseguire un discorso nato sulla tagboard sulla paternità del genere tra me ed ancora un altro utente, il cui topic però aveva un titolo diverso ponendo la questione anche a dare un giudizio dell' opera con le opzioni tra capolavoro osannato e shonen mediocre?
          Non è ridicolo pretendere di avere voce in capitolo senza conoscere il contesto di quel discorso? Non a caso ho quotato differenziando i discorsi.
          Ed il tuo discorso non è pertinente a quello mio e di quell' altro utente, in quanto si cercava il precursore di un genere, e non quale abbia portato Jump all' attuale livello di commercialità... la frase da cui è partito tutto era ''cè da dire però che nonostante tutto ha creato un genere''.



          Se poi uno nel prodotto ci vede solo qualche combattimento uber-powa... beh è meglio che si appassioni ai film dei supereroi americani, perchè avrà terreno ben più fertile da coltivare.
          Tu cos' altro ci vedi? O__O
          Mi sa che dovresti iniziare a leggere un po di opere più complesse, in cui gli autori effettivamente si fanno il mazzo per creare una trama coerente e solida.


          Originariamente Scritto da Davyl Visualizza Messaggio
          Non scredito assolutamente nulla di nulla, casomai è il diretto inverso, ovvero di te che sopravvaluti. Non ho mai toccato maestri come Nagai e la Takahashi (benché non mi piacciano le opere di entrambi, ne riconosco l'importanza ed il valore storico), né tantomeno ho fatto menzione a qualche testata specifica. Ora che tu mi porti contro come argomenti di dibattito che DB sia forzato, scontato (cavolo, mi aspettavo che Ulisse sarebbe tornato ad Itaca!) ed altri fattori che, soprattutto in un forum come questo, sono state pane trito e ritrito, tutto ciò soltanto per sminuire il suo valore storico, la trovo una cosa senza fondamento logico. La critica è più che lecita e ben voluta, ma se non le si associa la basilare dignità di palesare quanto un'opera abbia influito oggettivamente in un determinato contesto (e di prove oggettive ne abbiamo, in quanto quelli che oggi macchiano le pagine dello SJ hanno a più riprese espresso apprezzamenti verso Toriyama e verso DragonBall, così come Toriyama a suo tempo ha dichiarato le sue maggiori fonti ispiratrici), quella critica perde di credibilità e diventa un banale pretesto. Kinikkuman magari presenterà anche elementi ripresi da Toriyama, ma da qui a dire che sia il fondatore di un genere (considerando che tra gente che si sia ispirata a DB ed altra che abbia fatto altrettanto con Kinikkuman, il paragone mi sembra scontato). Evidentemente a questo punto mi sembra che è proprio sul "fondare un movimento" che essenzialmente siamo discordanti, ma io sinceramente non ci vedo proprio nessun motivo perché "soltanto" qualche elemento debba essere necessario indice di precursione, ma magari sottovaluto quel soltanto, quindi se hai da controbattere, ti inviterei a dirmi quali sono questi elementi che caratterizzano Kinikkuman (o altre opere che a tuo parere gettino i semi per le pianticelle dell'odierno SJ) in modo da poter vedere assieme quanti dei nomi odierni o successivi a questa/e opera/e abbiano ripreso queste particolarità esclusive che addirittura vanno a sotterrare la fama della produzione giapponese più letta di sempre.
          Il punto è che voi avete letto solo Dragonball!! Come fate a vedere le influenze degli altri titoli se non gli avete mai letti?!

          E mi tocca ripetere tutto ancora?
          Tutto parte da Tezuka con Astroboy, che stila il linguaggio manga, ossia il genere manga (che ribadisco ogni volta non essere i personaggi con gli occhioni...anche perchè è una caratteristica degli shojo, mica di tutto il manga)...vadate che prima di Tezuka c' erano i manga, ma erano scordinati e non si differenziavano dalle produzioni occidentali.
          Poi Ultraman e Uomo tigre che saranno da Imput per Kinnikuman, il quale nasce come parodia, ma che poi diventa più serio...in quel periodo Jump iniziava la sua ascesa e stava plasmandosi nella porcata che è ora.... inizialmente i generi erano un po vari, ma sono tre i manga a renderla famosa all' epoca,e sono Kinnikuman, Kochikame(ancora in corso) e capitan Tsubasa... che poi diverranno pilastri della testata.
          Poi prima dell' arrivo di Toriyama, cè un manga che si puo' considerare il nonno di un bel 80% dei manga attualmente in pubblicazione su Jump, ed è Hokuto no Ken (la cui ristampa è curata dalla D/visual )... poi arriva Toriyama, il quale inizialmente non fa nulla di ''nuovo'', ma si limita a spostare Arale(ggoku) in un altra ambientazione.... allora nel 87' inizia il titolo chiave per interpretare bene la questione della discendenza: Le bizzarre avventure di Jojo...questo manga nelle prime due serie è molto simile a Hokuto no Ken, ma dalla terza inizia l' innovazione... molte delle similitudini che la gente trova tra gli attuali manga e Dragonball è il concetto di aurea (che è poi quello che tutti credono essere l' innovazione di toriyama... le trasformazioni le faceva Go Nagai decenni prima, in maniera ancor più pittoresca), ma non è l' aurea l' influenza, è lo stand, che è un concetto chiave di Jojo.
          Lo stand è tutti quei poteri caratteristici di ogni personaggio...le abilità innate, il chakra , il Nen, il Bankai, lo spirito ecc ecc...non sono aurea, sono stand, e se aveste letto Jojo concordereste con me...
          Alla fine dove sta' l' influenza di TUTTI gli shonen d' azione? Cazzo, ma Kodansha la conoscete? Tra le sue pagine ospita solo quel pirla di Mashima per accontentare i bimbi jumpici, proponendo copie degli attuali shonen, ma per il resto sono tutte opere ben diverse...solo in Jump cè da rispettare 4 categorie(Ecchi,comico,botte e sport), e le rivendicazioni che voi dite, sono fatte da autori di Jump, grazie al cavolo che ti dicano che Toriyama è il loro mito.
          Io vi invito a leggervi Kinnikuman e Jojo Terza serie in poi... One Piece? viene da Jojo(la stessa scaletta narrativa arriva da Jojo ), Naruto? Jojo, Bleach? misto tra Jojo e YuYu Hakusho, Death Note? questo in chiave dragonboliana, Black cat? Shaman King? Hunter x Hunter? sempre Jojo.
          Jojo ha influenzato più di quanto si creda.
          Ed il primo su Jump ad apparire con la scaletta del tipico manga da botte energetiche è Kinnikuman.
          E se non vi prendete nemmeno la briga a leggervi quei due titoli, dubito potreste mai capire le influenze di queste due opere...
          Per lo sport il padre su Jump è Tsubasa, ma le influenze le ha fatte il signor Inoue con Slam Dunk.
          Last edited by ghonnen; 13 April 2009, 21:39.
          sigpic

