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Dio è tra noi?

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  • Originariamente Scritto da TheOnlyBest Visualizza Messaggio
    Ho letto la discussione tra Dargil e Andrew proprio ora.

    A parte la esagerata litigata, posso solo dirvi che conosco moltissimi credenti che vantano una vastissima cultura e che sono davvero persone assennate. Dico ciò per dimostrarvi che le sacre scritture non sono "stupide" di per sè, bensì vengono molto spesso predicate in modo mooolto inadatto dal clero; chi le ha lette avrà sicuramente afferrato tutte le metafore racchiuse al loro interno - tra cui spiccano le famose parabole, ma fidatevi se vi dico che ce ne sono molte altre nascoste tra le righe - le quali evidenziano tra l'altro un vero e proprio pensiero filosofico sull'esistenza metafisica dell'uomo.
    Ma perché si identifica l'essere credenti con dei testi mitologici dell'anno del cucco?
    Cioè passino i Vangeli ma l'antico testamento per me vale meno dell'Odissea.
    Almeno l'Odissea è scritta bene oltre che coerente.

    Nuovo testamento.
    I Vangeli a parer mio è un testo, in linea di massima, abbastanza storico (miracoli a parte, per quelli chi lo sa) se si esclude quello di Giovanni.
    Gli atti lo sono ancora di più.
    L'Apocalisse, beh lasciamo perdere.
    Ma la sostanza è che se uno legge il Vangelo e lo prende sul serio fugge come un disperato da ogni categorizzazione e religione.
    Poi, si sa, solo un Sith vive di assoluti

    Originariamente Scritto da Tassadar Visualizza Messaggio
    Ci credo, metà dei frequentatori di free talk sono rossi...
    Comunque scherzi a parte, sono cattolico ultra-credente ma poco "praticante" nel senso voluto dalla chiesa.
    Che poi occhio, non confondiamo una massa di approfittatori che si mascherano in buone intenzioni con il Cristianesimo e con Dio.
    Mmm, magari pratichi qualcos'altro.
    Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
    la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
    Lastfm

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    • Originariamente Scritto da marcatzeri Visualizza Messaggio
      Ma perché si identifica l'essere credenti con dei testi mitologici dell'anno del cucco?
      Cioè passino i Vangeli ma l'antico testamento per me vale meno dell'Odissea.
      Almeno l'Odissea è scritta bene oltre che coerente.
      Ma io non dico questo, solo che nei precedenti post si è parlato della Bibbia come se fosse un libro di favolette...

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      • Certo che credo in Dio, in un certo senso, io sono Dio.
        sigpic

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        • Originariamente Scritto da marcatzeri Visualizza Messaggio
          Ma perché si identifica l'essere credenti con dei testi mitologici dell'anno del cucco?
          Cioè passino i Vangeli ma l'antico testamento per me vale meno dell'Odissea.
          Almeno l'Odissea è scritta bene oltre che coerente.

          Nuovo testamento.
          I Vangeli a parer mio è un testo, in linea di massima, abbastanza storico (miracoli a parte, per quelli chi lo sa) se si esclude quello di Giovanni.
          Gli atti lo sono ancora di più.
          L'Apocalisse, beh lasciamo perdere.
          Ma la sostanza è che se uno legge il Vangelo e lo prende sul serio fugge come un disperato da ogni categorizzazione e religione.
          Poi, si sa, solo un Sith vive di assoluti


          Mmm, magari pratichi qualcos'altro.
          Eh?
          Comunque io mi sento di concordare con The Prince, penso che Dio non faccia poi così caso alla religione, come non mi sento di "appartenere" ad una sola religione in particolare.
          Diciamo che sono un mash-up di alcune credenze

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          • Originariamente Scritto da TheOnlyBest Visualizza Messaggio
            Ma io non dico questo, solo che nei precedenti post si è parlato della Bibbia come se fosse un libro di favolette...
            Eheheh fuochino
            Originariamente Scritto da GiovanniAuditore ironico
            la grafica è l'ultima cosa che guardo in un videogame, se ho un computer di ultimissima generazione è perché voglio giocare fluido a diablo1.
            Lastfm

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            • Oddio, peggio di quanto sperassi.

