Ne ho le scatole piene delle risposte di Andrew, quindi non proseguo.
Faccio un piccolo ragionamento, giusto per farti capire in breve il mio punto di vista.
Quand'è che un uomo inizia a credere davvero in una religione? Quando una mattina si sveglia e dice «Toh, ma guarda, da oggi in poi voglio prestare massima fede in questo libro, dall'inizo alla fine, ad ogni sua parola»? O forse quando vede il Cristo camminare per strada? O ancora quando la famiglia lo costringe ad andare ogni settimana a messa e ci fa l'abitudine?
In nessuno di questi casi.
L'uomo diventa realmente credente dopo un'esperienza metafisica, una rivelazione divina (che può anche essere provocata dalla suggestione o da mille altri fattori, non lo metto in dubbio), altrimenti non può considerarsi davvero un credente. Non posso pensare che esistano persone che prestino fede a ciò che leggono su dei fogli di carta solo perchè ne hanno voglia, senza alcuna base sensata. Il prete della parrocchia del mio quartiere, ad esempio, stava per sposarsi ed una certa esperienza l'ha portato a cambiare completamente direzione. I motivi per cui un credente decide di affidarsi a Dio potranno anche apparire sbagliati ad un laico (ed infatti anch'io penso che nulla, finchè sono in vita, potrebbe portarmi a credere all'esistenza di un Dio come quello descritto nella Bibbia), ma il credente ne rimane pienamente convinto. E, a meno che riuscissimo ad entrare nella sua testa in qualche modo, non potremo mai capire fino in fondo perchè crede.
Ora, solo perchè un certo motivo porta alcuni uomini a seguire un determinato credo, significa che bisogna prestare fiducia al 100% di esso sempre e comunque? Non è forse lecito pensare cose del tipo «Sono convinto dell'origine divina di Gesù per mille motivi diversi, ma proprio non riesco a mandar giù ciò che ha scritto questo profeta» oppure «Credo fermamente nel Vangelo, ma non nell'AT» (lo so, sono degli esempi stupidi e mi esprimo in modo semplicistico, ma non è questo il punto)?
Posso arrivare a pensare (ma non solo perchè ne ho voglia o perchè "fa comodo", bensì perchè ne sono fermamente convinto per un determinato motivo) che alcune parti delle scritture non sono condivisibili? O devo per forza conformarmi all'intera ideologia cristiana solo perchè, se credo fermamente in alcuni brani, devo esser forzato a credere anche in qualsiasi altro?
IMHO quando uno crede in qualcosa lo fa perchè qualcos'altro lo porta ad essere convinto di ciò, non per un ragionamento del tipo "o tutto o nulla".
Originariamente Scritto da Il Nicco
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Quand'è che un uomo inizia a credere davvero in una religione? Quando una mattina si sveglia e dice «Toh, ma guarda, da oggi in poi voglio prestare massima fede in questo libro, dall'inizo alla fine, ad ogni sua parola»? O forse quando vede il Cristo camminare per strada? O ancora quando la famiglia lo costringe ad andare ogni settimana a messa e ci fa l'abitudine?
In nessuno di questi casi.
L'uomo diventa realmente credente dopo un'esperienza metafisica, una rivelazione divina (che può anche essere provocata dalla suggestione o da mille altri fattori, non lo metto in dubbio), altrimenti non può considerarsi davvero un credente. Non posso pensare che esistano persone che prestino fede a ciò che leggono su dei fogli di carta solo perchè ne hanno voglia, senza alcuna base sensata. Il prete della parrocchia del mio quartiere, ad esempio, stava per sposarsi ed una certa esperienza l'ha portato a cambiare completamente direzione. I motivi per cui un credente decide di affidarsi a Dio potranno anche apparire sbagliati ad un laico (ed infatti anch'io penso che nulla, finchè sono in vita, potrebbe portarmi a credere all'esistenza di un Dio come quello descritto nella Bibbia), ma il credente ne rimane pienamente convinto. E, a meno che riuscissimo ad entrare nella sua testa in qualche modo, non potremo mai capire fino in fondo perchè crede.
Ora, solo perchè un certo motivo porta alcuni uomini a seguire un determinato credo, significa che bisogna prestare fiducia al 100% di esso sempre e comunque? Non è forse lecito pensare cose del tipo «Sono convinto dell'origine divina di Gesù per mille motivi diversi, ma proprio non riesco a mandar giù ciò che ha scritto questo profeta» oppure «Credo fermamente nel Vangelo, ma non nell'AT» (lo so, sono degli esempi stupidi e mi esprimo in modo semplicistico, ma non è questo il punto)?
Posso arrivare a pensare (ma non solo perchè ne ho voglia o perchè "fa comodo", bensì perchè ne sono fermamente convinto per un determinato motivo) che alcune parti delle scritture non sono condivisibili? O devo per forza conformarmi all'intera ideologia cristiana solo perchè, se credo fermamente in alcuni brani, devo esser forzato a credere anche in qualsiasi altro?
IMHO quando uno crede in qualcosa lo fa perchè qualcos'altro lo porta ad essere convinto di ciò, non per un ragionamento del tipo "o tutto o nulla".
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