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          • Si,ok a quando il secondo episodio?
            sigpic

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            • Originariamente Scritto da Kabu Visualizza Messaggio
              È sempre divertente vedere l'invidia in azione.
              Quando qualcuno, in un ambito qualsiasi, dal più grandioso al più superficiale e sciocco, riesce a capire qualcosa di nuovo ed a portarlo alla ribalta nel modo giusto, quello perfetto, la famosa persona giusta nel posto giusto al momento giusto, c'è sempre SEMPRE SEMPRE qualcuno che tenta di dire che qualcuno lo aveva già detto prima di lui, magari meglio, con più accuratezza, più intelligenza, più arguzia.
              La cosa buffa è che è quasi sempre vero in un certo senso.
              Perchè le cose giuste non nascono mai dal niente, sono sempre parte -dalle più stupide alle più importanti- di processi storico-sociali indipendenti dalla nostra volontà, dei quali noi possiamo solo imparare a cavalcare l'onda, trovandoci nel migliore dei casi esattamente al momento giusto nel posto giusto e nel modo giusto.
              È quasi sempre così.
              Prima che arrivi lui, quello che è davvero la persona giusta nel posto giusto al momento giusto, c'è sempre la persona giusta nel posto giusto al momento sbagliato, o la persona sbagliata al momento giusto nel posto giusto, o magari la persona giusta al momento sbagliato e nel posto sbagliato.
              Ma quando arriva Lui. È solo Lui che conta.
              Non importa se qualcuno prima di Toriyama avesse in qualche modo già intrapreso la via di un certo tipo di fumetto d'azione, perchè la persona giusta al momento giusto e nel posto giusto... è solo lui.
              Tutti i fumetti giapponesi moderni d'azione di maggior successo sono figli suoi, apertamente, palesemente dichiarati. Questo fumetto, con tutta la miriade di difetti che ha, è il fumetto più letto del mondo, è finito da vent'anni ed ancora la gente ne parla e se n'appassiona.
              Non gliene frega niente a nessuno da dove può aver preso quello che ha, se qualcuno prima di lui lo aveva in qualche modo già fatto, e se gli 'esperti' di fumetti lo considerano merda, perchè lui lo ha fatto meglio di tutti, solo Lui che è stato capace di divenire un fenomeno di costume alla faccia di chi spulcia invidiosamente tutti i difetti (effettivi) del suo lavoro.
              E probabilmennte i difetti che ha fanno parte del suo successo, fosse stato migliore forse avrebbe perso parte della sua 'perfezione'.
              Com'è facile considerare scontata e priva di forza narrativa una tecnica solo perchè ormai è talmente usurata da far venire quasi la nausea.

              Se poi uno nel prodotto ci vede solo qualche combattimento uber-powa... beh è meglio che si appassioni ai film dei supereroi americani, perchè avrà terreno ben più fertile da coltivare.
              Al di là del fatto che io concordi con Ghonnen(più per quanto riguarda Ken e Nagai che per Jojo, visto che Jojo non l'ho letto) per quanto DB continui a piacermi...sono io ad essere strano o è normale che un discorso del genere mi suoni di sbagliato e malvagio?

              Sono io a capirlo male(come spero) o il concetto è "Io sono molto più mediocre di te, ma tanto le avverse circostanze tue le favorevoli circostanze mie mi hanno permesso di diventare icona per centinai di artisti e a te di rimanere un'insulsa macchiolina che al più può vantarsi di avermi LEGGERMENTE anticipiato"?
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              • Originariamente Scritto da ghonnen Visualizza Messaggio
                Addirittura invidia?

                Il punto è che voi avete letto solo Dragonball!! Come fate a vedere le influenze degli altri titoli se non gli avete mai letti?!
                LI avete mai letti magari...
                E non serve che io copiaincolli il mio post precedente -visto che a quanto pare non era poi così fuori tema come sembrava - per risponderti. (sento la puzza lontano un miglio dei cosiddetti 'espertoni' del genere che scovano predecessori in ogni angolo).
                O forse non hai afferrato bene quello intendevo e non mi sono granchè spiegata...