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              • Originariamente Scritto da Andrew Clemence Visualizza Messaggio
                Si, e talvolta mi gratto le palle quando vedo un gatto nero. Scusa se sei Cristiano la tua guida sono le sacre scritture, e se lo stesso cristo intima di non chiedere favori a Dio perchè noi possiamo solo lodarlo e mai e poi mai richiedere il suo intervento come pagani, che vorrà dire?Poi fare cose in nome di dio? ma chi sei l'arcangelo Gabriele? O Dio ti parla?



                Beh però sempre nello stesso modo, ti chiedo, potresti indicarmi nella bibbia dove leggi che la gente deve ringraziare Dio per le TUE buone azioni, o maledire Dio per le TUE nefandezze? Mi pare abbastanza dozzinale come interpretazione scusa...



                Questa è da bacio perugina. Come se io da cristiano aspettassi che mi piovano le cose sulla testa e non pianificassi il mio futuro. Dai additi la comunità cristiana come piena di preconcetti e poi vieni fuori con il concetto di cristiano che aspetta che le risposte gli appaiano scritte in cielo sulle nuvole o che aspetti castighi o premi in gettoni d'oro dal cielo...



                Non condivido in massima misura questo ragionamento. Al massimo posso concederti che chi fa del bene per carità cristiana in teoria IN TEORIA Perchè in realtà non è mai così, i cristiani sono solitamente molto vanitosi, potrebbero non accettare le lodi, perchè il bene è loro dovere, ma quando uno viene aiutato da un cristiano, ringrazia tale cristiano, mica dio. Ma che discorsi sono?
                Andrew, perdonami, ma non hai affatto capito. Ho parlato per la mia persona, non devi certo ringraziare dio per ciò che faccio io. Semplicemente, e non puoi negarlo, nel cattolicesimo è indicato il rivolgersi a dio nei momenti di sconforto, nei tempi di difficoltà, per cercare il cammino e i valori. Senza contare che poi, grazie al multiquote, hai estrapolato delle frasi poi spiegate sotto, ruispondendo a modo tuo. La risposta al terzo quote, ad esempio, era alla fine del mio post, ma tu, giustamente, rispondendo solo a quella parte hai reso il discorso come se io avessi affermato che i crisitiano se ne stanno fissi attendendo dio, cosa che ho negato alla fine. Ecco perché odio i multiquote, distorcono un messaggio, volontariamente o no. Non ho proprio capisco è il tuo incipit. Mi stai dicendo che mai nella storia persone hanno fatto qualcosa nel nome di dio? Ma hai letto attentamente il post o hai solo pensato di rispondermi con un tono a tratti derisorio? Perché all'atto pratico il mio post si traduceva nel cercare valore nell'uomo e non in dio, nel creare da soli i propri valori, senza rivolgersi ad un essere superiore, e di questa tematica, che era il fulcro del mio post, non c'è traccia nella tua risposta, né di argomenti opposti né di altro. Io parlavo del cattolicesimo moderno, della dottrina oggi diffusa (che poi la bibbia, in quanto antico testamento, è piena di richieste a dio, così come il vangelo ci presenta richieste poi esaudite di miracoli a gesù, ma questo non era certo ciò di cui volevo parlare), del fatto che si additi una fantomatica presenza del maligno o si renda lode a dio in particolari circostanze per bocca del pontefice, e che i cristiani sono invitati a guardare al signore per trovare la verità e la via. Non affermo che sia sbagliato, si posso trovare i valori migliori in questo modo, critico solo il fatto che venga introdotto dio come portatore di simili valori, quando di questo si può dare merito all'uomo. Ho espresso con chiarezza o devo di nuovo sentirmi dire che ai cristinani non frega nulla delle mie imprese?

