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ho appena finito "127 Ore", il racconto di Aron Ralston, il tizio che è rimasto 6 giorni intrappolato in un canyon, fino a quando per disperazione si è dovuto autoamputare la mano (e un pezzo di braccio) per liberarsi (segue concatenazione di "colpi di culo" incredibili per arrivare alla salvezza ..). Il libro è un po' troppo autocelebrativo e sbilanciato verso la parte biografica, non certo all'altezza dal punto di vista della scrittura, per esempio, di "La morte sospesa" di Joe Simpson, ma la vicenda in se' è notevole e vale la pena leggerlo non fosse altro per capire quanto poco sappiamo di noi stessi e di cosa è capace l'istinto di sopravvivenza disossato di qualsiasi remora e vincolo razionale a causa della disperazione in condizioni psicofisiche estreme. Di recente è uscito il film, che pare valga la pena. Se gradite un consiglio comunque provate a leggere qualcosa di Cormac McCarthy, veramente un grandissimo della scrittura, coinvolge come pochi su argomenti che non vi aspettereste (tipo ha scritto una nota trilogia sul Far West). Titoli: Non è un paese per vecchi, La strada, Il Buio Fuori.
Senza musica la vita sarebbe un errore
Friedrich Nietzsche
Domenica sera ho finito il primo libro di Harry Pottah. Sebbene abbia visto praticamente tutti i film (mi manca metà dell'ultimo uscito, cioè, metà della metà ) la lettura è stata comunque gradevolissima e per niente pesante. D'altro canto sono presenti piccoli dettagli only book molto sfiziosi.
Ora giù con il primo delle Cronache di Martin, che sono a digiuno di fantapoliticah
Vidi il primo Harry Pottah nel 2001, proprio quando uscì, e nemmeno 10 anni mi hanno fatto dimenticare la storia salvo qualche dettaglio qui e là, come ad esempio la sequenza con Norberto. Roba comunque di poco conto.
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