                Tentiamo di nuovo: JoJo lo conosco bene. Non so come tu ci veda qualcosa di anche solo simile a DragonBall Naruto One Piece e Bleach... (Bleach vah... vagaaamente... Ma l'intero modo di gestire il combattimento di Kubo è palesemente figlio di Toriyama e di nessun altro).
                Gli orientali e la forza interiore (comunque uno preferisca chiamarla o materializzarla) sono un connubio ben anteriore a Toriyama, Jojo e quant'altro, non è certo questa l''innovazione' di genere portata sul campo.
                Il segreto di Toriyama sta nel limite.
                Tanti, troppi hanno saputo gestire e comprendere più o meno al suo stesso tempo le potenzialità di un agonismo portato a livelli 'spirituali' -e qui sempre sottintendo le varie forme di manifestazione di questo io/forza interiore, dagli alter ego di Jojo al chakra di Naruto alle spade di Bleach- (come avevo peraltro cercato di spiegare con scarso successo nel mio precedente topic a volte è il momento giusto, a volte è il posto giusto ed a volte è la persona giusta, ma tutte e tre insieme di solito è una volta sola, raramente un paio) ma solo Toriyama ha capito qual'è il vero segreto di questo agonismo, che forse nessuno ha ancora ben compreso, al punto che i suoi emuli tuttora lo scopiazzano passivamente senza avere il coraggio di prenderlo per i coglioni ed analizzarlo nella sua essenza: si tratta del superamento dei limiti.
                Il segreto di Dragonball (e di tutti gli shounen del genere scaturiti poi da quest'opera) resta solo questo. Non gliene frega niente a nessuno dei combattimenti, o dei poteri strampalati, o dei colpi nuovi imparati (ok 'niente' è una parola grossa.. diciamo ce ne frega fino ad un certo punto) quello che cattura e fossilizza da 30 anni il pubblico su questo tipo di fumetti è sempre la stessa cosa: vedere il superamento del limite, e lo sprigionamento che ne deriva.
                Dal ssj al ssj2, dallo sprigionamento al bankai, dal primo stadio al secondo stadio del simbolo maledetto, e una e due e tre e poi quattro code fuori, e lo sharingan normale e poi quello ipnotico, e una due tre quattro e poi cinque trasformazioni dell'alce.
                È l'unica cosa che davvero c'interessa. E l'unica che davvero ci esalta, perchè a dispetto di tutti gli pseudoletteratimpegnati del fumetto alla vana ricerca di trame ubercomplesse et uberimpegnate, questa rimane tutt'oggi la metafora più calzante e diretta delle aspettative di vita di chiunque.
                Superare i propri limiti. Imparare e poi CRESCERE.
                Toriyama è il primo, il solo che ha catturato questa essenza, metamorfizzandola in un contesto fantastico estremamente efficace pur nei suoi mille difetti. Se proprio gli vogliamo trovare un predecessore quello è Go Nagai, che col superamento del limite aveva già lavorato molto tempo addietro con Devilman e sicuramente non era sconosciuto a Toriyama (ma Nagai è un autore poliedrico e complicato, vulcano inesauribile di mille idee ed ispirazioni, incapace di fermarsi su un concetto per troppo tempo).
                Quella dell'autore di Dragonball rimane tutt'oggi (nonostante i validissi e sicuramente superiori per molti altri aspetti tentativi d'imitazione) la manifestazione più chiara, semplice ed efficace di questo concetto del limite e del suo superamento, che appare il filone narrativo portante di ogni opera di successo degli ultimi 20 anni a chiunque sia capace di vedere al di là del proprio lungo naso cresciuto all'ombra del suo intellettualismo personale.

                Originariamente Scritto da Il Nicco Visualizza Messaggio
                Sono io a capirlo male(come spero) o il concetto è "Io sono molto più mediocre di te, ma tanto le avverse circostanze tue le favorevoli circostanze mie mi hanno permesso di diventare icona per centinai di artisti e a te di rimanere un'insulsa macchiolina che al più può vantarsi di avermi LEGGERMENTE anticipiato"?
                No è l'inverso di quel che hai capito in realtà.
                Perchè solo il più bravo riesce ad essere la persona giusta al momento giusto nel posto giusto, non è un caso.
                Puoi essere la persona giusta al momento sbagliato: e questo vuol dire che nonostante le tue enormi capacità personali non riesci a coordinarti col tuo tempo, e sei troppo avanti -o troppo indietro- per essere incisivo e determinante. Anche questo è un difetto, non lasciamoci obnubilare dalla moda moderna di giocare al primo che arriva. Il progresso non funziona come una corsa di moto GP.
                Puoi essere sempre la persona giusta, questa volta al momento giusto, ma nel posto sbagliato: e vuol dire che nonostante tu sia dentro il tuo tempo e tu abbia enormi capacità non riesci a coordinarti col luogo in cui vivi, comprendendo ed esaltando le leggi che lo regolano.
                Cos'è un artista se non colui che riesce ad esprimere con efficacia il tempo ed il luogo nel quale si trova immerso e dal quale riceve gli stimoli per creare la sua arte, che per questo e per nessun altro motivo arriva all'anima di coloro che -figli del suo tempo e del suo luogo- la osservano?
                Questo è l'uomo giusto al momento giusto nel posto giusto.
                Niente è casuale.
                Last edited by Kabu; 13 April 2009, 23:38.
                sigpic

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                • Originariamente Scritto da Kabu Visualizza Messaggio
                  LI avete mai letti magari...
                  E non serve che io copiaincolli il mio post precedente -visto che a quanto pare non era poi così fuori tema come sembrava - per risponderti. (sento la puzza lontano un miglio dei cosiddetti 'espertoni' del genere che scovano predecessori in ogni angolo).
                  O forse non hai afferrato bene quello intendevo e non mi sono granchè spiegata...
                  'E l' uomo della città tento di spiegare al contadino come coltivare.

                  Espertone del genere sticazzi, io leggo seinen.


                  Tentiamo di nuovo: JoJo lo conosco bene. Non so come tu ci veda qualcosa di anche solo simile a DragonBall Naruto One Piece e Bleach... (Bleach vah... vagaaamente... Ma l'intero modo di gestire il combattimento di Kubo è palesemente figlio di Toriyama e di nessun altro).
                  Eh!? mai detto che Jojo sia simile a dragonball o che lo abbia influenzato, semplicemente ha influenzato i combattimenti del genere della nuova generazione: il nen, il Bankai, il chakra, ma anche i frutti del diavolo sono influenzati da Jojo(sopratutto Oda, che arricchisce la trama con alternarsi dinamici a scoperte del mondo circostante, come nei vari Jojo).



                  Gli orientali e la forza interiore (comunque uno preferisca chiamarla o materializzarla) sono un connubio ben anteriore a Toriyama, Jojo e quant'altro, non è certo questa l''innovazione' di genere portata sul campo.
                  Il segreto di Toriyama sta nel limite.
                  Tanti, troppi hanno saputo gestire e comprendere più o meno al suo stesso tempo le potenzialità di un agonismo portato a livelli 'spirituali' -e qui sempre sottintendo le varie forme di manifestazione di questo io/forza interiore, dagli alter ego di Jojo al chakra di Naruto alle spade di Bleach- (come avevo peraltro cercato di spiegare con scarso successo nel mio precedente topic a volte è il momento giusto, a volte è il posto giusto ed a volte è la persona giusta, ma tutte e tre insieme di solito è una volta sola, raramente un paio) ma solo Toriyama ha capito qual'è il vero segreto di questo agonismo, che forse nessuno ha ancora ben compreso, al punto che i suoi emuli tuttora lo scopiazzano passivamente senza avere il coraggio di prenderlo per i coglioni ed analizzarlo nella sua essenza: si tratta del superamento dei limiti.
                  Il segreto di Dragonball (e di tutti gli shounen del genere scaturiti poi da quest'opera) resta solo questo. Non gliene frega niente a nessuno dei combattimenti, o dei poteri strampalati, o dei colpi nuovi imparati (ok 'niente' è una parola grossa.. diciamo ce ne frega fino ad un certo punto) quello che cattura e fossilizza da 30 anni il pubblico su questo tipo di fumetti è sempre la stessa cosa: vedere il superamento del limite, e lo sprigionamento che ne deriva.
                  Dal ssj al ssj2, dallo sprigionamento al bankai, dal primo stadio al secondo stadio del simbolo maledetto, e una e due e tre e poi quattro code fuori, e lo sharingan normale e poi quello ipnotico, e una due tre quattro e poi cinque trasformazioni dell'alce.
                  È l'unica cosa che davvero c'interessa. E l'unica che davvero ci esalta, perchè a dispetto di tutti gli pseudoletteratimpegnati del fumetto alla vana ricerca di trame ubercomplesse et uberimpegnate, questa rimane tutt'oggi la metafora più calzante e diretta delle aspettative di vita di chiunque.
                  Superare i propri limiti. Imparare e poi CRESCERE.
                  Toriyama è il primo, il solo che ha catturato questa essenza, metamorfizzandola in un contesto fantastico estremamente efficace pur nei suoi mille difetti. Se proprio gli vogliamo trovare un predecessore quello è Go Nagai, che col superamento del limite aveva già lavorato molto tempo addietro con Devilman e sicuramente non era sconosciuto a Toriyama (ma Nagai è un autore poliedrico e complicato, vulcano inesauribile di mille idee ed ispirazioni, incapace di fermarsi su un concetto per troppo tempo).