                Comment


                • Originariamente Scritto da sentinel Visualizza Messaggio
                  Fosse l'universo infinito, ma è solo molto grande: 4,7 x 10 alla ventitreesima km
                  Io non ne sarei così sicuro.
                  sigpic

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                  • Originariamente Scritto da Majin Broly Visualizza Messaggio
                    Andrew, perdonami, ma non hai affatto capito. Ho parlato per la mia persona, non devi certo ringraziare dio per ciò che faccio io. Semplicemente, e non puoi negarlo, nel cattolicesimo è indicato il rivolgersi a dio nei momenti di sconforto, nei tempi di difficoltà, per cercare il cammino e i valori. Senza contare che poi, grazie al multiquote, hai estrapolato delle frasi poi spiegate sotto, ruispondendo a modo tuo. La risposta al terzo quote, ad esempio, era alla fine del mio post, ma tu, giustamente, rispondendo solo a quella parte hai reso il discorso come se io avessi affermato che i crisitiano se ne stanno fissi attendendo dio, cosa che ho negato alla fine.
                    Non sono d'accordo sul rivolgersi a dio nei momenti di sconforto, come ho già detto e come esprime la bibbia, non è il genio dei desideri. Per il multiquote è verissimo, ma non avevo voglia di riscrivere


                    Ecco perché odio i multiquote, distorcono un messaggio, volontariamente o no. Non ho proprio capisco è il tuo incipit. Mi stai dicendo che mai nella storia persone hanno fatto qualcosa nel nome di dio? Ma hai letto attentamente il post o hai solo pensato di rispondermi con un tono a tratti derisorio?
                    No l'ho letto per bene, ma come ti ho detto non è che se uno si ritiene messaggero della volontà di dio automaticamente lo diventa. Non riesco a capire questo automatismo. Nessuna derisione.

                    Perché all'atto pratico il mio post si traduceva nel cercare valore nell'uomo e non in dio, nel creare da soli i propri valori, senza rivolgersi ad un essere superiore, e di questa tematica, che era il fulcro del mio post, non c'è traccia nella tua risposta, né di argomenti opposti né di altro. Io parlavo del cattolicesimo moderno, della dottrina oggi diffusa (che poi la bibbia, in quanto antico testamento, è piena di richieste a dio, così come il vangelo ci presenta richieste poi esaudite di miracoli a gesù, ma questo non era certo ciò di cui volevo parlare),
                    Va bene, a me fa piacere tentare di comprendere per bene tutti i punti di vista. Usciamo però un pò dal generale. Per esempio a quale richieste esaudite che ti fanno pensare ad una riduzione delle doti umane in favore di un merito divino? A me pare piuttosto che ti riferisci ad Agostino, ossia, nati per soffrire, e ogni piccolissima gioia ce la concede dio con la sua magnanimità. versione peraltro non molto avvalorata oggigiorno.

                    del fatto che si additi una fantomatica presenza del maligno o si renda lode a dio in particolari circostanze per bocca del pontefice, e che i cristiani sono invitati a guardare al signore per trovare la verità e la via.
                    Pontefice e maligno vengono molto dopo. Non mi sento affatto di crederci ciecamente. Anzi... La frase "fuori i mercanti dal tempio" la dice lunga sugli ori del vaticano...

                    Non affermo che sia sbagliato, si posso trovare i valori migliori in questo modo, critico solo il fatto che venga introdotto dio come portatore di simili valori, quando di questo si può dare merito all'uomo. Ho espresso con chiarezza o devo di nuovo sentirmi dire che ai cristinani non frega nulla delle mie imprese?
                    Mah a parer mio mi accusi di prendere le tue parole dal lato sbagliato, e sei tu che lo fai con le mie. Io quando mai ho detto che a nessuno frega delle tue imprese? Io ho scritto rispondendo al fatto che a quanto dicevi tu le imprese di un cristiano sono a nostro parere merito di dio... Cosa che non condivido....

                    Ma che c' è oggi, sono io che mi esprimo male magari... Par che tutti la prendano per provocazione...

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                    • Originariamente Scritto da sentinel Visualizza Messaggio
                      Fosse l'universo infinito, ma è solo molto grande: 4,7 x 10 alla ventitreesima km
                      Beh,affermare con esattezza la grandezza dell'universo non è proprio così semplice:

                      http://www.keplero.org/2010/10/quant...luniverso.html


                      Oltre l'orizzonte che siamo stati in grado di individuare con le nostre limitate tecnologie c'è sicuramente dell'altro...