                  Tra l' altro quello del superamento del limite cè gia' in Kinnikuman, il quale da sempliciotto fanullone deve diventare re del suo pianeta natale, e lo farà attraverso allenamenti e nuove mosse contro cattivi sempre più forti(e la sua trasformazione massima, il potere di Kinnikuman, che gli dona forza portentosa e che giunge quando lo scontro sembra mettersi male...ma ecco che compare la furia e il potere gli dona una forza capace di stendere l' avversario) ma questo del superamento del limite non è mica invenzione di Kinnikuman, cè un intero manga che ne fa il fulcro della storia, roba come Rokcy Joe...nei manga è sempre pieno di riferimenti al superamento dei propri limiti, che siano fisici, psicologici o sociali... Dragonball alle masse piace per i combattimenti superpowa...
                  Il manga è un prodotto popolare, e quindi deve esaltare il lettore: il protagonista deve essere un nessuno, ma durante la storia deve compiere un viaggio che lo porti a superare la sua condizione iniziale...ma queste sono regole di letteratura di base, mica prerogative di Toriyama.

                  Le ''copie'' di Dragonball (mancheno, Ribadisco che la terza serie di Jojo ispira non poco tutti gli attuali manga, anche per il semplice fatto di avere una storia più complessa rispetto a Dragonball,la cui scaletta è somigliante a tutti gli attuali manga Jump escluso Bleach...ma Kubo è il primo ad ammettere di essere un illustratore ma non uno sceneggiatore)piacciono al pubblico perchè hanno introdotto un concetto nuovo, che è quello che piace...ed è l' ideale di Gruppo: ogni personaggio nelle attuali storie ha spazio ...e quindi il pubblico ha una vasta gamma di personaggi uno differente all' altro, a cui affezionarsi e che puo' vedere combattere...a differenza di Dragonball dove i personaggi sono su dislivelli mostruosi (complice il fatto di non essere un autore maturo...non si puo' scrivere la sceneggiatura settimana per settimana).
                  Tu parli al plurale ''ci piace''... sbagli : su Jump sanno come vendere le loro stronzate al pubblico.


                  Quella dell'autore di Dragonball rimane tutt'oggi (nonostante i validissi e sicuramente superiori per molti altri aspetti tentativi d'imitazione) la manifestazione più chiara, semplice ed efficace di questo concetto del limite e del suo superamento, che appare il filone narrativo portante di ogni opera di successo degli ultimi 20 anni a chiunque sia capace di vedere al di là del proprio lungo naso cresciuto all'ombra del suo intellettualismo personale.
                  Grazie a dio non è cosi.
                  Molti mostri del manga tengono ancora all' arte nel fumetto e non si svendono...e molti hanno fortuna (come Miura, Urasawa, Inoue, Samura,Fujisawa ecc ecc), perchè riescono a raggiungere il successo proponendo ai loro lettori sempre opere di livello narrativo altissimo, e di livello grafico curatissimo.
                  Va bene idolatrare Dragonball a 15 anni, poi si spera una persona cresca e maturi, riconoscendo il fumetto non più solo come mezzo di svago, ma anche come opera d' arte, cosa che Dragon Ball non è (e le cui intenzioni non sono mai state quelle)...

                  No è l'inverso di quel che hai capito in realtà.
                  Perchè solo il più bravo riesce ad essere la persona giusta al momento giusto nel posto giusto, non è un caso.
                  Puoi essere la persona giusta al momento sbagliato: e questo vuol dire che nonostante le tue enormi capacità personali non riesci a coordinarti col tuo tempo, e sei troppo avanti -o troppo indietro- per essere incisivo e determinante. Anche questo è un difetto, non lasciamoci obnubilare dalla moda moderna di giocare al primo che arriva. Il progresso non funziona come una corsa di moto GP.
                  Puoi essere sempre la persona giusta, questa volta al momento giusto, ma nel posto sbagliato: e vuol dire che nonostante tu sia dentro il tuo tempo e tu abbia enormi capacità non riesci a coordinarti col luogo in cui vivi, comprendendo ed esaltando le leggi che lo regolano.
                  Cos'è un artista se non colui che riesce ad esprimere con efficacia il tempo ed il luogo nel quale si trova immerso e dal quale riceve gli stimoli per creare la sua arte, che per questo e per nessun altro motivo arriva all'anima di coloro che -figli del suo tempo e del suo luogo- la osservano?
                  Questo è l'uomo giusto al momento giusto nel posto giusto.
                  Niente è casuale.

                  Mai vista un opera di qualche avanguardia del 900'? L'artista è semplicemente colui che genera un opera d' arte.
                  Cosa sia l' opera d' arte non lo sanno nemmeno gli artisti, ed è questo l' ideale su cui fanno leva grandi artisti come Dechamps o Manzoni.
                  Ciò che dici puo' valere per l' impressionismo, non per il resto.
                  E quello della persona giusta è una gran cagata... culo, non bravura...ecco la differenza.
                  La bravura non emerge perchè non è fatta per la massa, ma per un pubblico ristretto (Mauz, una delle migliori opere di letteratura grafica, considerata opera d' arte e pezzo di storia, eppure non mi pare che le masse lo inneggino a capolavoro...anzi, dubito siano in molti a conoscerlo sul forum).
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                  • Ragazzi, qualcuno sa dove posso scaricare il secondo episodio sottotitolato in italiano??