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                      • Più che altro non hai compreso il mio uso del rivolgersi, andrew. Parlo di un cercare la forza, non dell'aspettare passivamente la soluzione del problema. Il credente la cerca in dio, e le scritture rafforzano questo concetto, specie nel nuovo testamento (nel vecchio dio assume più spesso il ruolo di giudice, giuria e boia, per quanto sia anche vicino al suo popolo). Ovvio che quanto dico non sia riferito al "non ho soldi, dio, dammene un po'", quanto al non riuscire a rialzarsi da soli, dovendo cercare in un dio la forza per risollevarsi. Per molti questo è un pregio della fede, e sotto un profilo posso comprenderlo, ma è qui che a mio avviso il credente si priva in parte di quelli che potrebbero essere suoi meriti. Quante volte ho sentito persone che, uscite da grandi disagi, hanno ringraziato per la forza aver avuto la forza di andare avanti, o addirittura per averli "fisicamente" aiutati. Non parlo in astratto, né di scritture, ma della vita quotidiana, di come molti credenti recepiscono dio. È qui che per me si privano dei loro meriti, perché, dal mio punto di vista, quello di un credente, è stata loro la forza di sueprare la malattia, o di uscire da una crisi. Tutto qui, senza disquisire su teologia o scritture.

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                        • Originariamente Scritto da Majin Broly Visualizza Messaggio
                          Più che altro non hai compreso il mio uso del rivolgersi, andrew. Parlo di un cercare la forza, non dell'aspettare passivamente la soluzione del problema. Il credente la cerca in dio, e le scritture rafforzano questo concetto, specie nel nuovo testamento (nel vecchio dio assume più spesso il ruolo di giudice, giuria e boia, per quanto sia anche vicino al suo popolo). Ovvio che quanto dico non sia riferito al "non ho soldi, dio, dammene un po'", quanto al non riuscire a rialzarsi da soli, dovendo cercare in un dio la forza per risollevarsi.
                          Va bene, ma cosa ti ha dato questa impressione? Intendo qualche passaggio della bibbia o cos'altro ti spinge in questa direzione? Altrimenti parliamo di forse e di ma... E' verissimo che molti pregano nel momento di difficoltà, ma non è in realtà molto cristiana come cosa. E' più che altro un retaggio antico...

                          Per molti questo è un pregio della fede, e sotto un profilo posso comprenderlo, ma è qui che a mio avviso il credente si priva in parte di quelli che potrebbero essere suoi meriti. Quante volte ho sentito persone che, uscite da grandi disagi, hanno ringraziato per la forza aver avuto la forza di andare avanti, o addirittura per averli "fisicamente" aiutati.
                          A me capita invece di sentire l'inverso. Ho visto non credenti credere nei momenti di difficoltà, e divenire di nuovo baldanzosi passata la tempesta. Oppure cristiani che si rifugiano nella fede solo quando necessitano di aiuto. Ma non ha molto a che fare con la religione... Specie nel caso si voglia abbracciarne la parte filosofica, che in teoria dovrebbe esserne il perno..

                          Non parlo in astratto, né di scritture, ma della vita quotidiana, di come molti credenti recepiscono dio. È qui che per me si privano dei loro meriti, perché, dal mio punto di vista, quello di un credente, è stata loro la forza di sueprare la malattia, o di uscire da una crisi. Tutto qui, senza disquisire su teologia o scritture.
                          Eh ma quì allora non parli di religione, bensì dell'effetto che essa ha sull'uomo, e delle conseguenze sulla vita quotidiana. E' una cosa decisamente diversa. E soprattutto molto influenzata in questo caso dal clero e da chi ha il compito di spiegare. E sul fatto che tale potere sia stato usato per gli scopi più terribili non si discute. Ma non si può incolpare Dio di quelli che sono i più classici peccati umani...

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                          • Questo thread è molto bello, ma allo stesso tempo mi ha fatto passare la voglia di frequentare il forum... avete fatto un sacco di pasticci fisici, filosofici, letterari, teologici e chi più ne ha più ne metta.
                            Fin ora mi è piaciuta moltissima la posizione di The Prince, che mi sembra molto onesta. Molto molto buone anche le posizioni di Andrew (ma alla fine hai rinunciato al progetto della scrittura abbreviata o ti sei adattato alle nostre suppliche?), mi sono sembrate molto consapevoli e informate. Faccio estrema fatica a capire come possa ancora restare cattolico, ma le sue risposte vanno davvero lette con rispetto.
                            Non riesco a rispondere a tutto, mi limiterò a dire delle cose molto generali e superficiali.
                            Innanzitutto, ed è emerso nel corso del thread, molti di voi sembrano essere molto confusi nel parlare di dottrina cristiana. Comprendo la problematicità, ma davvero non si capisce la posizione, ad esempio, di chi ha sostenuto una sorta di fedeltà (o partecipazione) alla chiesa: immagino che questa fedeltà sia riferita alle posizioni contemporanee no? Ma le posizioni contemporanee si distaccano davvero tanto sia dal lavoro esegetico sui testi sacri, sia dalle posizioni teologiche che hanno caratterizzato la storia della chiesa stessa. È stato molto bello l'intervento di Andrew su Agostino in tal proposito. Agostino in effetti nella sua terza e ultima fase mette il credere stesso nelle mani di Dio. E questa posizione, rispetto all'antipode pelagiano, fu in effetti quella determinante per la chiesa. Ora, già col medioevo si assiste a rivoluzioni teoriche ed interpretative (Oggi gli "estremismi" agostiniani sembrerebbero davvero inconciliabili con la chiesa). Ma è importante, secondo me, per qualunque Cristiano, porsi seriamente il problema circa la fase di maggiore adesione rispetto al proprio "credere". Altrimenti si ha sul serio un rozzo e generico attaccamento alla chiesa, tra l'ignorante e il fondamentalistico, che davvero poi porta ad una battaglia cieca anche tra credenti e non. L'adesione alla chiesa deve suscitare delle domande. Ricordo che già nella contemporaneità ci sono delle spaccature all'interno della chiesa stessa che portano a una visione di Dio e dell'universo a volte addirittura inconciliabile. Mi è capitato di entrare in contatto con divisioni addirittura da parrocchia in parrocchia (ma pensiamo anche alle spaccature tra i cristiani pro-trinità e cristiani pro-unit&#224. Immaginiamo quanto allora sia problematico, e tuttavia imprescindibile, allargare la domanda alla storia della dottrina. Ma come si può fare a meno di ciò quando oggi un rappresentante della chiesa afferma addirittura che la bestemmia sia ammissibile in un contesto goliardico (vedi vicenda Berlusconi)? O quando l'enciclica del Papa di qualche anno fa ammette l'impossibilità di principio nel constatare il reale momento dell'animazione nell'embrione? Per non parlare dell'abolizione del limbo! Queste sono cose "banali" che ho citato perchè conosciute da tutti, ma hanno poi un'enorme rilevanza sulla dottrina stessa (ma anche in societ&#224 che va poi a unirsi a quegli altri enormi cambiamenti teorici sedimentatisi nel corso del tempo.
                            Non ha molto senso nemmeno parlare in generale di un credere in "Dio". Davvero, non potete con totale indifferentismo parlare di Dio come principio del tutto/energia immateriale (?), etc, e poi usare lo stesso concetto per l'essere (ricordate il famoso "sono colui che sono" in risposta a Mosè?) di cui parla il cristianesimo. Detto questo, come ho più volte dichiarato sono "etichettabile" come "agnostico". Come tutti del resto (!), la gnoseologia vale per chiunque. Dio non è conoscibile, questo è un punto fermo mi pare, altrimenti nemmeno ci sarebbe bisogno di parlare di "credo". Andrew merita rispetto proprio perchè ha posto il suo credo nel luogo in cui penso sia giusto collocarlo, ovvero nel proprio cuore. Quella è una zona che non si può mettere in discussione, almeno per quanto riguarda le scelte della singola persona. Io nel "cuore" mi sento abbastanza ateo, non tanto perchè non "sento" delle cose "sovra-umane" (emozioni cosmiche?) a livello emotivo, quanto perchè non mi interessa proprio l'esistere o meno di un Dio, e nemmeno vorrei un'anima immortale. Inoltre penso che pure il mio sentire, da questo punto di vista, sia ovviamente condizionato dalle mie convinzioni scientifiche.
                            Detto ciò, risulto invece molto critico nei confronti della religione quando mi pongo in una prospettiva morale, che è alla fine il mio campo di interesse maggiore. Sono convinto che l'etica debba fondarsi unicamente sugli esseri viventi e sul mondo, sui loro desideri, sulla loro sofferenza e nello scenario contingente di cui possiamo star certi. Per questa ragione non comprendo, e anzi, ne risulto infastidito nel profondo, gli intenti morali di istituzioni che cercano in ogni modo di spostare l'attenzione morale verso un Dio, un al-di-là o chissà che altro. Ecco, lo trovo immorale!