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                    • Sarebbe il caso di evitare l'eccessiva proliferazione di questo off topic lo ammetto
                      Se la cosa dovesse crescere in modo esponenziale provvederò ad estirpare il cancro.

                      Originariamente Scritto da ghonnen Visualizza Messaggio
                      La bravura non emerge perchè non è fatta per la massa, ma per un pubblico ristretto
                      E questo purtroppo è il problema della maggior parte degli artisti e di coloro che credono d'intendersene d'arte a mio avviso... ritirarsi nella famosa torre d'avorio e chiacchierare tra di loro di cosa è bello e cosa no, senza curarsi di quello che avviene nel mondo.
                      Ed è così che ci siamo incartati.
                      È finito da tempo il periodo in cui potevi prenderti il lusso di guardare qualcosa e considerarla bella perchè semplicemente palesemente ed evidentemente lo era, e questo in un certo senso non è proprio un male, e non è comunque evitabile; dopo l'esplosione dell'800 era ineluttabile che l'iperbole iniziasse la sua parabola discendente, cercando pure dove non c'è niente pur di avanzare.
                      Ma la nosta epoca (come tutte a loro modo) è unica nel suo genere perchè grazie alla larga diffusione di una cultura genereale sempre più ampia e vasta, pur nella sua superficialità e varietà, genera moltissimi livelli di comunicazione estetica, che paradossalmente in molti casi proliferano con una ricchezza ed un'intensità del tutto sconosciute ai cosiddetti massimi livelli, fagocitanto le menti più brillanti del nostro secolo, che per la prima volta nella storia dell'umanità possiedono un raggio di comunicazione ai limiti del divino.
                      Solo gli illusi ed i sognatori restano nella torre d'avorio a cantarsela e suonarsela, illudendosi che la 'vera' cultura è per pochi eletti com'era in passato e come sarà sempre nei secoli dei secoli amen.
                      Esempio perfetto di persona giusta, magari anche al posto giusto, ma sicuramente nel momento sbagliato, che non riesce a sincronizzarsi con l'età che vive, e non riesce a sporcarsi le mani con il suo tempo.

                      A 16 anni ero anch'io sulla torre d'avorio. Con tutte le mie idee complesse ed incomprensibili sulla bellezza e sull'arte, sulla musica e sulla letteratura. Guardavo il mondo, Dragonball e John Williams e sogghignavo rimirando le capre vittime delle mode.
                      Ma in realtà non avevo capito.
                      Non avevo capito perchè tanto potere a così poca cosa e viceversa più o meno nessun interesse per le vere meraviglie dell'umano creato.
                      Non avevo capito ed iniziai a capire che era l'unica cosa davvero importante da capire. Qual'è il buono, qual'è il giusto e qual'è il necessario di ciò che influenza il mondo, e non di ciò che vorremmo che lo influenzasse.

                      E qui torniamo a bomba su Dragonball, che NON ha inventato un sacco di cose nuove (e nessuno lo fa mai) ma le ha dette per la prima volta tutte insieme. Le ha codificate nel modo più chiaro e semplice possibile, rendendo visibile in modo fisico il superamento del limite, inserito in un contesto di crescita spirituale e biologico che coinvolge la forza interiore, coinvolgendo non uno ma molti personaggi in grado di attrarre su di se l'attenzione del pubblico (non è la teoria del Gruppo ma la teoria del multiprotagonismo, che in Dragonball è decisamente sviluppato, assieme a Tsubasa è probabilmente uno dei primi fumetti in assoluto ad avere 'fazioni' di fan avversarie per i diversi personaggi).
                      JoJo c'entra con Kishimoto e compagni molto meno di quello che sembra a te, la sua è una narrazione che si sviluppa in modo orizzontale, la sua massima maestria si espleta nel momento in cui dinamizza le caratteristiche dei vari personaggi, trovando sempre un nuovo ingegnosissimo modo di combinarle tra di loro in scontri complessi dal punto di vista tecnico e psicologico; il superamento del limite non ha nessuna parte nel fulcro del processo creativo e comunciativo di questo autore, per lui si tratta di partire da quello che hai (i poteri dell'alter ego) per raggiungere quello che vuoi (la vittoria).
                      Il concetto di limite presuppone che quello che hai non basti mai per raggiungere quello che vuoi, praticamente l'opposto. Narrazione verticale, che deve salire costantemente per risolversi.
                      Oda va in giro per i sette mari con una specie di Goku col cappello di paglia alla ricerca di uno e non sette pieces, e Kubo reitera Namecc all'infinito nell'altro mondo, mentre Kishimoto pilucca un po' da ogni dove con saggie e varie rielaborazioni, a Togashi invece piace il torneo Tenkaichi, ma li potrei citare praticamente tutti ed in tutti troverei qualcosa, come sicuramente troverei altre influenze tra le più disparate, perchè nessuno che faccia qualcosa di nuovo prende spunto da una sola cosa.
                      Questo ovviamente non toglie il fatto che la matrice portante ed ispiratrice della nuova ondata resti una soltanto.

                      Ma forse in effetti quando Oda e compagni nei loro free talk parlano di Toriyama e non di Araki si tratta della famosa congiura del Kinnikuman, che li costringe per contratto a parlare solo di Dragonball... ci vorrebbero Dana e Fox per risolvere questa congiura del silenzio...
                      Last edited by Kabu; 14 April 2009, 11:15.
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                      • Quella di considerare "Dragonball" come l'unica opera della quale, a distanza di anni dalla propria conclusione, si continua ancora a discutere è soltanto una leggenda . In Italia, probabilmente, ma questo è solo e soltanto un nostro problema .
                        In Giappone, "Captain Tsubasa" è un titolo che gode di un riscontro immenso (a differenza dell'approvazione raccolta dall'anime tratto dal primo manga di Yoichi Takahashi, "Captain Tsubasa", appunto, diventato famoso con il titolo "Holly e Benji, due fuoriclasse", recentemente riproposto sugli schermi di Italia 1, interrotto, per mancanza di ascolti, al termine della finale del campionato Grade School tra la Nankatsu, New Team, ed il Meiwa, Muppet, anche se le vecchie generazioni seguirono quest'anime come un vero e proprio must, come confermano le informazioni anagrafiche degli attuali admin e mod di quasi tutti i forum dedicati a CT ). Un consenso talmente vasto da spingere il mangaka a creare tre sequel in totale continuity, "Captain Tsubasa World Youth", "Captain Tsubasa Road to 2002" e "Captain Tsubasa Golden 23" e numerosi special.
                        "Slam Dunk" non è certo da meno, anzi. Basti pensare al riscontro ottenuto da Inoue quando decise di presentare il finale inedito della propria opera, in un liceo abbandonato (contesto assolutamente improponibile da noi, a sottolineare, semmai ve ne fosse ancora bisogno, una sostanziale differenza culturale, d'approccio), prima, ed in supporti un po' più canonici, Dvd e libro, in seguito. Ah, il finale inedito è un omaggio dello stesso Inoue volto a festeggiare il superamento dei cento milioni di copie vendute .
                        Questo per dire che Akira Toriyama, l'uomo che molti mangaka sentono quasi il dovere di chiamare Maestro, non è stato sicuramente l'unico artista al posto giusto, nel momento giusto e nel modo giusto. Non a caso Oda, Kishimoto e Kubo sono tre mangaka inclusi negli omaggi conclusivi ai Kanzenban, all'interno dei quali esplicitano quanto Toriyama abbia influito sul proprio modus operandi. Ma non bisogna mica pensare che tutti i più grandi professionisti del ramo siano ivi racchiusi . Nomi pesanti come quelli di Kentaro Miura, Tohru Fujisawa, Yoichi Takahashi, Masami Kurumada, Takehiko Inoue, Yoshihiro Togashi, Tsukasa Hojo ecc. sono evidentemente svincolati dal fascino e dal carisma di Toriyama e, francamente, non credo che il successo di Dragonball possa obnubilare quello dei lavori degli artisti succitati.
                        Poi, vabbè, Testuo Hara merita un discorso completamente a parte. La riflessione di ghonnen è indubbiamente pertinente, ma mi verrebbe quasi da chiedergli, rigirando l'interrogativo iniziale , se abbia avuto occasione di leggere attentamente e per intero "Hokuto no Ken". No, perchè i combattimenti uber-powa, come li chiamate voi, ci sono ma le fondamenta dell'opera esulano decisamente da una prerogativa del genere. Giusto per rendere l'idea di cosa stiamo parlando, ricordo che il requisito imprescindibile per accedere al potere più elevato dell'Hokuto Shinken è la tristezza, senza contare che lo spessore delle tematiche sollevate è eufemisticamente differente (particolare nota di merito per un'opera che ha da poco festeggiato il 25° compleanno, a seguito del quale è stata rilasciata una particolarissima edizione in Dvd, only Jap, ovviamente , immediatamente esaurita). Anche "Hokuto no Ken", come "Captain Tsubasa" e "Saint Seiya", non è un prodotto fermo. Qualche anno fa, infatti, in Giappone ha preso il via il progetto "Shin Kyūseishu Densetsu" che prevede la realizzazione di tre Movies e di due Oav (dei quali il primo film, "La Leggenda Di Hokuto", ed il primo Oav, "La Leggenda Di Julia", sono già approdati sul suolo italico, nonostante il secondo titolo sia disponibile unicamente in Dvd). Progetto legato alla pubblicazione di quattro diversi nuovi manga e di due One-Shot (che, con ogni probabilità, rimarranno confinati al territorio nipponico), nonché alla creazione di una serie anime TV. Caspita, mi sento quasi stupido ad argomentare in merito al riscontro suscitato da un manga che ha dato vita ad un evento del genere .

                        http://www.hokutonoken.it/raohceremony.htm

                        Il problema è che, come sempre, non riusciamo ad emanciparci da una visuale dannatamente endogena (beninteso, la mia non è certo una critica a quanto detto da Kabu, che, pur possedendo una conoscenza esaustiva, per quanto possibile, ha semplicemente tratto una conclusione, che, personalmente, sento di non condividere). Detto questo, "Dragon Ball Kai" me lo vedrò tutto e ringrazio nuovamente la Toei .
                        Last edited by Grifis; 14 April 2009, 12:09.
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                        • Se è per quello anche Doraemon in Giappone gode tuttora di un successo immenso, con tanto di parchi a tema e femonemo di massa e di costume collettivo.
                          L'analisi delle derivazioni di genere e del successo a dirla bene è molto più complessa di quello che vogliamo far sembrare noi con questa discussione. I rimandi e le influenze su ogni autore sono in realtà difficili da decifrare persino dall'autore stesso, ed il motivo del successo di un'opera è anche più complesso da analizzare e comprendere, quando si vuole andare oltre il politicamente figo 'sanno vendere'.
                          Tra l'altro parliamo di un popolo che non è il nostro e non ci somiglia nemmeno vagamente, che ha con questo mezzo di comunicazione un rapporto diversissimo dal nostro, apparentemente molto più dinamico e variegato (nota bene l'apparentemente).

                          La generalizzazione porta sempre imprecisione, va messo nel conto quando si cerca di portare alla luce il filone conduttore di una tendenza. Questo però non ci esime dal provarci. E provarci vuol dire cercare di avere una visione d'insieme, fare con la mente un bel campo lungo piuttosto che concentrarsi su mille bellissimi primi piani ricchi di dovizie e dettagli fantastici, che spesso finiscono col confondere e deviare le idee più che chiarirle.
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                          • Originariamente Scritto da Kabu Visualizza Messaggio
                            Se è per quello anche Doraemon in Giappone gode tuttora di un successo immenso, con tanto di parchi a tema e femonemo di massa e di costume collettivo.
                            Per non parlare del successo riscosso da Yu-Gi-Oh! e Sailor Moon .

                            Originariamente Scritto da Kabu Visualizza Messaggio
                            L'analisi delle derivazioni di genere e del successo a dirla bene è molto più complessa di quello che vogliamo far sembrare noi con questa discussione. I rimandi e le influenze su ogni autore sono in realtà difficili da decifrare persino dall'autore stesso, ed il motivo del successo di un'opera è anche più complesso da analizzare e comprendere, quando si vuole andare oltre il politicamente figo 'sanno vendere'.
                            Non posso che sottoscrivere.