                            Ma la mia posizione (soprattutto negli aspetti più radicali) dovrebbe risultare già nota qui dentro, quindi non mi dilungo oltre.
                            A presto!
                            Last edited by IISNT; 09 November 2010, 02:19.

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                            • Originariamente Scritto da IISNT Visualizza Messaggio
                              Questo thread è molto bello, ma allo stesso tempo mi ha fatto passare la voglia di frequentare il forum... avete fatto un sacco di pasticci fisici, filosofici, letterari, teologici e chi più ne ha più ne metta.
                              Fin ora mi è piaciuta moltissima la posizione di The Prince, che mi sembra molto onesta. Molto molto buone anche le posizioni di Andrew (ma alla fine hai rinunciato al progetto della scrittura abbreviata o ti sei adattato alle nostre suppliche?), mi sono sembrate molto consapevoli e informate. Faccio estrema fatica a capire come possa ancora restare cattolico, ma le sue risposte vanno davvero lette con rispetto.
                              Non riesco a rispondere a tutto, mi limiterò a dire delle cose molto generali e superficiali.
                              Innanzitutto, ed è emerso nel corso del thread, molti di voi sembrano essere molto confusi nel parlare di dottrina cristiana. Comprendo la problematicità, ma davvero non si capisce la posizione, ad esempio, di chi ha sostenuto una sorta di fedeltà (o partecipazione) alla chiesa: immagino che questa fedeltà sia riferita alle posizioni contemporanee no? Ma le posizioni contemporanee si distaccano davvero tanto sia dal lavoro esegetico sui testi sacri, sia dalle posizioni teologiche che hanno caratterizzato la storia della chiesa stessa. È stato molto bello l'intervento di Andrew su Agostino in tal proposito. Agostino in effetti nella sua terza e ultima fase mette il credere stesso nelle mani di Dio. E questa posizione, rispetto all'antipode pelagiano, fu in effetti quella determinante per la chiesa. Ora, già col medioevo si assiste a rivoluzioni teoriche ed interpretative (Oggi gli "estremismi" agostiniani sembrerebbero davvero inconciliabili con la chiesa). Ma è importante, secondo me, per qualunque Cristiano, porsi seriamente il problema circa la fase di maggiore adesione rispetto al proprio "credere". Altrimenti si ha sul serio un rozzo e generico attaccamento alla chiesa, tra l'ignorante e il fondamentalistico, che davvero poi porta ad una battaglia cieca anche tra credenti e non. L'adesione alla chiesa deve suscitare delle domande. Ricordo che già nella contemporaneità ci sono delle spaccature all'interno della chiesa stessa che portano a una visione di Dio e dell'universo a volte addirittura inconciliabile. Mi è capitato di entrare in contatto con divisioni addirittura da parrocchia in parrocchia (ma pensiamo anche alle spaccature tra i cristiani pro-trinità e cristiani pro-unità). Immaginiamo quanto allora sia problematico, e tuttavia imprescindibile, allargare la domanda alla storia della dottrina. Ma come si può fare a meno di ciò quando oggi un rappresentante della chiesa afferma addirittura che la bestemmia sia ammissibile in un contesto goliardico (vedi vicenda Berlusconi)? O quando l'enciclica del Papa di qualche anno fa ammette l'impossibilità di principio nel constatare il reale momento dell'animazione nell'embrione? Per non parlare dell'abolizione del limbo! Queste sono cose "banali" che ho citato perchè conosciute da tutti, ma hanno poi un'enorme rilevanza sulla dottrina stessa (ma anche in società) che va poi a unirsi a quegli altri enormi cambiamenti teorici sedimentatisi nel corso del tempo.
                              Non ha molto senso nemmeno parlare in generale di un credere in "Dio". Davvero, non potete con totale indifferentismo parlare di Dio come principio del tutto/energia immateriale (?), etc, e poi usare lo stesso concetto per l'essere (ricordate il famoso "sono colui che sono" in risposta a Mosè?) di cui parla il cristianesimo. Detto questo, come ho più volte dichiarato sono "etichettabile" come "agnostico". Come tutti del resto (!), la gnoseologia vale per chiunque. Dio non è conoscibile, questo è un punto fermo mi pare, altrimenti nemmeno ci sarebbe bisogno di parlare di "credo". Andrew merita rispetto proprio perchè ha posto il suo credo nel luogo in cui penso sia giusto collocarlo, ovvero nel proprio cuore. Quella è una zona che non si può mettere in discussione, almeno per quanto riguarda le scelte della singola persona. Io nel "cuore" mi sento abbastanza ateo, non tanto perchè non "sento" delle cose "sovra-umane" (emozioni cosmiche?) a livello emotivo, quanto perchè non mi interessa proprio l'esistere o meno di un Dio, e nemmeno vorrei un'anima immortale. Inoltre penso che pure il mio sentire, da questo punto di vista, sia ovviamente condizionato dalle mie convinzioni scientifiche.
                              Detto ciò, risulto invece molto critico nei confronti della religione quando mi pongo in una prospettiva morale, che è alla fine il mio campo di interesse maggiore. Sono convinto che l'etica debba fondarsi unicamente sugli esseri viventi e sul mondo, sui loro desideri, sulla loro sofferenza e nello scenario contingente di cui possiamo star certi. Per questa ragione non comprendo, e anzi, ne risulto infastidito nel profondo, gli intenti morali di istituzioni che cercano in ogni modo di spostare l'attenzione morale verso un Dio, un al-di-là o chissà che altro. Ecco, lo trovo immorale!