                            Originariamente Scritto da Kabu Visualizza Messaggio
                            Tra l'altro parliamo di un popolo che non è il nostro e non ci somiglia nemmeno vagamente, che ha con questo mezzo di comunicazione un rapporto diversissimo dal nostro, apparentemente molto più dinamico e variegato (nota bene l'apparentemente).
                            Già, come detto, sarebbe assolutamente improponibile uno scenario come quello che ha visto protagonista Takehiko Inoue . Ed è proprio questa differenza culturale, così marcata, che induce i giovani appassionati giapponesi ad approcciarsi in maniera completamente diversa a questo universo rispetto alla controparte europea. Ed è proprio un plusvalore del genere che, a mio modo di vedere, fornisce un numero di anticorpi indubbiamente maggiore, capacità di giudizio sicuramente più elevate. Conseguentemente, il rischio di idolatrare un'unica figura mi pare facilmente scongiurabile.

                            Originariamente Scritto da Kabu Visualizza Messaggio
                            La generalizzazione porta sempre imprecisione, va messo nel conto quando si cerca di portare alla luce il filone conduttore di una tendenza. Questo però non ci esime dal provarci. E provarci vuol dire cercare di avere una visione d'insieme, fare con la mente un bel campo lungo piuttosto che concentrarsi su mille bellissimi primi piani ricchi di dovizie e dettagli fantastici, che spesso finiscono col confondere e deviare le idee più che chiarirle.
                            A mio avviso, anche una visione d'insieme porta imprecisione, anche se non nego che troppi dettagli finiscano ineluttabilmente per confondere .
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                            • Onestamente io il "Goku con il cappello di paglia" non ce lo vedo. Sì è il protagonista che vuole salvare gli amici nonché compagni ecc. ma è un contesto diverso, si parla di ciurme di pirati, si parla di mari ed oceani e tesori e si parla di gruppi di persone che si "raccolgono" con il tempo e non compagni che combattono per il destino di non so cosa e che sono rimpiazzabili, chi più chi meno fatta qualche eccezione.

                              Insomma, io il "Goku" dal cappello di paglia non ce lo vedo, mi sembra totalmente diverso come personaggio, sia per il suo "obiettivo" che caratterialmente.

                              Questo non lo dico per criticare il Maestro (sto giusto per vedermi la puntata 1 del Kai).

                              Quello che voglio dire è che i veri grandi mangaka (ed escludiamoci pure Kishimoto e Kubo) hanno lasciato dei punti fermi nella storia dei manga e che, per diventare quello che sono tutt'ora, hanno dovuto lavorare, cercare, informarsi e studiare tutto il necessario per ottenere i prodotti finiti SETTIMANALMENTE e non fare dei copincolla.

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                              • Originariamente Scritto da Kabu Visualizza Messaggio
                                Sarebbe il caso di evitare l'eccessiva proliferazione di questo off topic lo ammetto
                                Se la cosa dovesse crescere in modo esponenziale provvederò ad estirpare il cancro.
                                ''Ma ancora una volta, a dire la verità, se cercate un colpevole non c'è che da guardarsi allo specchio.''

                                E questo purtroppo è il problema della maggior parte degli artisti e di coloro che credono d'intendersene d'arte a mio avviso... ritirarsi nella famosa torre d'avorio e chiacchierare tra di loro di cosa è bello e cosa no, senza curarsi di quello che avviene nel mondo.
                                Ed è così che ci siamo incartati.
                                È finito da tempo il periodo in cui potevi prenderti il lusso di guardare qualcosa e considerarla bella perchè semplicemente palesemente ed evidentemente lo era, e questo in un certo senso non è proprio un male, e non è comunque evitabile; dopo l'esplosione dell'800 era ineluttabile che l'iperbole iniziasse la sua parabola discendente, cercando pure dove non c'è niente pur di avanzare.
                                Ma la nosta epoca (come tutte a loro modo) è unica nel suo genere perchè grazie alla larga diffusione di una cultura genereale sempre più ampia e vasta, pur nella sua superficialità e varietà, genera moltissimi livelli di comunicazione estetica, che paradossalmente in molti casi proliferano con una ricchezza ed un'intensità del tutto sconosciute ai cosiddetti massimi livelli, fagocitanto le menti più brillanti del nostro secolo, che per la prima volta nella storia dell'umanità possiedono un raggio di comunicazione ai limiti del divino.
                                Solo gli illusi ed i sognatori restano nella torre d'avorio a cantarsela e suonarsela, illudendosi che la 'vera' cultura è per pochi eletti com'era in passato e come sarà sempre nei secoli dei secoli amen.
                                Esempio perfetto di persona giusta, magari anche al posto giusto, ma sicuramente nel momento sbagliato, che non riesce a sincronizzarsi con l'età che vive, e non riesce a sporcarsi le mani con il suo tempo.
                                Dovresti farti una cultura artistica per capire la sensibilità dell' arte contemporanea e delle avanguardie del 900'.
                                Senza, non potrai mai capire la magnificenza dei movimenti del 900', ma avrai sempre una visione distorta di ciò che sia arte ed il compito dell' arte.
                                E dalle tue parole, hai una visione ignorante di chi è l' artista e di cosa faccia l' artista.
                                Non mi sorprende che la gente dica che Picasso non è bravo a disegnare o che gli happening non siano arte... questo genere di opere è per la gente che ha una mente aperta, e nel mondo, è una grande minoranza la gente ad essere aperta mentalmente.
                                E quella del ''gente giusta al posto giusto '' è una cavolata bella e buona.
                                Caso mai sarebbe da dire ''gente che guarda oltre , più in là del suo tempo''... sono quelli i geni i cui nomi rimangono impressi nella storia, ma che il popolo ignora.


                                A 16 anni ero anch'io sulla torre d'avorio. Con tutte le mie idee complesse ed incomprensibili sulla bellezza e sull'arte, sulla musica e sulla letteratura. Guardavo il mondo, Dragonball e John Williams e sogghignavo rimirando le capre vittime delle mode.
                                Ma in realtà non avevo capito.
                                Non avevo capito perchè tanto potere a così poca cosa e viceversa più o meno nessun interesse per le vere meraviglie dell'umano creato.
                                Non avevo capito ed iniziai a capire che era l'unica cosa davvero importante da capire. Qual'è il buono, qual'è il giusto e qual'è il necessario di ciò che influenza il mondo, e non di ciò che vorremmo che lo influenzasse.
                                Buon per te, eri emo...capita.
                                Ricorda solo che ciò che influisce il mondo è basato sempre sull' ideale di qualcuno .
                                E non è detto che quest' influenza sia sempre positiva, ed il secolo scorso è stato testimone a livello mondiale di ciò.