                              Ma la mia posizione (soprattutto negli aspetti più radicali) dovrebbe risultare già nota qui dentro, quindi non mi dilungo oltre.
                              A presto!
                              E' un vero peccato che tu ti faccia vivo solo in casi come questo, davvero. Ad ogni modo, il problema di base adesso è che il cristiano medio non ha cognizioni nemmeno sulla Bibbia stessa, meno che mai può averne circa Agostino, Anselmo, Kant o chi per essi. Quindi tutto l'impianto teorico che tu dimostri di possedere in alto grado va scartato a prescindere: tolto quello cosa resta? Il senso comune, in linea di massima; l'abitudine e quindi la secolarizzazione; in ultima analisi tutte quelle basi su cui il potere temporale (quanto mai attuale) fonda il proprio dominio.

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                              • Il topic è riferito al sentire personale della religione, non ai suoi aspetti teorici o filosofici. Dunque mi è aprso subito ovvio parlare dell'effetto che vedo in essa sull'uomo, piuttosto che concentrarmi sull'analisi della stessa. In sintesi la mia posizione è quella espressa dall'ultima parte del post di IISNT (perdonami se prendo in prestito le tue parole, ma hai espresso finemente il concetto), ovvero un sentimento che mi porta al disinteresse verso dio, al non ritenerlo necessario per me stesso e per il mondo. Dunque rivolgo la mia attenzione solo a quanto mi circonda per definire i miei valori, poiché non ritengo che essi possano derivare dall'alto, o che debbano farlo.
                                Last edited by Majin Broly; 09 November 2010, 02:57.

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