                                che NON ha inventato un sacco di cose nuove (e nessuno lo fa mai)


                                ma le ha dette per la prima volta tutte insieme. Le ha codificate nel modo più chiaro e semplice possibile, rendendo visibile in modo fisico il superamento del limite, inserito in un contesto di crescita spirituale e biologico che coinvolge la forza interiore, coinvolgendo non uno ma molti personaggi in grado di attrarre su di se l'attenzione del pubblico (non è la teoria del Gruppo ma la teoria del multiprotagonismo, che in Dragonball è decisamente sviluppato, assieme a Tsubasa è probabilmente uno dei primi fumetti in assoluto ad avere 'fazioni' di fan avversarie per i diversi personaggi).
                                Ma non diciamo vaccate.
                                Questo cè gia' in Kinnikuman, e come ti ho detto non è un invenzione di Toriyama ne di Nakai o di shimada, ma è una tradizione letterale.
                                E come ti ho detto nei manga viene da sempre enfatizzato, perchè il manga è un prodotto popolare, e quindi vedere un personaggio in una condizione bassa superare i suoi limiti fisici, etici, sociali o psicologici è appagante per il lettore.

                                JoJo c'entra con Kishimoto e compagni molto meno di quello che sembra a te, la sua è una narrazione che si sviluppa in modo orizzontale, la sua massima maestria si espleta nel momento in cui dinamizza le caratteristiche dei vari personaggi, trovando sempre un nuovo ingegnosissimo modo di combinarle tra di loro in scontri complessi dal punto di vista tecnico e psicologico; il superamento del limite non ha nessuna parte nel fulcro del processo creativo e comunciativo di questo autore, per lui si tratta di partire da quello che hai (i poteri dell'alter ego) per raggiungere quello che vuoi (la vittoria).
                                Il concetto di limite presuppone che quello che hai non basti mai per raggiungere quello che vuoi, praticamente l'opposto. Narrazione verticale, che deve salire costantemente per risolversi.
                                Oda va in giro per i sette mari con una specie di Goku col cappello di paglia alla ricerca di uno e non sette pieces, e Kubo reitera Namecc all'infinito nell'altro mondo, mentre Kishimoto pilucca un po' da ogni dove con saggie e varie rielaborazioni, a Togashi invece piace il torneo Tenkaichi, ma li potrei citare praticamente tutti ed in tutti troverei qualcosa, come sicuramente troverei altre influenze tra le più disparate, perchè nessuno che faccia qualcosa di nuovo prende spunto da una sola cosa.
                                Questo ovviamente non toglie il fatto che la matrice portante ed ispiratrice della nuova ondata resti una soltanto.
                                A dir la verità la narrazione non l' ho mai toccata, perchè da quando mondo è mondo, la narrazione è SEMPRE personale, perchè si diventa filtri del messaggio...si puo' ricopiare uno stile di disegno, non la narrazione.
                                Parlo di scaletta e di sceneggiatura, che sono cose ben diverse.
                                Che schifo di visione qualcunista che hai...l' influenza di cui parlo è solo quello di avere il combattimento con i poteri e mosse segrete ecc ecc, tu invece denigri l' operato su cui hanno lavorato gli autori prendendoli come 'plagi''...
                                Ok, facciamo il tuo giochetto:
                                -Rufy ha solo la fame di Goku(che è una caratteristica tipica dei personaggi giapponesi...anche Kinnikuman aveva fame ed era un porco nel saziarsi) ...nient' altro...Goku è uno stereotipo mal riuscito dell' anti eroe, Rufy è un personaggio studiato per bene da Oda, mai scontato e mai banale, e non è certo rufy la colonna portante dell' opera, bensì il suo sogno ed i suoi ideali: ossia l' ambizione da raggiungere, e che ormai è diventata tipica caratteristica degli attuali shonen... il ''più forte del mondo'' di Goku non ha niente a che spartire con i pirati sognatori...ma proprio niente, e se non l' hai capito, ti consiglio di rileggerti dal primo volume One Piece...ecco, questo è un manga di Jump che ha qualcosa in più dei semplici disegni incastrati nelle vignette.
                                Le sfere mica le vorrai paragonare all' One Piece?
                                One Piece è un odissea moderna.
                                -Kubo Nameck? Ma se non fa nemmeno gli sfondi...
                                Kubo si ispira a Yu Yu hakusho.
                                -Kishimoto si ispira alle leggende giapponesi...mica si è inventato la volpe a nove code od Orochimaru... sono tutte storie presenti nella tradizione Giapponesi che lui ha rielaborato in chiave moderna.
                                -Togashi ed il Tenkaichi? Ma se tutto Kinnikuman gira intorno al torneo...
                                E mica pretendo che i tornei li abbia inventati Kinnikuman...

                                Adesso prendiamo toriyama:
                                Alieno gettato sulla terra, che diventa un nessuno ma che attraverso il suo allenatore impara a combattere e che allenandosi riesce a battere i suoi nemici sul ring, poco a poco attraverso il suo potere che lo rende un combattente unico, perchè lui è il prescelto della sua dinastia e che condivide una grande rivalità con un suo amico che è anche l' antagonista e che bla bla poi diventa re del suo pianeta come campione dell' universo....questo non è Dragonball, ma Kinnikuman.
                                Ah si, un pizzico di superman....mescoliamo....ed ecco Dragonball Z.


                                Ma forse in effetti quando Oda e compagni nei loro free talk parlano di Toriyama e non di Araki si tratta della famosa congiura del Kinnikuman, che li costringe per contratto a parlare solo di Dragonball... ci vorrebbero Dana e Fox per risolvere questa congiura del silenzio...
                                No, quello si chiama lecchinaggio di culo, non è una congiura.
                                Comunque citami gli altri autori non Jump che citano Toriyama come loro sensei(visto che tutte gli attuali successi sono ispirati a dragonball).

                                P.S.
                                Anche Sawai cita Toriyama, quando la sua opera è palesemente ispirata a Kinnikuman (moltissimi personaggi sono identici ), oppure Inagaki cita sempre Toriyama, quando il suo manga è un evoluzione di Slam Dunk.
                                Last edited by ghonnen; 14 April 2009, 15:29.
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